Venezia, 16 maggio 2019, ore 10:30
Sala Polifunzionale, 2° piano
Palazzo della Regione
Fondamenta Santa Lucia
Cannaregio, 23
PROGRAMMA
INTRODUCE
Enzo Marco Letizia
Segretario Nazionale A.N.F.P.
INTERVENGONO
Franco Gabrielli
Capo della Polizia
in video collegamento
Eugenio Spina
Direzione Centrale
Polizia di Prevenzione
Teresa Friggione Albanese
Daniele Repetto
Autore del volume
Ansoino Andreassi
Autore del volume
in video collegamento
Luigi Carnevale
Presidente A.N.F.P.
PARTECIPANO
Maurizio Masciopinto
Questore di Venezia
Bruno Cherchi
Procuratore Capo della Repubblica
presso il Tribunale di Venezia
MODERA
Alessandro Baschieri
Caporedattore Corriere del Veneto
Mestre, 12 maggio 1980: “Il dirigente provinciale della Digos, dott. Alfredo Albanese è stato ucciso questa mattina poco dopo le 8,30 da un commando delle Brigate Rosse, a nemmeno cento metri da casa sua, all’altezza dell’incrocio tra via Comelico e via Rielta, mentre si recava in ufficio. Secondo una prima ricostruzione, gli attentatori erano quattro, arrivati a bordo di due macchine (una Fiat 850 targata Pordenone e una Fiat 131 targata Padova). Con la prima macchina hanno bloccato l’autovettura del funzionario: due persone hanno cominciato a sparare, mentre gli altri due tenevano pronta la 131 per la fuga. Il dirigente della Digos, intuendo l’agguato, ha estratto la propria rivoltella, ma non è riuscito a sparare: diversi proiettili l’hanno raggiunto alla testa, al torace e alle gambe. Trasportato all’ospedale Albanese è morto pochi minuti dopo il ricovero; il colpo mortale sembra l’abbia colpito alla nuca”. Così la cronaca del Gazzettino di Venezia che, nella stessa edizione dà conto della manifestazione contro il terrorismo indetta dai sindacati veneziani alla quale parteciparono migliaia di lavoratori.
Alfredo Albanese indagava sull’assassinio di Sergio Gori, vice Direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, ucciso dalle Brigate Rosse 100 giorni prima. Tale indagine non è, però, l’unica né la più delicata alla quale Albanese stava lavorando, infatti in stretto collegamento con il Giudice padovano Pietro Calogero, e con il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, da tempo indagava sui collegamenti tra BR e Autonomia Operaia. E soprattutto sui legami tra terrorismo nostrano e terrorismo palestinese, dei quali ne aveva parlato con i magistrati Patrizio Peci dopo l’arresto e la decisione di collaborare con gli inquirenti.
Programma presentazione volume Guardie _ 16 maggio
CORRIERE DEL VENETO 15 MAGGIO 2019
TERRORISMO: GABRIELLI, ‘MEMORIA E’ STRUMENTO INDISPENSABILE’ =Presentato a Venezia ‘Guardie’ di Andreassi e Repetto Venezia, 16 mag.(AdnKronos) – L’Associazione nazionale Funzionari di polizia ha presentato oggi a Venezia il libro ‘Guardie’ di Ansoino Andreassi e Daniele Repetto. Una storia “cosi’ vicina nel tempo” che eppure sembra “cosi’ lontana” dalla memoria. Una storia scritta col sangue di eroi che, di esserlo, non ne avevano alcuna voglia perche’ ”avevano una vita da vivere ed affetti che lo attendevano a casa” come ha evidenziato il Capo della Polizia Franco Gabrielli, in videoconferenza da Roma. Gabrielli ha stretto in un abbraccio a distanza la vedova Albanese, che perse il marito ucciso dal fuoco brigatista mentre era incinta.
“La testimonianza della vedova del vice questore Albanese -ha affermato Gabrielli- e’ stato il momento piu’ toccante ma anche denso di contenuti. Un modo per ripercorrere la quotidianita’ del lavoro di quanti tra magistrati e forze dell’ordine davano la caccia ai terroristi, cercando di vivere una vita normale. Scoprire giorno per giorno la consapevolezza del marito per i rischi a cui era esposto e’ quella speranza non realizzata vedere nascere il figlio che attendeva da lei. Fare memoria attraverso i nomi, il vissuto, la quotidianita’ di quanti caduti per mano delle diverse forme di terrorismo degli anni ’70 e’ uno strumento indispensabile per cercare di andare oltre l’eterno presente che caratterizza la nostra epoca”.
Eugenio Spina, dell’antiterrorismo italiano, ha sottolineato quanto quel passato abbia contribuito a formare gli investigatori di oggi e’ quanto abbia contribuito a formare una cultura organizzativa per l’acquisizione, l’elaborazione e lo scambio di informazioni per contrastare il terrorismo di oggi. Pochi Paesi nel mondo possono contare su un organismo come il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, che ci pone tra le migliori forze di polizia in campo internazionale per affrontare il terrorismo di oggi. Un terrorismo che, nel nostro Paese, ci costringe ad uno sforzo in piu’ visto il rischio di quei lupi solitari che lontano da cellule organizzate, rappresentano un pericolo piu’ difficile da intercettare.