Assenza più acuta presenza, ho rammentato un verso di Bertolucci scritto in memoria del fratello, nel pensare ad un collega che ci ha lasciato con la silenziosa e schiva riservatezza che abbiamo tanto apprezzato in lui.

Succede crescendo che le nostre famiglie si allarghino e entrino a far parte delle nostre cerchie affettive figure che scegliamo per arricchire il nostro paesaggio umano. E che quando se ne vanno ci lasciano più soli. Ma al tempo stesso più ricchi. Perché abbiamo la fortuna di averli incontrati, perché ci hanno dato dei doni preziosi con le loro esistenze e anche con la loro morte, se è stata affrontata con coraggio lo stesso, poco ostentato, dimostrato in vita.

Spesso ci lamentiamo che di questi tempi mancano i buoni esempi. In realtà basta guardarsi intorno per consolarsi con la ricchezza di certe vite semplici, coerenti e responsabili per ritrovare speranza.

Per questo nel piangere un amico che se n’è andato lo ringraziamo per quello che ci ha lasciato.