Ogni volta che un video dell’Isis ottiene un click e viene visualizzato, la Jihad ottiene ciò che vuole: la benzina per la sua propaganda.
È evidente che Internet e i social media sono diventati gli strumenti ideali per la diffusione dell’epica jihadista che fa presa in particolare sulle menti non sufficientemente mature, soprattutto dei giovani. Le tastiere sono come dei kalashnikov. Perciò auspichiamo una convinta azione governativa affinchè a livello europeo e non solo nazionale, siano adottate misure che impediscano o cancellino fin dall’origine la pubblicazione di video o filmati violenti. E’ davvero scandaloso che ancora oggi se digitiamo il nome della rivista ufficiale del Califfato, Dabiq, con un qualsiasi motore di ricerca, ritroviamo nel web tutti i numeri del magazine illustrato con gli ordini di colpire e con cui periodicamente l’Isis lancia i suoi messaggi per convincere alla Jihad il maggior numero possibile di musulmani che vivono in Europa. Non è concepibile che in nome della libertà sia data licenza al terrore di esprimersi liberamente.
Dabiq va oscurata in ogni sito.
TERRORISMO FUNZIONARI POLIZIA OSCURARE RIVISTA DEL CALIFFO NEI MOTORI DI RICERCA Roma 27 lug. AdnKronos – Oscurare la rivista del califfo nei motori di ricerca . Lo chiede Lorena La Spina segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. Ogni volta che un video dell’Isis ottiene un click e viene visualizzato – prosegue – la Jihad ottiene cio’ che vuole la benzina per la sua propaganda. evidente che Internet e i social media sono diventati gli strumenti ideali per la diffusione dell’epica jihadista che fa presa in particolare sulle menti non sufficientemente mature soprattutto dei giovani . segue
TERRORISMO FUNZIONARI POLIZIA OSCURARE RIVISTA DEL CALIFFO NEI MOTORI DI RICERCA 2 AdnKronos – Le tastiere sono come dei kalashnikov – sottolinea La Spina – Percio’ auspichiamo una convinta azione governativa affinché a livello europeo e non solo nazionale siano adottate misure che impediscano o cancellino fin dall’origine la pubblicazione di video o filmati violenti. E’ davvero scandaloso che ancora oggi se digitiamo il nome della rivista ufficiale del Califfato Dabiq con un qualsiasi motore di ricerca ritroviamo nel web tutti i numeri del magazine illustrato con gli ordini di colpire e con cui periodicamente l’Isis lancia i suoi messaggi per convincere alla Jihad il maggior numero possibile di musulmani che vivono in Europa. Non e’ concepibile che in nome della liberta’ sia data licenza al terrore di esprimersi liberamente. Dabiq va oscurata in ogni sito conclude
Terrorismo: Anfp, oscurare rivista Is in motori ricerca (ANSA) – ROMA, 27 LUG – “Ogni volta che un video dell’Isis ottiene un click e viene visualizzato, la Jihad ottiene ciò che vuole: la benzina per la sua propaganda. È evidente che Internet e i social media sono diventati gli strumenti ideali per la diffusione dell’epica jihadista che fa presa in particolare sulle menti non sufficientemente mature, soprattutto dei giovani”. Lo afferma il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Lorena La Spina chiedendo una “convinta azione governativa affinché a livello europeo e non solo nazionale, siano adottate misure che impediscano o cancellino fin dall’origine la pubblicazione di video o filmati violenti”. “E’ scandaloso che ancora oggi se digitiamo il nome della rivista ufficiale del Califfato, Dabiq, con un qualsiasi motore di ricerca – aggiunge l’Anfp – ritroviamo nel web tutti i numeri del magazine illustrato con gli ordini di colpire e con cui periodicamente l’Isis lancia i suoi messaggi per convincere alla Jihad il maggior numero possibile di musulmani che vivono in Europa. Non è concepibile che in nome della libertà sia data licenza al terrore di esprimersi liberamente”.(ANSA).