TERRORISMO: PRESENTATO A ROMA LIBRO DEDICATO A VITTIME IN DIVISA
‘Guardie’ di Andreassi e Repetto – Gabrielli, volume ci trasferisce l’onere e l’onore della memoria Roma, 4 ott. (AdnKronos) – “Un libro che ci trasferisce l’onere e l’onore della memoria: certi fatti non appartengono al giurassico ma alla storia repubblicana del nostro Paese. Certi fenomeni nella storia tendono a ripetersi, ecco perche’ l’attenzione deve rimanere sempre alta. Ci deve dunque essere l’onere, la fatica, l’impegno a ricordare ma anche l’onore, perche’ questo libro accomuna tutti i funzionari dello Stato. Le battaglie si vincono se si fa fronte comune, se si e’ tutti convinti della bonta’ dell’obiettivo che dobbiamo raggiungere, con una pluralita’ di forze che e’ una ricchezza da salvaguardare e non un inciampo al bilancio”. Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso della presentazione del libro ‘Guardie’ (Harpo editore) che si e’ tenuta nel pomeriggio al Palazzo dell’Informazione Adnkronos. Un libro che parla degli oltre cento cittadini in divisa morti negli anni di piombo: ‘guardie’, appunto. “La straordinarieta’ di questo libro e’ che chi ha concorso a scriverlo quei momenti li ha vissuti in presa diretta”, ha sottolineato Gabrielli riferendosi ad Ansoino Andreassi, ex vice capo della Polizia che fu ai vertici dell’antiterrorismo, coautore insieme a Daniele Repetto. E proprio sulla memoria si sono focalizzati altri interventi degli ospiti presenti alla presentazione. Secondo Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia (e autore della postfazione), il libro ‘Guardie’ “ha l’obiettivo di rivitalizzare la memoria” oltre a far comprendere “il valore della nostra funzione di sentinelle”. Per battere il terrorismo, ha detto, “non servono i carrarmati nelle strade”, bisogna “estirpare il fenomeno alla radici, anche con l’istruzione, la conoscenza, la collaborazione di tutti e con l’esempio di chi ha dato la vita per noi. Per questo la storia deve essere ancora una volta la via maestra”. (Segue)
Terrorismo: Gabrielli, fronte comune per sconfiggerlo
Errore enorme dimenticare anni piombo, tenere alta l’attenzione (ANSA) – ROMA, 4 OTT – Dimenticare gli anni di piombo sarebbe un “errore enorme”: la memoria va alimentata per “tenere sempre molto alta l’attenzione” poiche’ certi fenomeni possono ripetersi. E c’e’ un solo modo di sconfiggerli, allora come oggi: “fare fronte comune”. E’ il monito che arriva dal capo della Polizia Franco Gabrielli alla presentazione del libro ‘Guardie. Le vittime in divisa del terrorismo’, scritto dal prefetto Ansoino Andreassi, una lunga esperienza nell’Antiterrorismo fino a diventarne capo nel 1991, e Daniele Repetto. Un libro, spiega il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia, che racconta le storie degli oltre cento appartenenti alle forze dell’ordine uccisi in quegli anni. “Questo libro ha l’obiettivo di rivitalizzare la memoria; non dobbiamo dimenticare, perche’ quegli uomini hanno sacrificato il loro futuro per noi. Ma serve anche a ricordare a noi ‘guardie’ il nostro ruolo di sentinelle a garanzia della sicurezza di tutti”. “Il libro – sottolinea dunque Gabrielli – ci ricorda che noi abbiamo l’onere e l’onore della memoria: questi fatti non sono avvenuti nel Medioevo, appartengono alla storia repubblicana ma rischiano invece, in questo inseguire sempre il presente, di finire nel dimenticatoio. Sarebbe un errore enorme perche’ questi fenomeni, come ci insegna la storia, tendono a ripetersi e dunque la memoria serve a mantenere l’attenzione sempre molto alta”. Ma dal libro, dice ancora il capo della Polizia, emerge anche un altro concetto fondamentale. “Non si esalta il poliziotto o il carabiniere ma tutti sono accumunati. Perche’ queste battaglie si vincono solo se si fa fronte comune e se siamo tutti convinti dell’obiettivo da raggiungere”. Parole ribadite dal comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri: “E’ importante ricordare che o le cose si fanno tutti insieme o si fanno male. Gli anni di piombo sono stati una follia, dobbiamo ricordarci di allora per non ricadere negli stessi errori dell’epoca della lotta armata. Ricordiamo cosa e’ stato e quanti morti ci e’ costato se vogliamo evitare che vi siano alte centinaia di vittime”. Sulla “coesione” tra forze di polizia per combattere il terrorismo punta anche l’attuale capo dell’Antiterrorismo, Lamberto Giannini: “Il momento – dice – e’ piuttosto complicato. Questo libro serve alla storia del paese ma serve anche a tutti quei giovani che scelgono di fare il nostro mestiere: devono sapere cosa e’ accaduto, cosa si rischia, e soprattutto che la lotta al terrorismo, come insegnano proprio quegli anni, si fa solo in maniera coesa” (ANSA)