Roma, 22 febbraio – Gli scontri verificatisi ieri in occasione delle manifestazioni che si sono svolte in vari punti del centro storico a Roma, evidenziano con inequivocabile chiarezza che è in atto un grave deterioramento delle modalità di espressione del dissenso, sempre più ispirato a modalità violente ed alimentato da una pericolosa forma di disgregazione sociale e da una sostanziale disaffezione nei confronti della politica e delle istituzioni dello Stato. E’ proprio lo sfaldamento dei vincoli di solidarietà civile e sociale ad incoraggiare il contrasto diretto nei confronti delle Forze dell’ordine, ritenute sostanzialmente colpevoli di tutelare istituzioni e soggetti verso cui si nutre profonda sfiducia, se non addirittura disprezzo, dimenticando che – al contrario – il ruolo che è ad esse attribuito è proprio quello di assicurare il godimento dei diritti di libertà riconosciuti dalla nostra Costituzione.
Ieri abbiamo assistito alla prima grande manifestazione i cui promotori sono stati i social: Facebook, Twitter, Instagram… L’influenza determinante che ha avuto la rete – per la mancanza di interlocutori diretti e di “luoghi” deputati al dialogo ed al preliminare confronto – ha fatalmente prodotto il venir meno di quei fondamentali strumenti di mediazione, che consentono ai Funzionari di Polizia di gestire con successo anche manifestazioni di piazza delicate e complesse.
Ieri, infatti, non è stata possibile alcuna mediazione, proprio a causa della variegata galassia delle componenti che hanno animato la manifestazione, ciascuna delle quali ha peraltro improvvisato iniziative anche violente, sull’onda della rabbia e della frustrazione.
Gli estremisti hanno, quindi, avuto gioco facile nell’inserirsi in quel contesto, con l’obiettivo di condurre un attacco alle Forze dell’ordine per colpire la sede del PD. Quel che è più grave, è che nessuno li abbia isolati: gli altri manifestanti li hanno accettati per il semplice fatto che anch’essi avevano aderito alla protesta, pur essendo totalmente estranei alle categorie scese in campo. Il dissenso fine a se stesso, quindi.
Nonostante queste serie criticità, la situazione è stata gestita con equilibrio dai Funzionari di Polizia responsabili del servizio e da tutti gli operatori coinvolti, garantendo comunque l’agibilità delle sedi istituzionali, cuore della nostra democrazia: il leader ed uno dei militanti sono stati arrestati, molti dei responsabili di danneggiamenti e violenze sono stati identificati.
E’ certamente necessario investire sulle dotazioni e sugli strumenti di cui disponiamo, rafforzando anche le pene e prevedendo specifiche misure di prevenzione per i responsabili delle violenze di piazza. Ma è ancor più importante che la politica recuperi la capacità di comunicare in maniera corretta, evitando di fomentare la rabbia e la demotivazione.
Taxi: funzionari polizia, politica eviti fomentare rabbia
(AGI) – Roma, 22 feb. – “E’ necessario investire sulle dotazioni e sugli strumenti di cui disponiamo, rafforzando anche le pene e prevedendo specifiche misure di prevenzione per i responsabili delle violenze di piazza. Ma è ancor più importante che la politica recuperi la capacità di comunicare in maniera corretta, evitando di fomentare la rabbia e la demotivazione”. Il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari polizia, Enzo Marco Letizia, torna sule manifestazioni di tassisti e ambulanti di ieri nella capitale, sottolineando come gli scontri evidenzino “con inequivocabile chiarezza che è in atto un grave deterioramento delle modalità di espressione del dissenso, sempre più ispirato a modalità violente ed alimentato da una pericolosa forma di disgregazione sociale e da una sostanziale disaffezione nei confronti della politica e delle istituzioni dello Stato”. “Ieri – continua Letizia – abbiamo assistito alla prima grande manifestazione i cui promotori sono stati i social: Facebook, Twitter, Instagram. L’influenza determinante che ha avuto la rete – per la mancanza di interlocutori diretti e di ‘luoghi’ deputati al dialogo ed al preliminare confronto – ha fatalmente prodotto il venir meno di quei fondamentali strumenti di mediazione, che consentono ai funzionari di polizia di gestire con successo anche manifestazioni di piazza delicate e complesse. Ieri non è stata possibile alcuna mediazione, proprio a causa della variegata galassia delle componenti che hanno animato la manifestazione, ciascuna delle quali ha peraltro improvvisato iniziative anche violente, sull’onda della rabbia e della frustrazione”. Per il rappresentante sindacale, “gli estremisti hanno, quindi, avuto gioco facile nell’inserirsi in quel contesto, con l’obiettivo di condurre un attacco alle forze dell’ordine per colpire la sede del Pd. Quel che è più grave, è che nessuno li abbia isolati: gli altri manifestanti li hanno accettati per il semplice fatto che anch’essi avevano aderito alla protesta, pur essendo totalmente estranei alle categorie scese in campo. Il dissenso fine a se stesso, quindi. Nonostante queste serie criticità, la situazione è stata gestita con equilibrio dai funzionari di polizia responsabili del servizio e da tutti gli operatori coinvolti, garantendo l’agibilità delle sedi istituzionali, cuore della nostra democrazia”. (AGI)
Taxi: funzionari Polizia, investire su dotazioni per contrasto a violenze piazza
Roma, 22 feb. – (AdnKronos) “E’ necessario investire sulle dotazioni e sugli strumenti di cui disponiamo, rafforzando anche le pene e prevedendo specifiche misure di prevenzione per i responsabili delle violenze di piazza. Ma è ancor più importante che la politica recuperi la capacità di comunicare in maniera corretta, evitando di fomentare la rabbia e la demotivazione”. E’ quanto dichiara in una nota il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, Enzo Marco Letizia, riferendosi a quanto accaduto ieri a Roma durante la manifestazione di tassisti e ambulanti.
“Gli scontri verificatisi ieri in occasione delle manifestazioni che si sono svolte in vari punti del centro storico a Roma, evidenziano con inequivocabile chiarezza che è in atto un grave deterioramento delle modalità di espressione del dissenso, sempre più ispirato a modalità violente e alimentato da una pericolosa forma di disgregazione sociale e da una sostanziale disaffezione nei confronti della politica e delle istituzioni dello Stato – denuncia Letizia – E’ proprio lo sfaldamento dei vincoli di solidarietà civile e sociale a incoraggiare il contrasto diretto nei confronti delle Forze dell’ordine, ritenute sostanzialmente colpevoli di tutelare istituzioni e soggetti verso cui si nutre profonda sfiducia, se non addirittura disprezzo, dimenticando che, al contrario, il ruolo che è ad esse attribuito è proprio quello di assicurare il godimento dei diritti di libertà riconosciuti dalla nostra Costituzione”.
“Ieri – osserva il segretario dell’Anfp – abbiamo assistito alla prima grande manifestazione i cui promotori sono stati i social: Facebook, Twitter, Instagram… L’influenza determinante che ha avuto la rete , per la mancanza di interlocutori diretti e di ‘luoghi’ deputati al dialogo e al preliminare confronto, ha fatalmente prodotto il venir meno di quei fondamentali strumenti di mediazione, che consentono ai Funzionari di Polizia di gestire con successo anche manifestazioni di piazza delicate e complesse.
Ieri, infatti, non è stata possibile alcuna mediazione, proprio a causa della variegata galassia delle componenti che hanno animato la manifestazione, ciascuna delle quali ha peraltro improvvisato iniziative anche violente, sull’onda della rabbia e della frustrazione. Gli estremisti hanno, quindi, avuto gioco facile nell’inserirsi in quel contesto, con l’obiettivo di condurre un attacco alle Forze dell’ordine per colpire la sede del Pd. Quel che è più grave – sottolinea Letizia – è che nessuno li abbia isolati: gli altri manifestanti li hanno accettati per il semplice fatto che anch’essi avevano aderito alla protesta, pur essendo totalmente estranei alle categorie scese in campo. Il dissenso fine a se stesso, quindi”.
Nonostante queste serie criticità, la situazione è stata gestita con equilibrio dai Funzionari di Polizia responsabili del servizio e da tutti gli operatori coinvolti – conclude – garantendo comunque l’agibilità delle sedi istituzionali, cuore della nostra democrazia: il leader ed uno dei militanti sono stati arrestati, molti dei responsabili di danneggiamenti e violenze sono stati identificati”.