Esprimiamo la più viva soddisfazione per la proposta di concessione della medaglia al valore civile e per la promozione per meriti straordinari deliberata ieri dalla Commissione centrale ricompense nei confronti dell’assistente capo Nicola Barbato e del sovrintendente Giuseppe Tuccillo, entrambi in servizio presso la Squadra Mobile di Napoli.
Lo scorso 9 ottobre, ci eravamo rivolti al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia per chiedere che questi riconoscimenti venissero doverosamente conferiti ai due poliziotti, che il 25 settembre, durante un’attività di contrasto al racket delle estorsioni nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, furono aggrediti da un malvivente armato di pistola.
Dopo un appostamento in un negozio di giocattoli – il cui proprietario aveva denunciato le richieste estorsive subite – all’atto della chiusura serale dell’esercizio, i due investigatori, fingendo di essere dei dipendenti, avevano abbassato le saracinesche per poi dirigersi verso l’auto civetta parcheggiata a breve distanza.
Ma i malviventi erano in agguato ed uno di loro, Raffaele Rende, arrestato dalla Polizia nei giorni immediatamente successivi all’agguato, approfittando del fatto che i poliziotti si trovavano di spalle mentre salivano a bordo dell’autovettura, si era introdotto sui sedili posteriori, minacciandoli a mano armata. Nonostante i due agenti si fossero a quel punto qualificati, tentando di arginare l’azione armata del malvivente, Rende aveva sparato sei volte, colpendo alla nuca l’assistente capo Barbato, che ha riportato delle lesioni gravissime.
Episodi come questo non possono essere dimenticati, perché rappresentano l’esempio più tangibile dell’impegno e dell’abnegazione con cui ogni giorno le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine agiscono a tutela del vivere civile e dell’intera collettività, incuranti dei pericoli e dei sacrifici che il loro lavoro gli impone.
Ci auguriamo che l’oggettiva specificità del lavoro che svolgiamo sia sempre tenuta in adeguata considerazione, ad ogni livello e da parte di tutte le istituzioni a vario titolo competenti, nella più assoluta convinzione che la sicurezza costituisce un’ineludibile precondizione per lo sviluppo della nostra società e per il godimento dei diritti e delle libertà costituzionalmente sanciti.
NAPOLI: SIAP-ANFP, FELICI PER PROPOSTA MEDAGLIA AD AGENTI BARBATO E TUCCILLO
Roma, 28 gen. (AdnKronos) – “Esprimiamo la più viva soddisfazione per la proposta di concessione della medaglia al valore civile e per la promozione per meriti straordinari deliberata ieri dalla Commissione centrale ricompense nei confronti dell’assistente capo Nicola Barbato e del sovrintendente Giuseppe Tuccillo, entrambi in servizio presso la squadra mobile di Napoli”, scrivono in una nota congiunta il segretario nazionale di Anfp, Lorena La Spina e il segretario generale del Siap Giuseppe Tiani. “Lo scorso 9 ottobre, ci eravamo rivolti al ministro dell’Interno e al capo della Polizia per chiedere che questi riconoscimenti venissero doverosamente conferiti ai due poliziotti, che il 25 settembre, durante un’attività di contrasto al racket delle estorsioni nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, furono aggrediti da un malvivente armato di pistola. Dopo un appostamento in un negozio di giocattoli- spiegano- durante la chiusura serale dell’esercizio, i due investigatori, fingendo di essere dei dipendenti, hanno abbassato le saracinesche per poi dirigersi verso l’auto civetta parcheggiata a breve distanza”.
(AdnKronos) – “I malviventi erano in agguato e uno di loro- raccontano La Spina e Tiani- Raffaele Rende, arrestato dalla Polizia nei giorni immediatamente successivi all’agguato, approfittando del fatto che i poliziotti si trovavano di spalle mentre salivano a bordo dell’autovettura, si era introdotto sui sedili posteriori, minacciandoli a mano armata. Nonostante i due agenti si fossero a quel punto qualificati, tentando di arginare l’azione armata del malvivente, Rende ha sparato sei volte, colpendo alla nuca l’assistente capo Barbato, che ha riportato delle lesioni gravissime”. “Episodi come questo- chiosano- non possono essere dimenticati, perché rappresentano l’esempio più tangibile dell’impegno e dell’abnegazione con cui ogni giorno le donne e gli uomini delle forze dell’ordine agiscono a tutela del vivere civile e dell’intera collettività, incuranti dei pericoli e dei sacrifici che il loro lavoro gli impone”. “Ci auguriamo- concludono- che l’oggettiva specificità del lavoro che svolgiamo sia sempre tenuta in adeguata considerazione, ad ogni livello e da parte di tutte le istituzioni a vario titolo competenti, nella più assoluta convinzione che la sicurezza costituisce un’ineludibile precondizione per lo sviluppo della nostra società e per il godimento dei diritti e delle libertà costituzionalmente sanciti”