Gli episodi avvenuti in Piazza Duomo a Milano durante la notte di Capodanno, con manifestazioni di disprezzo nei confronti delle istituzioni democratiche italiane, hanno riportato alla ribalta il tema della tutela del prestigio dello Stato. Questi comportamenti, che offendono la dignità del Paese e ne minano le fondamenta democratiche, devono essere affrontati con fermezza.

Dal 2006, il reato di vilipendio non è più punito con la reclusione, ma con una sanzione pecuniaria. Questa scelta normativa, seppur motivata da una diversa sensibilità giuridica del tempo, si è rivelata insufficiente a fronteggiare comportamenti che mirano a delegittimare l’autorità dello Stato. Il ricorso alla sola multa, infatti, non è idoneo a contrastare il senso di impunità e l’effetto corrosivo che tali atti hanno sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella democrazia.

Il vilipendio delle istituzioni pubbliche non rappresenta un semplice gesto simbolico, ma un attacco all’autorità dello Stato. La sua percezione pubblica si traduce in un indebolimento dell’immagine dello Stato e nella perdita di credibilità delle istituzioni, rischiando di alimentare un clima di sfiducia che può degenerare in una vera e propria crisi di rappresentanza democratica.

Alla luce degli eventi recenti e del contesto sociale attuale, è necessario ripristinare una tutela rafforzata del prestigio delle istituzioni attraverso la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di vilipendio. Questo non significa negare il diritto alla libertà di espressione, ma sottolineare che esistono limiti invalicabili, dove il rispetto delle istituzioni democratiche è imprescindibile per il mantenimento di una convivenza civile.

Tale misura non solo rafforzerebbe la tutela dell’onore e del prestigio delle istituzioni pubbliche, ma invierebbe anche un segnale chiaro e inequivocabile: la democrazia e le sue articolazioni meritano rispetto e non possono essere oggetto di attacchi che ne compromettano la credibilità.

La salvaguardia delle istituzioni democratiche è una responsabilità collettiva che richiede strumenti adeguati per affrontare sfide moderne e comportamenti lesivi. Solo così si può garantire che lo Stato continui a essere percepito come un baluardo di giustizia, ordine e democrazia.

Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

 

MILANO: ANFP, ‘RIPRISTINARE RECLUSIONE PER VILIPENDIO ISTITUZIONI, DEMOCRAZIA VA TUTELATA’ Milano, 4 gen. (Adnkronos) – “Gli episodi avvenuti in Piazza Duomo a Milano durante la notte di Capodanno, con manifestazioni di disprezzo nei confronti delle istituzioni democratiche italiane, hanno riportato alla ribalta il tema della tutela del prestigio dello Stato. Questi comportamenti, che offendono la dignita’ del Paese e ne minano le fondamenta democratiche, devono essere affrontati con fermezza”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.
“Dal 2006, il reato di vilipendio non e’ piu’ punito con la reclusione, ma con una sanzione pecuniaria. Questa scelta normativa, seppur motivata da una diversa sensibilita’ giuridica del tempo, si e’ rivelata insufficiente a fronteggiare comportamenti che mirano a delegittimare l’autorita’ dello Stato. Il ricorso alla sola multa, infatti, non e’ idoneo a contrastare il senso di impunita’ e l’effetto corrosivo che tali atti hanno sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella democrazia. Il vilipendio delle istituzioni pubbliche – ribadisce il sindacalista – non rappresenta un semplice gesto simbolico, ma un attacco all’autorita’ dello Stato. La sua percezione pubblica si traduce in un indebolimento dell’immagine dello Stato e nella perdita di credibilita’ delle istituzioni, rischiando di alimentare un clima di sfiducia che puo’ degenerare in una vera e propria crisi di rappresentanza democratica”.
“Alla luce degli eventi recenti e del contesto sociale attuale, e’ necessario ripristinare una tutela rafforzata del prestigio delle istituzioni attraverso la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di vilipendio. Questo non significa negare il diritto alla liberta’ di espressione, ma sottolineare che esistono limiti invalicabili, dove il rispetto delle istituzioni democratiche e’ imprescindibile per il mantenimento di una convivenza civile. Tale misura non solo rafforzerebbe la tutela dell’onore e del prestigio delle istituzioni pubbliche, ma invierebbe anche un segnale chiaro e inequivocabile: la democrazia e le sue articolazioni meritano rispetto e non possono essere oggetto di attacchi che ne compromettano la credibilita’. La salvaguardia delle istituzioni democratiche e’ una responsabilita’ collettiva che richiede strumenti adeguati per affrontare sfide moderne e comportamenti lesivi. Solo cosi’ si puo’ garantire che lo Stato continui a essere percepito come un baluardo di giustizia, ordine e democrazia”, conclude Letizia.

Insulti Italia a Capodanno Milano,Anfp ‘carcere per vilipendio’ (ANSA) – ROMA, 04 GEN – Ripristinare la reclusione per il vilipendio delle istituzioni perche’ “la democrazia va tutelata”.
E’ quanto chiede l’Anfp, l’associazione dei funzionari di polizia dopo gli insulti anti italiani durante la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano.
“Questi comportamenti, che offendono la dignita’ del Paese e ne minano le fondamenta democratiche, devono essere affrontati con fermezza” afferma il segretario Enzo Letizia .
Dal 2006 il reato di vilipendio non e’ piu’ punito con la reclusione, ma con una sanzione pecuniaria. Una scelta normativa, che “si e’ rivelata insufficiente a fronteggiare comportamenti che mirano a delegittimare l’autorita’ dello Stato”. Perche’ il ricorso alla sola multa, “non e’ idoneo a contrastare il senso di impunita’ e l’effetto corrosivo che tali atti hanno sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella democrazia”.
Il vilipendio delle istituzioni pubbliche “non rappresenta un semplice gesto simbolico, ma un attacco all’autorita’ dello Stato. La sua percezione pubblica si traduce in un indebolimento dell’immagine dello Stato e nella perdita di credibilita’ delle istituzioni, rischiando di alimentare un clima di sfiducia che puo’ degenerare in una vera e propria crisi di rappresentanza democratica”. Di qui la richiesta del ripristino della reclusione, non per “negare il diritto alla liberta’ di espressione, ma per inviare “un segnale chiaro e inequivocabile: la democrazia e le sue articolazioni meritano rispetto e non possono essere oggetto di attacchi che ne compromettano la credibilita’”. (ANSA).

 

Sicurezza: Anfp, ripristinare carcere per vilipendio istituzioni / (AGI) Roma, 4 gen. – “Gli episodi avvenuti in piazza Duomo a Milano durante la notte di Capodanno, con manifestazioni di disprezzo nei confronti delle istituzioni democratiche italiane, hanno riportato alla ribalta il tema della tutela del prestigio dello Stato. Questi comportamenti, che offendono la dignita’ del Paese e ne minano le fondamenta democratiche, devono essere affrontati con fermezza”. Ad affermarlo e’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.
“Dal 2006 – ricorda Letizia – il reato di vilipendio non e’ piu’ punito con la reclusione, ma con una sanzione pecuniaria. Questa scelta normativa, seppur motivata da una diversa sensibilita’ giuridica del tempo, si e’ rivelata insufficiente a fronteggiare comportamenti che mirano a delegittimare l’autorita’ dello Stato. Il ricorso alla sola multa, infatti, non e’ idoneo a contrastare il senso di impunita’ e l’effetto corrosivo che tali atti hanno sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella democrazia”. (AGI)Red/Bas (Segue)

Sicurezza: Anfp, ripristinare carcere per vilipendio istituzioni (2)/ (AGI) – Roma, 4 gen. – “Il vilipendio delle istituzioni pubbliche – continua il segretario dell’Anfp – non rappresenta un semplice gesto simbolico, ma un attacco all’autorita’ dello Stato. La sua percezione pubblica si traduce in un indebolimento dell’immagine dello Stato e nella perdita di credibilita’ delle istituzioni, rischiando di alimentare un clima di sfiducia che puo’ degenerare in una vera e propria crisi di rappresentanza democratica”.
“Alla luce degli eventi recenti e del contesto sociale attuale – conclude il leader sindacale – e’ necessario ripristinare una tutela rafforzata del prestigio delle istituzioni attraverso la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di vilipendio. Questo non significa negare il diritto alla liberta’ di espressione, ma sottolineare che esistono limiti invalicabili, dove il rispetto delle istituzioni democratiche e’ imprescindibile per il mantenimento di una convivenza civile.
Tale misura non solo rafforzerebbe la tutela dell’onore e del prestigio delle istituzioni pubbliche, ma invierebbe anche un segnale chiaro e inequivocabile: la democrazia e le sue articolazioni meritano rispetto e non possono essere oggetto di attacchi che ne compromettano la credibilita’. La salvaguardia delle istituzioni democratiche e’ una responsabilita’ collettiva che richiede strumenti adeguati per affrontare sfide moderne e comportamenti lesivi. Solo cosi’ si puo’ garantire che lo Stato continui a essere percepito come un baluardo di giustizia, ordine e democrazia”. (AGI)