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LA DIVISA E’ UN SIMBOLO, NON VA OFFESA

E’ impensabile fare da scorta a personcine che non dovrebbero avere nulla a che vedere con queste attività di vigilanza. Non si sa chi si porta, chi sono queste persone”. “La magistratura faccia un lavoro a tutto tondo – conclude il sindacalista – Non voglio sapere con quante persone va a letto Berlusconi, ma voglio solo avere la garanzia che la legge sia uguale per tutti”. Enzo Marco Letizia, che guida l’Associazione nazionale funzionari di polizia, si dice certo che “gli agenti abbiano rispettato la legge”, ma si chiede al tempo stesso quale sia il dispositivo di sicurezza intorno alla villa di Arcore: “Mi auguro che ci sia un sistema di metal detector, fissi o portatili, per verificare se chi entra, può avere con se oggetti atti ad offendere”. Più netto il giudizio sull’utilizzo di una divisa durante da parte delle giovani amiche del premier: “Se venisse confermato, sarebbe una cosa penosa. Non si scherza con i simboli istituzionali”. In passato, lo stesso sindacato sollevò forti perplessità in merito ad una posa sexy di Claudia Koll, fotografata in divisa da poliziotta: “Oggi, come allora, il nostro giudizio non può che essere critico”.

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Roma, 18 gennaio 2011

La Repubblica

Il Messaggero