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Rave: funzionari polizia, norma non vale per occupazione scuole

Laquaniti, ne’ a manifestazioni o flashmob (ANSA) – ROMA, 02 NOV – “Se la norma e’ applicabile anche alle manifestazioni, flashmob e occupazioni di scuole? Qui non si parla di manifestazioni, che sono regolate da una normativa specifica, ma d’invasione indebita di terreni o edifici. Anche per le scuole non e’ applicabile, infatti c’e’ una sentenza chiara e puntuale della Suprema Corte di Cassazione del marzo 2000 che sancisce: “Non e’ applicabile l’art. 633 alle occupazioni studentesche perche’ tale norma ha lo scopo di punire solo l’arbitraria invasione di edifici e non qualsiasi occupazione illegittima…. L’edificio scolastico, inoltre, pur appartenendo allo Stato, non costituisce una realta’ estranea agli studenti, che non sono dei semplici frequentatori, ma soggetti attivi della comunita’ scolastica e pertanto non si ritiene che sia configurato un loro limitato diritto di accesso all’edificio scolastico nelle sole ore in cui e’ prevista l’attivita’ scolastica in senso stretto”. Cosi’ Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha rilasciato un’intervista a Gli Inascoltabili programma dell’emittente radiofonica New Sound Level.
“Da un punto di vista giuridico noi gia’ avevamo una norma che puniva l’invasione arbitraria e prevedeva nelle forme aggravate pene fino a 4 anni se commesse da piu’ di 5 persone; ora se ci sono piu’ di 50 persone e se hanno le caratteristiche di creare un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica o la salute stessa dei partecipanti o di terzi, la sanzione puo’ arrivare a un massimo di 6 anni con l’introduzione della confisca dei beni, come avviene in Francia con la legge Mariani”, prosegue.
“E’ vero che la nuova norma consente le intercettazioni, ma ricordiamoci che queste sono sempre delegate dall’autorita’ giudiziaria quindi non e’ vero che c’e’ un potere indiscriminato d’intercettazione perche’ dovranno sempre essere autorizzate da un magistrato”, conclude. (ANSA).

Norma rave, Anfp: non applicabili a scuole e manifestazioni

Si applica nei casi di “indebita di terreni e edifici” Roma, 2 nov. (askanews) – Il decreto del governo nella parte che riguarda la cosiddetta norma sui rave non e’ applicabile anche alle manifestazioni, flashmob e occupazioni di scuole. Lo affema Girolamo Lacquaniti portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha rilasciato un’intervista a Gli Inascoltabili programma dell’emittente radiofonica New Sound Level. “Qui non si parla di manifestazioni, che sono regolate da una normativa specifica, ma d’invasione indebita di terreni o edifici. Anche per le scuole non e’ applicabile, – sottolinea Laquaniti – infatti c’e’ una sentenza chiara e puntuale della Suprema Corte di Cassazione del marzo 2000 che sancisce: ‘Non e’ applicabile l’art. 633 alle occupazioni studentesche perche’ tale norma ha lo scopo di punire solo l’arbitraria invasione di edifici e non qualsiasi occupazione illegittima?. L’edificio scolastico, inoltre, pur appartenendo allo Stato, non costituisce una realta’ estranea agli studenti, che non sono dei semplici frequentatori, ma soggetti attivi della comunita’ scolastica e pertanto non si ritiene che sia configurato un loro limitato diritto di accesso all’edificio scolastico nelle sole ore in cui e’ prevista l’attivita’ scolastica in senso stretto”.
“Da un punto di vista giuridico – prosegue Laquaniti – noi gia’ avevamo una norma che puniva l’invasione arbitraria e prevedeva nelle forme aggravate pene fino a 4 anni se commesse da piu’ di 5 persone; ora se ci sono piu’ di 50 persone e se hanno le caratteristiche di creare un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica o la salute stessa dei partecipanti o di terzi, la sanzione puo’ arrivare a un massimo di 6 anni con l’introduzione della confisca dei beni, come avviene in Francia con la legge Mariani”.
E sulle intercettazioni, Laquaniti aggiunge: “E’ vero che la nuova norma consente le intercettazioni, ma ricordiamoci che queste sono sempre delegate dall’autorita’ giudiziaria quindi non e’ vero che c’e’ un potere indiscriminato d’intercettazione perche’ dovranno sempre essere autorizzate da un magistrato”.