Terrorismo: Capo Polizia, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Capo del Dap, alla presentazione del libro Guardie, sulle vittime in divisa del terrorismo di Repetto ed Andreassi. Fronte comune per sconfiggerlo
Errore enorme dimenticare anni piombo, tenere alta l’attenzione (ANSA) – ROMA, 4 OTT – Dimenticare gli anni di piombo sarebbe un “errore enorme”: la memoria va alimentata per “tenere sempre molto alta l’attenzione” poiche’ certi fenomeni possono ripetersi. E c’e’ un solo modo di sconfiggerli, allora come oggi: “fare fronte comune”. E’ il monito che arriva dal capo della Polizia Franco Gabrielli alla presentazione del libro ‘Guardie. Le vittime in divisa del terrorismo’, scritto dal prefetto Ansoino Andreassi, una lunga esperienza nell’Antiterrorismo fino a diventarne capo nel 1991, e Daniele Repetto. Un libro, spiega il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia, che racconta le storie degli oltre cento appartenenti alle forze dell’ordine uccisi in quegli anni. “Questo libro ha l’obiettivo di rivitalizzare la memoria; non dobbiamo dimenticare, perche’ quegli uomini hanno sacrificato il loro futuro per noi. Ma serve anche a ricordare a noi ‘guardie’ il nostro ruolo di sentinelle a garanzia della sicurezza di tutti”. “Il libro – sottolinea dunque Gabrielli – ci ricorda che noi abbiamo l’onere e l’onore della memoria: questi fatti non sono avvenuti nel Medioevo, appartengono alla storia repubblicana ma rischiano invece, in questo inseguire sempre il presente, di finire nel dimenticatoio. Sarebbe un errore enorme perche’ questi fenomeni, come ci insegna la storia, tendono a ripetersi e dunque la memoria serve a mantenere l’attenzione sempre molto alta”. Ma dal libro, dice ancora il capo della Polizia, emerge anche un altro concetto fondamentale. “Non si esalta il poliziotto o il carabiniere ma tutti sono accumunati.  Perche’ queste battaglie si vincono solo se si fa fronte comune e se siamo tutti convinti dell’obiettivo da raggiungere”. Parole ribadite dal comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri: “E’ importante ricordare che o le cose si fanno tutti insieme o si fanno male. Gli anni di piombo sono stati una follia, dobbiamo ricordarci di allora per non ricadere negli stessi errori dell’epoca della lotta armata. Ricordiamo cosa e’ stato e quanti morti ci e’ costato se vogliamo evitare che vi siano alte centinaia di vittime”. Sulla “coesione” tra forze di polizia per combattere il terrorismo punta anche l’attuale capo dell’Antiterrorismo, Lamberto Giannini: “Il momento – dice – e’ piuttosto complicato. Questo libro serve alla storia del paese ma serve anche a tutti quei giovani che scelgono di fare il nostro mestiere: devono sapere cosa e’ accaduto, cosa si rischia, e soprattutto che la lotta al terrorismo, come insegnano proprio quegli anni, si fa solo in maniera coesa” (ANSA)

FILIPPO GAUDENZI (VICE DIRETTORE TG1) 

ENZO MARCO LETIZIA (SEGRETARIO NAZIONALE A.N.F.P.)

FRANCO GABRIELLI (CAPO DELLA POLIZIA)

GIOVANNI NISTRI (COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI)

LAMBERTO GIANNINI (DIRETTORE DIREZIONE CENTRALE POLIZIA DI PREVENZIONE)

MAURIZIO ROMANELLI (PROCURATORE AGGIUNTO DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO)

DANIELE REPETTO (AUTORE DEL LIBRO)

ANSOINO ANDREASSI (AUTORE DEL LIBRO)

FRANCESCO BASENTINI (CAPO DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA)