La Gazzetta Ufficiale del 22 maggio 2018, segna l’avvio di un processo storico per la categoria dei Funzionari e Dirigenti di Polizia. In quella data viene pubblicato il decreto di attuazione dell’area negoziale dei dirigenti delle forze di Polizia ad ordinamento civile, ai sensi dell’art. 46, comma 4, del D.L.vo 29 maggio 2017, n. 95. Si tratta di una svolta: dopo anni le battaglie e le rivendicazioni portate avanti dalla nostra Associazione, sono state coronate dall’istituzione di un tavolo, nel quale la dirigenza di Polizia può rappresentare direttamente ed autonomamente i propri bisogni e le proprie richieste.
Il 5 novembre 2020 è stato convocato il primo incontro per l’avvio delle procedure negoziali relative al triennio 2018 – 2020, che, come è noto, hanno per oggetto la disciplina dei trattamenti accessori e degli istituti normativi.
La vocazione di questa Associazione è quella di adoperarsi per migliorare la condizione del dirigente di Polizia e di creare, altresì, le premesse per il migliore espletamento dei compiti istituzionali.
Perciò, siamo convinti che il contratto dovrà fondarsi sulla modernizzazione, traducendosi nella semplificazione dell’assetto ordinamentale con la valorizzazione della nostra professionalità, attraverso un meccanismo virtuoso teso ad accrescere la spinta motivazionale, che, soprattutto in un contesto emergenziale, richiede un impegno oneroso e responsabile.
Con la smilitarizzazione della Polizia di Stato, è stata sancita la centralità del ruolo del Questore e del sistema delle Autorità provinciali e locali di pubblica sicurezza rispondendo ad un’idea di gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, affidata ad una forza civile, in linea con tutte le democrazie europee.
Si è così mutato radicalmente l’approccio, rendendo l’intera struttura aperta alle trasformazioni sociali attraverso un nuovo modello di sicurezza.
La dialettica sindacale, il confronto, l’affievolimento dei modelli autoritativi hanno favorito la trasformazione dell’identità propria dei modelli militari in un modello di sicurezza partecipata, dove le Questure costituiscono un sistema integrato non più autoreferenziale, ma perfettamente armonico con le dinamiche della società civile.
In tale quadro, il Questore e le Autorità locali di P.S., si fanno interpreti di questo processo culturale, dando una forte caratterizzazione identitaria alla Polizia di Stato come Forza di Polizia ad ordinamento civile, che fonda la sua missione anche sulla collaborazione dei cittadini.
E’ evidente che il rapporto tra la sicurezza e le libertà si pone in termini di strumentalità della prima rispetto alle seconde, come confermato dallo stesso art. 24 della legge n. 121/81, in cui l’esercizio della funzione della Polizia di Stato si colloca al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini. Compito specifico dell’Autorità di Pubblica Sicurezza è, dunque, quello di vigilare affinché l’esercizio delle libertà e dei diritti sanciti dalla legge, non si traduca impropriamente in un potenziale pregiudizio per i singoli, per la collettività, per lo Stato e le sue istituzioni democratiche.
La funzione specifica ed identitaria dell’Autorità di Pubblica Sicurezza e, quindi, della dirigenza di polizia è quella di discernere quali comportamenti determinano un pregiudizio all’ordine democratico ed alle istituzioni e quali, invece, costituiscono espressione legittima dello svolgimento della dialettica democratica.
La funzione del Questore rappresenta l’apice del complesso modello organizzativo della dirigenza di Polizia, in tutte le sue articolazioni e qualifiche. Essa sarebbe priva di efficacia, forza ed efficienza se non contasse su una rete di dirigenti preposti alle materie della tutela dell’ordine pubblico, della prevenzione e repressione dei reati, del controllo del territorio e del soccorso pubblico, dell’immigrazione, non solo delle città, delle aree metropolitane e della provincia, bensì dell’intero sistema infrastrutturale della mobilità dei cittadini (autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e frontiere) e da ultimo, ma non per ultimo, della vigilanza del web, della comunicazione e della trasmissione dei dati.
Perciò è fondamentale che il contratto, sia sotto il profilo normativo che economico, costituisca uno strumento che valorizzi le qualifiche connesse alle responsabilità strutturate gerarchicamente, attraverso regole chiare e certe, e criteri di efficacia ed efficienza che dovranno rispettare la dignità professionale di ciascun dirigente di Polizia, promuovendo coesione ed unità.
Ed in questo quadro, l’auspicio è che l’Amministrazione applichi, in sede contrattuale, il principio della trasparenza nella gestione dei trasferimenti, nell’assegnazione degli incarichi che, come è noto, sono strettamente connessi sia ai posti di funzione, sia alla progressione in carriera.
Negli anni scorsi, il blocco dei rinnovi contrattuali come dei meccanismi automatici di adeguamento economico, hanno compresso verso il basso la retribuzione dei Dirigenti di Polizia. Ciò nonostante, essi, con straordinario impegno, hanno mantenuto efficiente il sistema, rispondendo sempre e con immediatezza non solo alle diverse emergenze, ma anche all’aumento dei compiti e delle responsabilità attribuite per la tenuta di una società sempre più complessa.
I Dirigenti di Polizia, ordinari, tecnici e medici, come è noto, grazie alla loro competenza, alla loro formazione ed all’esperienza tecnico-operativa, sono in grado di guidare l’organizzazione ed il personale, intervenendo con equilibrio, trasparenza ed imparzialità sull’andamento dei servizi a cui sono preposti, per coordinare e perseguire l’obiettivo, più volte richiamato, della sicurezza del Paese.
Perciò, noi sosteniamo che a diverse e maggiori responsabilità debbano corrispondere diversi e maggiori compensi.
Dunque va adeguatamente retribuita la responsabilità delle funzioni svolte. Siamo, infatti, convinti che questa responsabilità rappresenti la specificità del dirigente di Polizia, nell’ambito di quella riconosciuta più in generale dalla legge 183 del 2010 e richiamata espressamente dalla legge delega n.124 del 2015, al personale del comparto sicurezza e difesa, in relazione alla peculiarità dei compiti, agli obblighi e alle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
Ne siamo talmente persuasi che da tempo conduciamo una riflessione sulla qualità della nostra comunicazione e sulla visibilità di rappresentanti delle forze dell’ordine, dalle quali dipendono direttamente sia il consolidamento della fiducia dei cittadini nei nostri confronti che la percezione della sicurezza.
Si tratta di una sfida di carattere professionale e morale, che obbliga una gestione consapevole e matura della nostra presenza nella società e nel contesto dell’informazione, allo scopo di assicurare, sempre e soprattutto nelle situazioni di emergenza, l’assoluta terzietà, equanimità e neutralità della nostra funzione, proprio in considerazione della rilevanza che le nostre convinzioni ed esternazioni possono avere sull’opinione pubblica e sulla credibilità e affidabilità del ruolo nostro e della Polizia, convinti che la questione morale ci riguarda tutti, soprattutto quando siamo di fronte a crisi sociali, culturali e dunque etiche.
INDICE | |
Introduzione | 2 |
Necessità di ulteriori finanziamenti | 4 |
Trattamento accessorio | 5 |
Le misure per incentivare l’efficienza del servizio | 6 |
Orario e tempo di lavoro | 8 |
Congedo ordinario e straordinario | 8 |
Aspettative ed aggregazioni temporanee | 9 |
Permessi brevi | 9 |
Trattamenti di missione | 9 |
Criteri di massima per la formazione e l’aggiornamento professionale | 9 |
Certificazione delle competenze | 12 |
Tutela legale e responsabilità civile | 13 |
Trasferimenti | 14 |
Criteri di massima per la gestione degli enti di assistenza personale | 15 |
Relazioni Sindacali | 15 |
Aspettative, distacchi e permessi sindacali | 16 |
Perequare i trattamenti all’interno del Comparto Sicurezza e Difesa-impegni per il Governo | 17 |