Oggetto: osservazioni allo schema di decreto del Ministero dell’Interno recante l’innalzamento del livello di preposizione di alcuni Uffici territoriali della Polizia di Stato, con contestuale declassamento di altri. Informazione preventiva ex art. 25 D.P.R. n. 164/2002.

 

 

AL MINISTERO DELL’INTERNO

DIPARTIMENTO DELLA PS

Segreteria del Dipartimento

Ufficio V – Relazioni sindacali della

Polizia di Stato

 

 

Valutiamo con attenzione la riorganizzazione dei posti funzione dirigenziali contenuta nel Decreto del Ministro in oggetto indicato, che da un lato prevede il rafforzamento di alcuni Uffici attraverso l’elevazione di specifici incarichi a Primo Dirigente e, dall’altro, comporta la rimodulazione di alcune posizioni precedentemente attribuite alla medesima qualifica, con effetti significativi sull’assetto organizzativo delle Questure interessate.

L’elevazione a Primo Dirigente di alcuni posti funzione rappresenta un riconoscimento della strategicità di alcune aree operative, che necessitano di una guida con maggiore autonomia decisionale e capacità di coordinamento.

Tra le posizioni elevate figurano:

  • la dirigenza del Commissariato distaccato a Monfalcone (Questura di Gorizia) e Corigliano-Rossano (Questura di Cosenza), che operano su territori estesi e complessi;
  • la dirigenza degli Uffici Immigrazione delle Questure di Bologna e Brescia, in un periodo in cui la gestione dei flussi migratori richiede elevata competenza tecnica e capacità di interazione con le istituzioni e la società civile, in due città ove il carico di lavoro in tema d’immigrazione è assai elevato e diversificato;
  • la dirigenza delle Squadre Mobili di Caserta, Foggia, Lecce e Perugia, strutture in prima linea per il contrasto alla criminalità organizzata, alla violenza diffusa e ai reati predatori in città la cui realtà criminale è particolarmente complicata;
  • la vice dirigenza dell’Ufficio Presidenziale della Polizia di Stato presso la Presidenza della Repubblica, la quale ha un ruolo, di tutta evidenza, di alto profilo istituzionale. L’innalzamento di questi posti a Primo Dirigente risponde all’esigenza di rafforzare il controllo del territorio e la capacità investigativa, fornendo maggiore autorevolezza alle strutture di Polizia in contesti operativi più complessi.

Al riguardo, se da un lato si rafforzano alcuni settori, dall’altro si assiste alla rimodulazione di posizioni dirigenziali già consolidate, con impatti rilevanti sulla gestione delle relative funzioni.

I posti funzione interessati dal ridimensionamento, pur restando di qualifica dirigenziale, riguardano:

  • le Divisioni Anticrimine delle Questure di Nuoro e Rieti, responsabili del coordinamento delle misure di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata, comune e di genere;
  • le Divisioni di Polizia Amministrativa e Sociale delle Questure di Grosseto, Massa Carrara, Pesaro e Urbino, Siena e Vercelli, le quali sono basilari per la regolamentazione delle attività di pubblica sicurezza, il rilascio delle licenze e il controllo della vigilanza privata.

In merito, riteniamo che vadano bene valutate le possibili conseguenze della rimodulazione, in province in cui la polizia amministrativa e l’anticrimine svolgono un ruolo significativo nel controllo del degrado urbano e della criminalità diffusa.

In ogni caso, una delle questioni più delicate riguarda il futuro dei Primi Dirigenti attualmente in servizio nei posti ridimensionati, infatti l’assenza di criteri trasparenti sulla riallocazione comporta il rischio di trasferimenti non concordati, inoltre la mancata previsione di un periodo di transizione potrebbe causare disagi nella gestione operativa delle Questure.

Considerando che il ridimensionamento riguarda esclusivamente qualifiche dirigenziali (Primi Dirigenti, Vice Questori e Vice Questori Aggiunti), sarebbe stato auspicabile prevedere misure di garanzia per il personale coinvolto, finalizzate ad evitare penalizzazioni per coloro che hanno ricoperto incarichi dirigenziali con competenza e dedizione. Tuttavia tali misure possono essere realizzate attraverso un attenta gestione delle risorse umane nella fase attuativa del Decreto del Ministro de quo.

Nel ritenere che la riorganizzazione dei posti funzione debba essere equilibrata e rispettosa delle professionalità già in servizio, richiediamo che la riallocazione dei Dirigenti interessati dal ridimensionamento avvenga secondo criteri chiari e trasparenti, evitando trasferimenti forzati o penalizzazioni. Proponiamo, ove possibile, di attendere il naturale pensionamento dei dirigenti coinvolti quando la scadenza non sia imminente, qualora essi non desiderino un trasferimento o non vi sia, a breve termine, un posto funzione disponibile nella stessa Questura. Perciò riteniamo che l’Amministrazione debba dialogare con i Dirigenti interessati, affinché abbiano la possibilità di valutare soluzioni compatibili con la loro esperienza professionale e le loro esigenze anche di natura familiare.

Nel riconoscere l’importanza di rafforzare alcune funzioni chiave della Polizia di Stato attraverso l’innalzamento di determinati posti funzione a Primo Dirigente, tuttavia, riteniamo che questa trasformazione debba avvenire tutelando anche il personale coinvolto nel ridimensionamento.

Roma, 17 marzo 2025

Parere congiunto schema decreto 17 marzo 2025