“Desideriamo ricordare il 32° anniversario della morte di Beppe Montana, il coraggioso funzionario della Squadra Mobile di Palermo, perché l’esercizio della memoria è attività fondamentale per non ricadere negli errori del passato”, inizia così il ricordo di Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari della Polizia di Stato, di uno dei tre poliziotti che nel giro di dieci giorni furono assassinati a Palermo nell’estate del 1985.
“Le parole di Montana, subito dopo l’omicidio Chinnici e poco prima che anche lui venisse brutalmente ucciso” ha proseguito il segretario dell’ANFP ci devono far riflettere anche a distanza di oltre trenta anni, quando Montana sottolineava che «A Palermo siamo poco più d’una decina a costituire un reale pericolo per la mafia. E i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili, purtroppo. E se i mafiosi decidono di ammazzarci possono farlo senza difficoltà.»
“Speriamo quindi” ha concluso Letizia, “che in un quadro che vede la mafia sempre più radicata non solo nei territori di origine ma anche e soprattutto nei gangli vitali dell’economia del nostro Paese, nessuno lasci soli magistrati ed investigatori nello sforzo quotidiano e silente teso a sradicare un cancro fatto di violenza, sopraffazione e corruzione”.
MAFIA ANFP MONTANA MONITO CONTRO ‘CANCRO’ FATTO DI VIOLENZA E CORRUZIONE
‘Nessuno lasci soli magistrati ed investigatori’ Roma 28 lug. AdnKronos – ”Desideriamo ricordare il 32 anniversario della morte di Beppe Montana il coraggioso funzionario della Squadra Mobile di Palermo perche’ l’esercizio della memoria e’ attivita’ fondamentale per non ricadere negli errori del passato . Inizia cosi’ il ricordo di Enzo Marco Letizia segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari della Polizia di Stato di uno dei tre poliziotti che nel giro di dieci giorni furono assassinati a Palermo nell’estate del 1985. ”Le parole di Montana subito dopo l’omicidio Chinnici e poco prima che anche lui venisse brutalmente ucciso” ha proseguito il segretario dell’Anfp ci devono far riflettere anche a distanza di oltre trenta anni quando Montana sottolineava che a Palermo siamo poco piu’ d’una decina a costituire un reale pericolo per la mafia. E i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili purtroppo. E se i mafiosi decidono di ammazzarci possono farlo senza difficolta’ . ”Speriamo quindi – ha concluso Letizia – che in un quadro che vede la mafia sempre piu’ radicata non solo nei territori di origine ma anche e soprattutto nei gangli vitali dell’economia del nostro Paese nessuno lasci soli magistrati ed investigatori nello sforzo quotidiano e silente teso a sradicare un cancro fatto di violenza sopraffazione e corruzione”.
ANSA – ROMA, 28 LUG – -Desideriamo ricordare il 32mo anniversario della morte di Beppe Montana, il coraggioso funzionario della Squadra Mobile di Palermo, perche’ l’esercizio della memoria e’ attivita’ fondamentale per non ricadere negli errori del passato-: inizia cosi’ il ricordo di Enzo Marco|Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari della Polizia di Stato, di uno dei tre poliziotti che nel giro di dieci giorni furono assassinati a Palermo nell’estate del 1985. -Le parole di Montana, subito dopo l’omicidio Chinnici e poco|prima che anche lui venisse brutalmente ucciso – ha proseguito il segretario dell’Anfp – ci devono far riflettere anche a|distanza di oltre trenta anni, quando Montana sottolineava che a Palermo siamo poco piu’ d’una decina a costituire un reale|pericolo per la mafia. E i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili, purtroppo. E se i mafiosi decidono di ammazzarci possono farlo senza difficolta”-. -Speriamo quindi che in un quadro che vede la mafia sempre piu’ radicata non solo nei territori di origine ma anche e soprattutto nei gangli vitali dell’economia del nostro Paese, nessuno lasci soli magistrati ed investigatori nello sforzo quotidiano e silente teso a sradicare un cancro fatto di violenza, sopraffazione e corruzione- conclude Letizia.