“Oggi ricorre il trentacinquesimo anniversario dell’assasinio di Ninni Cassarà e Roberto Antioca, uccisi pochi giorni dopo l’uccisione di Beppe Montana, crivellati da oltre 200 colpi di Kalashnikov. Sono caduti per noi, per la sicurezza, la legalità, la democrazia contro il ricatto, l’intimidazione e la paura. C’è un immagine che dobbiamo ricordare di quel barbaro crimine: è quella della signora Laura, la moglie di Cassarà, madre dei suoi tre figli, che vide morire il marito dal balcone, che scese le scale disperata con la bimba di pochi mesi in braccio e che trovò tutte le porte dei vicini sbarrate mentre invocava aiuto. Ricordiamocene per evitare che possa ripetersi quella stagione, in cui chi combatteva la mafia era solo. Nessuno pensi che la mafia sia stata debellata, lo dimostra l’arresto di ieri del figlio di Tano Badalamenti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Oggi ricorre, altresì, l’anniversario della morte del Procuratore Capo di Palermo Gaetano Costa, ucciso su ordine del capo mafia Salvatore Inzerillo nell’agosto del 1980 perchè firmò i mandati di cattura a carico degli Spatola”. La crisi economica del Paese costituisce per le mafie il terreno fertile sia per il reclutamento di nuovi componenti sia per sfruttare le conseguenti degenerazioni sociali e imprenditoriali. Perciò, non solo occorre tenere alta la guardia sui sistemi corruttivi dell’apparato politico-amministrativo con particolare riferimento ai settori delle concessioni pubbliche, dell’edilizia e dell’erogazione di misure economiche di sostegno emergenziale, ma è necessario che venga, anche, rafforzata e stimolata la collaborazione con le associazioni di categoria attive sul territorio come Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti per l’individuazione delle aree sensibili d’intervento investigativo. La mafia si batte attraverso una sicurezza condivisa.
Roma, 6 agosto 2020
Mafia: 35 anni fa ucciso Cassarà, Anfp ‘lasciato solo’ ROMA, 06 AGO – Ricordare l’omicidio 35 anni fa di Ninni Cassarà e Roberto Antioca,crivellati da oltre 200 colpi di Kalashnikov, pochi giorni dopo l’assassinio di Beppe Montana, per “evitare che possa ripetersi quella stagione, in cui chi combatteva la mafia era solo”. E’ il monito che arriva dall’Associazione nazionale funzionari di polizia, evocando l’immagine della vedova di Cassarà che vide il marito morire dal balcone e “trovò tutte le porte dei vicini sbarrate mentre invocava aiuto”. “Nessuno pensi che la mafia sia stata debellata, lo dimostra l’arresto di ieri del figlio di Tano Badalamenti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, dice il segretario nazionale Enzo Letizia , ricordando un altro triste anniversario, la morte del Procuratore Capo di Palermo Gaetano Costa. Il pericolo mafia resta attuale, anzi la crisi economica del Paese rappresenta “il terreno fertile” per i clan “sia per il reclutamento di nuovi componenti sia per sfruttare le conseguenti degenerazioni sociali e imprenditoriali”. Perciò, non solo occorre “tenere alta la guardia sui sistemi corruttivi dell’apparato politico-amministrativo con particolare riferimento ai settori delle concessioni pubbliche, dell’edilizia e dell’erogazione di misure economiche di sostegno emergenziale, ma è necessario che venga, anche, rafforzata e stimolata la collaborazione con le associazioni di categoria attive sul territorio come Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti per l’individuazione delle aree sensibili d’intervento investigativo. La mafia si batte attraverso una sicurezza condivisa” conclude Letizia. (ANSA).
MAFIA ANFP CASSARA’ MONTANA COSTA COMBATTEVANO DA SOLI
9Colonne Roma 6 ago – Il segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Letizia ricorda il 35mo anniversario dell’agguato a Ninni Cassara’ e Roberto Antioca uccisi pochi giorni dopo l’uccisione di Beppe Montana crivellati da oltre 200 colpi di kalashnikov Sono caduti per noi per la sicurezza la legalita’ la democrazia contro il ricatto l’intimidazione e la paura. C’e’ un immagine che dobbiamo ricordare di quel barbaro crimine e’ quella della signora Laura la moglie di Cassara’ madre dei suoi tre figli che vide morire il marito dal balcone che scese le scale disperata con la bimba di pochi mesi in braccio e che trovo’ tutte le porte dei vicini sbarrate mentre invocava aiuto. Ricordiamocene per evitare che possa ripetersi quella stagione in cui chi combatteva la mafia era solo. Nessuno pensi che la mafia sia stata debellata lo dimostra l’arresto di ieri del figlio di Tano Badalamenti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Oggi ricorre altresi’ l’anniversario della morte del Procuratore Capo di Palermo Gaetano Costa ucciso su ordine del capo mafia Salvatore Inzerillo nell’agosto del 1980 perche’ firmo’ i mandati di cattura a carico degli Spatola . La crisi economica del Paese costituisce per le mafie il terreno fertile sia per il reclutamento di nuovi componenti sia per sfruttare le conseguenti degenerazioni sociali e imprenditoriali – aggiunge Letizia -. Percio’ non solo occorre tenere alta la guardia sui sistemi corruttivi dell’apparato politico-amministrativo con particolare riferimento ai settori delle concessioni pubbliche dell’edilizia e dell’erogazione di misure economiche di sostegno emergenziale ma e’ necessario che venga anche rafforzata e stimolata la collaborazione con le associazioni di categoria attive sul territorio come Confindustria Confartigianato Confcommercio e Confesercenti per l’individuazione delle aree sensibili d’intervento investigativo. La mafia si batte attraverso una sicurezza condivisa .