Il 15 luglio, di quaranta anni fa, il vice questore Antonio Ammaturo, dirigente della squadra mobile di Napoli, e l’agente scelto Pasquale di Paola, furono crivellati di colpi dagli uomini delle brigate rosse. Il fiuto investigativo di Ammaturo lo portò a delineare un quadro d’insieme dal quale emersero gli stretti rapporti tra brigate rosse e criminalità organizzata.

Un assassinio gradito alla nuova camorra organizzata e soprattutto a Raffaele Cutolo, il cui figlio era stato arrestato proprio da Ammaturo.

L’allora Alto Commissario per la lotta alla mafia affermò che l’omicidio Ammaturo ha comportato un contatto, se non proprio un patteggiamento, tra brigate rosse e camorra. La memoria di quell’assassinio ci induce a tenere sempre alta la guardia per contrastare sul nascere le pericolose convergenze tra pulsioni eversive, criminalità ed ambienti spregiudicati della società permeabili alle mafie.

Così in una nota Enzo Letizia, Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, a quarant’anni dagli omicidi Ammaturo e Di Paola.

 

Terrorismo: funzionari Ps, guardia alta su convergenze con mafie =

 (AGI) – Roma, 15 lug. – “Il 15 luglio di quaranta anni fa il vice questore Antonio Ammaturo, dirigente della squadra mobile di Napoli, e l’agente scelto Pasquale di Paola furono crivellati di colpi dagli uomini delle brigate rosse. Il fiuto investigativo di Ammaturo lo porto’ a delineare un quadro d’insieme dal quale emersero gli stretti rapporti tra brigate rosse e criminalita’ organizzata. Un assassinio gradito alla nuova camorra organizzata e soprattutto a Raffaele Cutolo, il cui figlio era stato arrestato proprio da Ammaturo”. A ricordarlo in una nota e’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia. “L’allora Alto Commissario per la lotta alla mafia – prosegue Letizia – affermo’ che l’omicidio di Ammaturo ha comportato un contatto, se non proprio un patteggiamento, tra brigate rosse e camorra.
La memoria di quell’assassinio c’induce a tenere sempre alta la guardia per contrastare sul nascere le pericolose convergenze tra pulsioni eversive, criminalita’ ed ambienti spregiudicati della societa’ permeabili alle mafie”. (AGI)