Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Beppe Montana ucciso dai killer di “Cosa nostra”.
Dopo la sua morte si scopre che la sua decisione di affittare una casa a Ponticello non è stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densità mafiosa, quella della costa est di Palermo.
Coltivare la memoria del suo omicidio è uno stimolo a diffondere la cultura della legalità, infatti siamo convinti che essa sia la migliore arma per troncare il fenomeno mafioso.
Montana continuava a fare il suo lavoro anche quando era libero del servizio, essere testimoni della cultura della legalità lo si è sempre in ogni azione quotidiana.

Anfp ricorda Beppe Montana, ‘coltivare la memoria’
Nell’anniversario dell’uccisione del poliziotto (ANSA) – ROMA, 28 LUG – “Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Beppe Montana ucciso dai killer di Cosa Nostra. Dopo la sua morte si scopre che la sua decisione di affittare una casa a Ponticello non e’ stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densita’ mafiosa, quella della costa est di Palermo. Coltivare la memoria del suo omicidio e’ uno stimolo a diffondere la cultura della legalita’, infatti siamo convinti che essa sia la migliore arma per troncare il fenomeno mafioso”. Cosi’ il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia, ricordando il poliziotto ucciso nel 1985. “Montana – aggiunge Letizia – continuava a fare il suo lavoro anche quando era libero del servizio, essere testimoni della cultura della legalita’ lo si e’ sempre in ogni azione quotidiana”. (ANSA).

 

Mafia: Anfp, ‘ricordare Beppe Montana, diffondere cultura legalità’
Adnkronos – Roma, 28 luglio – “Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Beppe Montana ucciso dai killer di cosa nostra. Dopo la sua morte si scopre che la sua decisione di affittare una casa a Ponticello non è stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densità mafiosa, quella della costa est di Palermo. Coltivare la memoria del suo omicidio è uno stimolo a diffondere la cultura della legalità, infatti siamo convinti che essa sia la migliore arma per troncare il fenomeno mafioso”. Lo afferma in una nota il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia Enzo Letizia in occasione della ricorrenza dell’uccisione di Beppe Montana.”Montana continuava a fare il suo lavoro anche quando era libero del servizio, essere testimoni della cultura della legalità lo si è sempre in ogni azione quotidiana”, continua.

Mafia: Letizia (Anfp), onorare memoria omicidio Beppe Montana= (AGI) – Roma, 28 lug. – “Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Beppe Montana ucciso dai killer di “cosa nostra. Dopo la sua morte si scopre che la sua decisione di affittare una casa a Ponticello non e’ stato un caso.
Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densita’ mafiosa, quella della costa est di Palermo”. Cosi’ in una nota il Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Letizia in occasione della ricorrenza dell’uccisione di Beppe Montana.
“Coltivare la memoria del suo omicidio e’ uno stimolo a diffondere la cultura della legalita’, infatti siamo convinti che essa sia la migliore arma per troncare il fenomeno mafioso – ha aggiunto – Montana continuava a fare il suo lavoro anche quando era libero del servizio, essere testimoni della cultura della legalita’ lo si e’ sempre in ogni azione quotidiana”.(AGI)

Mafia: Anfp ricorda Beppe Montana, coltivare la memoria. Roma, 28 lug. (LaPresse) – “Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Beppe Montana ucciso dai killer di Cosa Nostra. Dopo la sua morte si scopre che la sua decisione di affittare una casa a Ponticello non e’ stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densita’ mafiosa, quella della costa est di Palermo. Coltivare la memoria del suo omicidio e’ uno stimolo a diffondere la cultura della legalita’, infatti siamo convinti che essa sia la migliore arma per troncare il fenomeno mafioso”. Cosi’ il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia, ricordando il poliziotto ucciso nel 1985. “Montana – conclude Letizia – continuava a fare il suo lavoro anche quando era libero del servizio, essere testimoni della cultura della legalita’ lo si e’ sempre in ogni azione quotidiana”.