Alla Segreteria del Dipartimento della Pubblica sicurezza
Ufficio per le Relazioni Sindacali

Si allega la nota della Segreteria Interprovinciale di Roma di questa Associazione, concernente le criticità che affliggono il pagamento sia degli anticipi che il saldo delle missioni da parte dell’Ufficio cassa dell’Anagnina e del Viminale.
Nel condividere nel merito il contenuto del documento, si richiede di conoscere quali siano i motivi che causano le disfunzioni evidenziate che gravano sulle spalle del personale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che merita maggiore attenzione visti i risultati quotidianamente raggiunti. Infatti esso è stanco di sentirsi rispondere da parte del burocrate di turno: “non ci posso fare nulla” e che occorre rassegnarsi come se le lungaggini fossero la pena comminata a chi lavora.

 

AL SEGRETARIO NAZIONALE ANFP

Nel corso degli ultimi anni, le mutate esigenze di sicurezza hanno determinato un costante graduale incremento dell’invio di personale di Polizia in missioni – nazionali e internazionali – che non ha trovato un corrispondente adeguamento delle modalità di attribuzione dell’anticipo missione, di quantificazione delle diarie giornaliere e di liquidazione di quanto dovuto, ferme in un’epoca ove il mondo girava ad una velocità ben differente.
Inoltre, il sopravvenire di recenti criticità ha ulteriormente aggravato la descritta situazione, rendendola non più sostenibile.
Oltre al costante patologico ritardo nella liquidazione delle missioni – che può raggiungere anche i 18 mesi dalla chiusura del foglio di viaggio -, la corresponsione del c.d. ‘anticipo’ è diventata un’autentica impresa. La maniacale ricerca del minimo cavillo burocratico, finalizzato ad attribuire il minimo indispensabile, è diventato l’ostacolo principale per vedersi riconoscere la copertura delle spese che verranno sostenute dai colleghi.
Inoltre, per il personale del Polo Anagnina e del Polo Tuscolana, l’impresa è ancora più ardua: i colleghi sono costretti ad un lungo pellegrinaggio presso l’ufficio cassa del Viminale per ritirare gli anticipi missioni poiché non è più possibile effettuare tale operazione presso la cassa Anagnina da più di un anno.
Purtroppo, la situazione non è destinata a migliorare nel prossimo periodo: la questione da problematica si è trasformata in patetica. Ciò accede quando l’inerzia la fa da padrona.
La cassa del Viminale –ad oggi la sola funzionante – ha infatti rifiutato anticipi o li ha corrisposti per somme inferiori, nascondendosi dietro procedure volte a ‘conservare’ i soldi in cassa anziché a garantire una sufficiente disponibilità economica ai colleghi.

Al danno, ovviamente, non poteva mancare la beffa: negli uffici interforze (Polo Anagnina) la disparità di trattamento con il personale delle altre forze di Polizia si può toccare con mano. Non solo l’ufficio cassa a loro dedicato elargisce i famosi anticipi ma la liquidazione delle loro missioni avviene con largo anticipo rispetto ai tempi biblici che deve attendere il personale di Polizia.
Da ultimo, si evidenzia che la tardiva chiusura della missione non consente di chiedere eventuali integrazioni. Un’ipotizzabile comunicazione del saldo ai colleghi, prima della effettiva liquidazione, consentirebbe di verificare il quantum e chiedere eventuali chiarimenti qualora non siano stati riconosciuti rimborsi per spese riconducibili ad esigenze improvvise e – ‘per se’ – non preventivate.
Infine, un malfunzionamento del software dell’ufficio cassa sito presso il compendio Anagnina non consente ai colleghi delle Direzioni Centrali presso il medesimo complesso e quelli del Polo Tuscolano di ritirare le competenze concernenti il saldo delle missioni estere e nazionali.
Speriamo vivamente che l’Amministrazione, svegliandosi dal torpore, possa dare risposte concrete in tempi brevi agli insopportabili ritardi e alle complicazioni burocratiche degli azzecca garbugli di turno.

Roma, 17 settembre 2019
IL SEGRETARIO INTERPROVINCIALE
FEDERICO SCIAUDONE

 

NOTA TRASMISSIONE RELAZIONE SINDACALI

NOTA DEL SEGRETARIO  PROVINCIALE