38-imagescaskrx2fOn.le Bersani
On.le Berlusconi
Sen. Monti
Sig. Grillo

 

 

In occasione delle elezioni, in una lettera ai candidati premier, avevamo offerto alla riflessione alcune considerazioni maturate grazie alla nostra azione di ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e al prezioso contributo di analisi e studi condotti da esperti delle più autorevoli università italiane, che hanno confermato la nostra convinzione che, se il contrasto alla criminalità e la promozione della legalità rappresentano una pre-condizione necessaria per aumentare la competitività e sostenere la crescita del Paese, la sicurezza deve rappresentare un investimento irrinunciabile e improrogabile per il rilancio economico e sociale dell’Italia.

Il risultato elettorale, che ha determinato le condizioni di una difficile governabilità, insieme all’allarme lanciato dalla relazione 2012 dei servizi di intelligence sulla vulnerabilità del Paese rispetto a fenomeni eversivi e alla penetrazione sempre più massiccia della criminalità, ci inducono a riproporre la centralità del tema della sicurezza e della legalità, filo conduttore di un’azione volta al riscatto dalla pressione esercitata da una crisi, che è economica, ma anche politica e morale, e condizione necessaria a restituire la fiducia dei cittadini nei confronti della democrazia, della rappresentanza e delle istituzioni.

È la corruzione che produce gli sprechi, che alimenta una mentalità spregiudicata che ha impedito riforme e sottratto risorse e ha alimentato una sfiducia a tutti i livelli. La corruzione produce disuguaglianze, penalizza la competizione e la libera concorrenza, incrementa i costi e impoverisce lo stato sociale, a cominciare dalla sanità e dalla sicurezza.

Ma la cultura della corruzione, con gli scandali che hanno coinvolto esponenti politici, mondo delle imprese e istituti finanziari e che hanno ridotto la nostra credibilità nel contesto internazionale, la permeabilità del nostro sistema a manovre speculative, l’innalzamento della tolleranza nei confronti di fenomeni illegali, la demoralizzazione che ne deriva, si possono e si devono combattere.

A condizione che vi si opponga un’azione di profonda rinascita civile, un piano di ricostituzione morale, che coinvolga le istituzioni, le forze politiche, le rappresentanze sociali, i cittadini per la ricostruzione dell’Italia. A condizione che si realizzi un’azione di governo che persegua obiettivi di giustizia, di rafforzamento dei vincoli di solidarietà e coesione, di concreta lotta alle disuguaglianze, economiche, fiscali, normative, presupposti irrinunciabili della sicurezza e della tutela dei diritti e delle garanzie.

A un “New Deal” che rimetta in moto l’economia reale, la produttività e la competitività del Paese e la salvaguardia del suo ambiente, deve corrispondere un “Piano Marshall” per la riedificazione dei suoi capisaldi morali, per la valorizzazione delle sue qualità e dei suoi talenti, per il riconoscimento di quel patrimonio etico e culturale che è alla base della nostra storia e della nostra democrazia.

Enzo Marco Letizia

Lettera ripresa dalle agenzie stampa Adnkronos, tmnews e agi

LETTERA POLITICA POST ELEZIONI