117-festaSignor Vice Capo Vicario della polizia,

siamo convinti che il ruolo di polizia civile affidato dalla Legge alla nostra Istituzione imponga una riflessione sui criteri di impiego del personale. Si devono evitare quegli sprechi, tipici nelle organizzazioni sulle quali gravano logori retaggi militareschi.

Tutti noi siamo orgogliosi di poter rappresentare la Polizia di Stato in occasioni pubbliche e cerimonie, purché ciò non si risolva in una mortificazione del nostro ruolo e della funzione che, anche in queste occasioni, non può esserci sottratta.

I Funzionari, ai sensi del combinato disposto degli articoli 36 della Legge 1 aprile 1981, n. 121 e 33 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, non possono essere ridotti a svolgere mere mansioni di “bassa rappresentanza”, un conto è essere “i padroni di casa” che accolgono, altro è quello di assomigliare ad un “muto valletto”, meramente esecutivo che accompagna ospiti alla fila B n. 2 o alla fila C n. 7.

Alla Festa della Polizia di Piazza del Popolo a Roma da tempo i funzionari non sono più dei valletti, ma certi vizi sono duri a morire ed in varie Questure Vice Questori Aggiunti, anche molto anziani, sono chiamati a fare la “maschera” da teatro dovendo accompagnare ai posti riservati a soggetti del mondo civile e militare che nella maggior parte dei casi rivestono una qualifica formalmente inferiore, offendendone la dignità. Si prega, perciò, di sensibilizzare il territorio a non “abusare” della pazienza dei funzionari.

Siamo certi di poter contare sul Suo intervento affinché anche in materia di servizi di rappresentanza, adottando poche e semplici iniziative, si possano compiere scelte che motivino i Funzionari e ne mettano effettivamente in risalto il ruolo di responsabili di uomini e di vertice della Polizia.

IL SEGRETARIO NAZIONALE
ENZO MARCO LETIZIA

LETTERA VICE CAPO VICARIO FESTA POLIZIA