Signor Ministro, è giunto il momento di avviare il pieno adattamento dell’attuale normativa pensionistica alla specificità del personale del Comparto Sicurezza e Difesa.
Infatti, tale personale risulta svantaggiato sotto il profilo previdenziale, poiché nell’attuale sistema, l’importo lordo annuo del trattamento pensionistico si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per un coefficiente di trasformazione che aumenta esclusivamente in ragione dell’età di pensionamento, senza tenere conto, della specificità delle funzioni del personale del comparto sotto il profilo dei limiti ordinamentali di cessazione dal servizio, che sono più bassi, rispetto a quelli del restante pubblico impiego, per motivi strettamente correlati alla natura delle prestazioni richieste ed all’esigenza che il personale abilitato all’uso delle armi, secondo le specifiche previsioni di legge, possa garantire adeguate condizioni psicofisiche. Pertanto, fermo restando i limiti ordinamentali della pensione di vecchiaia, che non devono essere modificati per tutto il personale in uniforme interessato, i coefficienti attualmente in vigore per quest’ultimo personale vanno rimodulati parificandoli a quelli in vigore per l’età anagrafica stabilita per l’accesso al pensionamento di vecchiaia dei dipendenti del pubblico impiego.
Al riguardo, con il comma 95 della L. 30 dicembre 2021, n. 234, è stato costituito un fondo destinato all’adozione dei provvedimenti normativi volto alla progressiva perequazione del relativo regime previdenziale, attraverso l’introduzione, nell’ambito degli istituti già previsti per il personale del citato comparto, di misure compensative rispetto agli effetti derivanti dalla liquidazione dei trattamenti pensionistici con l’attuale sistema contributivo.
Per quanto sopra esposto occorre, dunque, dare attuazione al comma 95 della legge 234/21 ridefinendo, ai fini compensativi, i coefficienti di trasformazione applicabili al personale del Comparto Sicurezza e Difesa, in modo da realizzare, con la citata modifica normativa, ma anche con un incremento del citato fondo, un’equità contributiva tra il personale del citato Comparto con la generalità dei dipendenti pubblici
Roma, 24 maggio 2023