Oggetto: incremento organico – contratto – previdenza – richiesta incontro.
Signor Ministro,
all’inizio della nuova legislatura e del Suo incarico nella nuova compagine di governo, per il quale Le rinnoviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, riteniamo necessario sottoporre alla Sua attenzione alcune criticità concernenti la valorizzazione delle funzioni dei dirigenti e direttivi della Polizia di Stato, le peculiarità del loro incarico e le responsabilità connesse in tutti i settori riguardanti la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico del Paese, nonché la specificità circa i trattamenti economici, normativi e pensionistici riconosciuta dalla legge.
Dall’istituzione dell’autonoma area negoziale, avvenuta nel 2018, i dirigenti di Polizia attendono ancora gli incrementi accessori del primo contratto relativo al triennio 2018/2020 e ovviamente quelli del secondo relativo al triennio 2021/2023, per il quale la trattativa non è ancora conclusa. Al riguardo siamo convinti che sia necessario incrementare il finanziamento a disposizione sia per perequare le misure volte ad incentivare l’efficienza del servizio già concordate per il restante personale con i relativi contratti, sia per riconoscere le specifiche funzioni operative, di direzione, di controllo, d’indirizzo e coordinamento che, ad oggi, non sono retribuite agli stessi funzionari e dirigenti della Polizia di Stato.
Riteniamo, altresì imprescindibile un ulteriore finanziamento necessario alla perequazione dei trattamenti giuridici con riflessi economici già applicati agli Ufficiali con qualifiche dirigenziali delle altre Forze di Polizia ad ordinamento militare.
Riteniamo, altresì essenziale che ai funzionari della Polizia di Stato venga riconosciuto il computo del periodo di studi universitari, ai fini pensionistici, senza riscatto, al pari degli ufficiali delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate, che vengono immessi nei ruoli dopo un concorso per cui è richiesto il possesso della laurea.
Inoltre, occorre riconoscere, ai fini pensionistici, il periodo di Corso Quadriennale dell’Istituto Superiore di Polizia, che all’epoca era necessario per l’immissione del ruolo dei Commissari della Polizia di Stato, tale periodo di corso, infatti, non è attualmente considerato utile ai fini pensionistici.
Vanno anche ridefiniti i coefficienti di trasformazione applicabili a tutto il personale del Comparto Sicurezza e Difesa compresi i funzionari ed i dirigenti, all’atto del pensionamento per vecchiaia, in modo da annullare l’attuale penalizzazione del calcolo pensionistico rispetto alle altre categorie del pubblico impiego, penalizzazione determinata dal fatto che il limite ordinamentale di cessazione dal servizio per il personale delle Forze di polizia e Forze armate è più basso, per ragioni funzionali e non certamente per una sorta di privilegio, rispetto a quello degli impiegati civili.
Non va in alcun modo dimenticato che è necessario adeguare al valore di mercato il rimborso del canone mensile, corrisposto per l’affitto di un appartamento nel caso di trasferimento d’ufficio, in quanto la misura dei rimborsi è ferma da circa venti anni.
Infine, riteniamo indispensabile che si prosegua con l’incremento dell’organico dei dirigenti e direttivi della Polizia di Stato, per dare forza agli uffici territoriali ed alle Autorità di Pubblica Sicurezza, invertendo definitivamente la politica dei tagli organici delle Forze di polizia che ha trovato il suo culmine nella legge 7 agosto 2015 n° 124 (cd legge Madia), e per rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini con riferimento al nuovo contesto sociale, economico ed internazionale.
Al fine di avviare un confronto costruttivo sulle tematiche indicate, chiediamo un primo incontro a breve termine, in considerazione della ristrettezza dei tempi per la predisposizione e approvazione della legge di bilancio, da parte del Parlamento.
Enzo Marco Letizia
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Al Signor Ministro dell’Interno
Pref. Matteo Piantedosi