Ringrazio per l’invito a questa importante occasione di confronto su un tema strategico per il Comparto Sicurezza e Difesa, a cui, purtroppo, pregressi impegni istituzionali, non mi consentono di partecipare.
Ci tengo, comunque, a manifestare la mia vicinanza ai funzionari e agli ufficiali del Comparto, a cui, data la mia precedente esperienza come Vice direttore generale della pubblica sicurezza, mi legano sentimenti di autentica stima per l’impegno quotidiano a favore della sicurezza e della difesa.
So bene a quali e quante sfide sono chiamati funzionari e ufficiali: se la domanda di sicurezza cresce, inevitabilmente si moltiplicano i versanti su cui ogni giorno essi devono misurarsi.
Professionalità e responsabilità sono i due poli entro i quali, oggi, funzionari e ufficiali devono adempiere il proprio servizio a tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza del Paese.
Gli scenari geopolitici incessantemente vedono alterarsi equilibri che parevano definitivamente assestati: dal fronte russo-ucraino a quello mediorientale, profili di incertezza si ripercuotono anche all’interno dei nostri confini interessati da significativi flussi migratori.
Basti pensare anche a quanto di completamente “nuovo” si è affacciato nel campo della sicurezza e della difesa dal punto di vista del progresso scientifico e tecnologico.
Non solo diritto, sociologia, psicologia, antropologia, ma anche fisica, chimica, neuroscienze, informatica, comunicazione: oggi bisogna attingere da tutte queste discipline per delineare il perimetro delle competenze che impattano sulla sicurezza e sulla difesa.
Se l’inedito è la dimensione del rischio, la risposta delle istituzioni preposte a sicurezza e difesa deve necessariamente fondarsi su uno sguardo lungimirante, su un approccio strutturato e solido, anche investendo su uomini e risorse.
Per questo, oggi più che mai, è necessario dare adeguata tutela economica e normativa a funzionari e ufficiali del Comparto sicurezza e difesa, tutelandone la specificità.
E ferma intenzione del Governo agire in questo senso.
L’attenzione al mondo della sicurezza è testimoniata anche dai recenti disegni di legge approvati in Consiglio dei Ministri, con i quali sono state introdotte importanti misure legislative volte a migliorare le risposte alle domande di protezione e tutela che provengono dai cittadini.
Uno dei disegni di legge è dedicato proprio a incrementare le funzionalità delle amministrazioni del Comparto per valorizzarne le specificità. Si tratta di un prezioso veicolo normativo che in Parlamento potrà arricchirsi ulteriormente anche grazie ai contributi di pensiero provenienti dalla varie articolazioni del Comparto.
Certamente queste sono misure a cui andranno affiancate anche altre previsioni più propriamente pertinenti ai tavoli “contrattuali”, per il raggiungimento di accordi equi a favore del personale delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare, oltre che di quello appartenente alle Forze armate.
Proprio in questo senso, durante l’incontro dello scorso 16 novembre il Governo si è impegnato ad adottare le misure necessarie a concludere le negoziazioni per la definizione dei due trienni contrattuali (2018-2020 e 2021-2023) attesi da tanto tempo.
E su questo fronte l’impegno vale anche per la revisione dell’attuale meccanismo di finanziamento dell’area negoziale per la dirigenza.
Con la stessa determinazione bisogna agire per l’adozione di misure che, affiancate ai riconoscimenti di carattere economico, possano costituire strumenti concreti per il benessere del personale.
Auguro, quindi, la buona riuscita dei lavori del Convegno e vi assicuro che continuerò ad adoperarmi con convinzione per la valorizzazione del Comparto Sicurezza e Difesa, a cui rinnovo il mio sincero apprezzamento per lo straordinario lavoro svolto ogni giorno in ambiti strategici per il Paese.