Noi sosteniamo da tempo che a diverse e maggiori responsabilità debbano corrispondere diversi e maggiori compensi, per valorizzare la nostra professione attraverso un meccanismo virtuoso teso ad accrescere la spinta motivazionale, che, soprattutto in un contesto emergenziale, richiede un impegno oneroso e responsabile.

Siamo, infatti,  persuasi che la responsabilità rappresenti la specificità del Dirigente di Polizia, nell’ambito di quella riconosciuta dalla legge n.183 del 2010 al personale del comparto Sicurezza e Difesa, in relazione alla peculiarità dei compiti, agli obblighi e alle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna e esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e per gli impieghi in attività usuranti.

In questo contesto le funzioni svolte dal Dirigente di Polizia sono strettamente connesse al rapporto tra sicurezza e libertà in cui la prima è strumentale rispetto alla seconda nelle sue molteplici declinazioni, come confermato dallo stesso Art. 24 della Legge n. 121/81 che colloca l’esercizio della funzione di polizia al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini.

Il Dirigente di Polizia, sia come Autorità di Pubblica Sicurezza sia come articolazione di quest’ultima, ha il compito di vigilare affinché l’esercizio delle libertà e dei diritti sanciti dalla legge non si traduca impropriamente in un potenziale pregiudizio per i singoli, per la collettività, per le istituzioni democratiche e per lo Stato.

Perciò, la dirigenza di Polizia è chiamata a discernere quali comportamenti mettano a rischio l’ordine democratico e le istituzioni, e quali, invece, costituiscano espressione legittima dello svolgimento della dialettica democratica.

La rete dei dirigenti preposti alle materie della tutela dell’ordine pubblico, della prevenzione e repressione dei reati, dell’immigrazione, del controllo del territorio e del soccorso pubblico, non solo delle città, delle aree metropolitane e delle province, ma anche dell’intero sistema infrastrutturale della mobilità dei cittadini (autostrade, ferrovie aeroporti, porti e frontiere) e da ultimo, ma non per ultimo, della vigilanza del web e della trasmissione dei dati, rappresenta l’architrave su cui poggiano la dinamicità e lo svolgimento delle nostre funzioni.

Siamo, dunque, impegnati affinché il contratto, sia sotto il profilo normativo che economico, costituisca uno strumento che valorizzi le qualifiche connesse alle responsabilità strutturate gerarchicamente, mediante regole chiare e certe, criteri di efficacia e di efficienza che dovranno rispettare la dignità professionale di ciascun Dirigente di Polizia, promuovendo coesione ed unità.

Mai smetteremo di stimolare l’Amministrazione, affinché applichi il principio della trasparenza nei trasferimenti e nell’assegnazione degli incarichi, che sono strettamente connessi sia ai posti di funzione sia alla progressione di carriera.

Negli anni scorsi, il blocco dei rinnovi contrattuali come dei meccanismi automatici di adeguamento economico, hanno compresso verso il basso la retribuzione dei Dirigenti di Polizia. Ciononostante, essi, con straordinario impegno, hanno mantenuto efficiente il sistema, rispondendo sempre e con immediatezza alle diverse emergenze, all’aumento dei compiti e delle responsabilità attribuite per la tenuta di una società sempre più complessa e attraversata da numerose crisi.

Oggi, è giunto il momento di riconoscere il giusto compenso per le funzioni svolte in base ai vari livelli di responsabilità.

Roma, 21 settembre 2021

Enzo Marco Letizia  

EDITORIALE 21 SETTEMBRE