4-98imagesC’è un gesto che, più di altri, dà il senso di ciò che dovrebbe rappresentare per tutti gli italiani il 25 aprile. La generosità di un gruppo di poliziotti – per la precisione, dei funzionari di polizia dell’associazione Anfp – ha permesso, infatti, di ripristinare la lapide che ricorda il terribile eccidio di Sant’Anna di Stazzema, distrutta lo scorso anno da una tempesta di vento.

Un gesto forte, semplice, unico a cui il segretario dell’Anfp, Lorena La Spina, ha voluto dare un preciso significato: “Abbiamo voluto ripristinare un simbolo fondamentale della storia del nostro Paese e del lungo e doloroso cammino che lo ha portato a conquistare la democrazia ed i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione. Si tratta di un importante traguardo, che si colloca nel segno della continuità tra i valori della lotta al nazifascismo e l’affermazione di una sicurezza intrinsecamente civile, democratica e partecipata, cui quotidianamente si ispirano l’azione e l’impegno della Polizia di Stato a tutela del vivere civile e dell’intera collettività”.

Proprio il 25 aprile, anniversario della Liberazione, la nuova lapide sarà ufficialmente battezzata in questo piccolo paesino della provincia di Lucca dove, il 12 agosto 1944, i nazisti hanno ucciso barbaramente 130 bambini, anche neonati, assieme a 330 civili, in gran parte anziani e donne. Fu la più terribile rappresaglia nazifascista operata in Italia, con gente inerme uccisa nelle proprie case a colpi di mitra e bombe a mano. Oggi, anche grazie alla generosità e all’esempio di chi veste una divisa stando dalla parte giusta, quella della democrazia che è figlia della resistenza e dell’antifascismo, è stato dato un piccolo ma fondamentale contributo a quella memoria collettiva che ogni cittadino italiano ha il dovere di tenere viva. E di difendere

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