Signor Ministro,

di seguito alla nota 15 febbraio u. s. ci preme ricordare che  l’articolo 24 della legge n. 448/1998 stabilisce che gli stipendi, l’indennità integrativa speciale e gli assegni fissi e continuativi del personale Dirigente della Polizia di Stato (e gradi e qualifiche corrispondenti degli ufficiali delle polizie ad ordinamento militare e delle Forze armate) sono adeguati annualmente in ragione degli incrementi medi, calcolati dall’ISTAT, entro il mese di marzo, sulla base degli incrementi medi dei contratti sottoscritti dalle categorie dei pubblici dipendenti nell’anno precedente e dei loro effetti economici annuali.

La percentuale dell’adeguamento è successivamente adottata entro il 30 aprile di ogni anno con Decreto del Presidente del Consiglio, su proposta dei Ministri per la Funzione Pubblica e dell’Economia e delle Finanze.

Al riguardo, si evidenzia che ad oggi non si hanno notizie sull’effettiva emanazione del citato DPCM.

Il provvedimento è particolarmente atteso dai Funzionari di polizia, anche a seguito della conclusione nel 2018, dopo anni di blocco, dei contratti nel pubblico impiego compreso il Comparto Sicurezza e Difesa. Infatti, esso porrebbe fine ad un periodo che dura da ben 8 anni, e che ha penalizzato pesantemente il citato personale, il quale quotidianamente e responsabilmente, affronta anche grandi sacrifici personali e famigliari,  impegnandosi su tutto il territorio, in condizioni spesso critiche e complesse, per garantire i diritti dei cittadini e tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica del nostro Paese.

Inoltre, richiediamo che con la prossima legge di bilancio siano adeguatamente finanziati sia il contratto per la dirigenza di polizia che quello del personale del Comparto Sicurezza e Difesa, incrementando, altresì, i fondi destinati al riconoscimento della specificità di cui all’art.19 della legge n. 183 del 2010.

Confidando nella Sua sensibilità, ci attendiamo risposte concrete da parte del Governo per non deludere le legittime aspettative di tutto il personale della Polizia di Stato.

 

LETTERA DEL 7 MAGGIO 2019