L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime il proprio cordoglio per la morte del Prefetto a riposo Ansoino Andreassi, nato nel 1940 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), laureato in giurisprudenza, è entrato in Polizia nel 1968, ha ricoperto nell’arco della sua lunga carriera l’incarico di Direttore Centrale della Polizia di Prevenzione (Antiterrorismo), Vice Capo Vicario della Polizia e Vice Capo del Sisde. Nel capitolo “Come imparammo a combattere il terrorismo” del testo “Guardie” Harpo editore Ansoino Andreassi ha scritto: “l’ondata di terrorismo interno e internazionale che si è abbattuta sull’Italia negli anni di piombo ne fa un caso a parte non solo per varietà ed intensità ma anche e soprattutto per due altre ragioni: la longevità di quello brigatista che sfora quella fase per riemergere a cavallo del Duemila con gli attentati a D’Antona (1999) (2002), e per lo stragismo, cioè i massacri indiscriminati che hanno colpito senza alcuna selezione della massa, tra la gente comune e del tutto estranea a qualsiasi implicazione che avrebbe potuto farne l’obiettivo di un attentato, come accadde a Milano- Piazza Fontana, Brescia- Piazza della Loggia, alla stazione ferroviaria di Bologna e sui treni. La paternità ed i fini degli attentati stragisti sono rimasti per lo più oscuri, o non facilmente intellegibili o non del tutto chiariti nonostante il trascorrere degli anni, il susseguirsi dei processi e delle commissioni parlamentari d’inchiesta. Chi li ideò volle colpire proprio “nel mucchio” per suscitare nell’opinione pubblica la paura di una minaccia oscura ed incombente che avrebbe potuto coinvolgere chiunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Non c’è stata in nessuno di questi casi alcuna attendibile assunzione di responsabilità né l’indicazione dello scopo, ma semmai la subdola e artificiosa costruzione di indizi fuorvianti. È l’oltraggio più ignobile e vile che sia mai stato fatto al nostro Paese e divento furioso al pensiero che tra gli artefici vi sia ancora qualcuno che vive impunemente tra di noi”.