Sicurezza:Anfp-Siap a Meloni,un tavolo per rinnovo contratto
Lettera dei sindacati alla premier e ai ministri (ANSA) – ROMA, 11 LUG – Aprire un tavolo di confronto con il governo per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza, scaduto a dicembre del 2021: e’ quanto chiedono i segretari dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) e del Siap Enzo Letizia e Giuseppe Tiani in una lettere inviata alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Paolo Zangrillo e Matteo Piantedosi e al capo della Polizia Vittorio Pisani.
“Garantire una societa’ sicura impone di riconoscere alla sicurezza quel ruolo centrale che essa riveste nella vita dei cittadini sia sul piano individuale che collettivo” scrivono i sindacati sottolineando che il contratto “e’ certamente uno strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e la sua organizzazione per l’impiego efficiente della cronica carenza delle risorse umane dedicate al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica del paese”. Anfp e Siap ricordano che anche gli uomini e le donne della polizia “devono far fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto delle loro retribuzioni a causa di un’inflazione”, in un contesto europeo nel quale, peraltro, “gli stipendi italiani sono piu’ bassi di non meno del 12% della media europea”, Ecco perche’ “e’ necessario aprire un tavolo di confronto con il Governo finalizzato allo stanziamento di adeguate risorse nella prossima legge di bilancio per il finanziamento del rinnovo del contratto”, uno strumento “essenziale per migliorare non solo le condizioni retributive del personale, ma anche per rendere piu’ efficiente l’unicita’ d’impiego dei servizi per la sicurezza dei cittadini e delle grandi infrastrutture” (ANSA).

POLIZIA, RINNOVO CONTRATTO: SIAP E ANFP SCRIVONO A MELONI E MINISTRI (9Colonne) Roma, 11 lug – Il segretario generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia Giuseppe Tiani e il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia Enzo Letizia hanno inviato una lettera aperta al presidente del consiglio Meloni e ai ministri Zangrillo, Piantedosi in tema di rinnovo del contratto del comparto Sicurezza e Difesa scaduto a dicembre del 2021. “da tempo, nel dibattito pubblico come nelle sedi politiche, sindacali, accademiche ed istituzionali, si discute di sicurezza pubblica, complice certamente l’epoca storica in cui viviamo, nella quale la sicurezza si distingue come bene volatile, perche’ esposto ad un’innumerevole quantita’ di elementi imponderabili che mettono a rischio il suo declinarsi, un bene ed una funzione che certamente e’ tra gli architravi istituzionali delle societa’ democratiche e della nostra quotidianita’. Garantire una societa’ sicura impone di riconoscere alla sicurezza quel ruolo centrale che essa riveste nella vita dei cittadini sia sul piano individuale che collettivo. Se la sicurezza democratica o meglio: la sua costruzione e il suo mantenimento rappresenta uno dei paradigmi rispetto ai quali la societa’ regola il proprio agire, il metodo e l’analisi costituiscono gli strumenti attraverso i quali la sicurezza pubblica puo’ essere meglio costruita e mantenuta, poiche’ esso consente di conoscere le situazioni in cui essa puo’ essere messa a rischio. Al riguardo, il contratto e’ certamente uno strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e la sua organizzazione per l’impiego efficiente della cronica carenza delle risorse umane dedicate al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica del Paese”. (segue – fre) (9Colonne) Roma, 11 lug – “Cio’ premesso – continuano Tiani e Letizia -, anche le donne e gli uomini del Comparto Sicurezza devono far fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto delle loro retribuzioni a causa di un’inflazione che lo scorso anno ha raggiunto il 12,6% e nel primo semestre di quest’anno si e’ assestata al 10% secondo le stime al ribasso, oltre gli incrementi dei costi per i beni energetici e i tassi d’interesse quadruplicati per i mutui prima casa, cosi’ come la bolla per gli affitti nelle grandi citta’ metropolitane. Peraltro, in un contesto europeo ove gli stipendi italiani sono piu’ bassi di non meno del 12% della media europea, pari a 3.700,00 euro in meno l’anno della retribuzione complessiva, il cui divario cresce fino a 7.600,00 euro l’anno rispetto alla Francia ed a 8.000,00 euro in meno rispetto alla Germania. Sono alcune delle sintetiche ragioni, per cui riteniamo necessario aprire un tavolo di confronto con il Governo finalizzato allo stanziamento di adeguate risorse nella prossima legge di bilancio per il finanziamento del rinnovo del contratto e della specificita’ del Comparto Sicurezza, come noto scaduto il 31 dicembre 2021. Il contratto collettivo nazionale di lavoro e’ uno strumento essenziale per migliorare non solo le condizioni retributive del personale che lavora diuturnamente, ma anche per rendere piu’ efficiente l’unicita’ d’impiego dei servizi per la sicurezza dei cittadini e delle grandi infrastrutture, in particolare quelli tesi a prevenire e contrastare le criticita’ e le mafie che, notoriamente se assenti, incidono negativamente sulla sicurezza dei territori, impoverendo cosi’ lo sviluppo delle economie, rendendo aride le iniziative private delle micro, piccole e medie imprese”.

ADN Sicurezza: Siap e Anfp a Meloni e ministri, aprire tavolo di confronto per rinnovo contratto

“Aprire un tavolo di confronto con il governo finalizzato allo stanziamento di adeguate risorse nella prossima legge di bilancio per il finanziamento del rinnovo del contratto e della specificità del Comparto Sicurezza, scaduto il 31 dicembre 2021”. E’ quanto chiedono in una lettera inviata alla premier, Giorgia Meloni, ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Pa, Paolo Zangrillo, e al capo della POlizia, Vittorio Pisani, il segretario generale della Siap, Sindacato appartenenti Polizia, Giuseppe Tiani, e il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari Polizia, Anfp, Enzo Letizia. “Garantire una società sicura impone di riconoscere alla sicurezza quel ruolo centrale che essa riveste nella vita dei cittadini sia sul piano individuale che collettivo”, sottolineano, e il contratto “è certamente uno strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e la sua organizzazione per l’impiego efficiente della cronica carenza delle risorse umane dedicate al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica del Paese”.

Inoltre, scrivono Siap e Anfp, “anche le donne e gli uomini del Comparto Sicurezza devono far fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto delle loro retribuzioni a causa di un’inflazione che lo scorso anno ha raggiunto il 12,6% e nel primo semestre di quest’anno si è assestata al 10% secondo le stime al ribasso”. Peraltro “in un contesto europeo ove gli stipendi italiani sono più bassi di non meno del 12% della media europea”.

Per questo, concludono gli esponenti sindacali, “il contratto collettivo nazionale di lavoro è uno strumento essenziale per migliorare non solo le condizioni retributive del personale, ma anche per rendere più efficiente l’unicità d’impiego dei servizi per la sicurezza dei cittadini e delle grandi infrastrutture, in particolare quelli tesi a prevenire e contrastare le criticità e le mafie che, notoriamente se assenti, incidono negativamente sulla sicurezza dei territori, impoverendo così lo sviluppo delle economie, rendendo aride le iniziative private delle micro, piccole e medie imprese”.

 

Polizia: funzionari a governo, va aperto confronto su contratto = (AGI) – Roma, 11 lug. – E’ “necessario aprire un tavolo di confronto con il governo, finalizzato allo stanziamento di adeguate risorse nella prossima legge di bilancio per il finanziamento del rinnovo del contratto e della specificita’ del Comparto Sicurezza, scaduto il 31 dicembre 2021”. E’ quanto scrivono Enzo Letizia, segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, e Giuseppe Tiani, segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia, in una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Piantedosi e Zangrillo. “Il contratto collettivo nazionale di lavoro – ricordano – e’ uno strumento essenziale per migliorare non solo le condizioni retributive del personale, ma anche per rendere piu’ efficiente l’unicita’ d’impiego dei servizi per la sicurezza dei cittadini e delle grandi infrastrutture, in particolare quelli tesi a prevenire e contrastare le criticita’ e le mafie che, notoriamente se assenti, incidono negativamente sulla sicurezza dei territori, impoverendo lo sviluppo delle economie, rendendo aride le iniziative private delle micro, piccole e medie imprese”. “Da tempo – premettono i due esponenti sindacali – nel dibattito pubblico come nelle sedi politiche, sindacali, accademiche ed istituzionali, si discute di sicurezza pubblica, complice certamente l’epoca storica in cui viviamo, nella quale la sicurezza si distingue come bene volatile, perche’ esposto ad un’innumerevole quantita’ di elementi imponderabili che mettono a rischio il suo declinarsi. Garantire una societa’ sicura impone di riconoscere alla sicurezza quel ruolo centrale che essa riveste nella vita dei cittadini sia sul piano individuale che collettivo”. (AGI)Bas (Segue) Polizia: funzionari a governo, va aperto confronto su contratto (2)=

Polizia: funzionari a governo, va aperto confronto su contratto (2)= (AGI) – Roma, 11 lug. – “Se la sicurezza democratica – continuano – o meglio la sua costruzione e il suo mantenimento, rappresenta uno dei paradigmi rispetto ai quali la societa’ regola il proprio agire, il metodo e l’analisi costituiscono gli strumenti attraverso i quali la sicurezza pubblica puo’ essere meglio costruita e mantenuta, poiche’ esso consente di conoscere le situazioni in cui essa puo’ essere messa a rischio. Al riguardo, il contratto e’ certamente uno strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e la sua organizzazione per l’impiego efficiente della cronica carenza delle risorse umane dedicate al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica del Paese”. “Cio’ premesso – concludono Tiani e Letizia – anche le donne e gli uomini del Comparto devono far fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto delle loro retribuzioni a causa di un’inflazione che lo scorso anno ha raggiunto il 12,6% e nel primo semestre di quest’anno si e’ assestata al 10% secondo le stime al ribasso, oltre gli incrementi dei costi per i beni energetici e i tassi d’interesse quadruplicati peri mutui prima casa, cosi’ come la bolla per gli affitti nelle grandi citta’ metropolitane. Peraltro, in un contesto europeo ove gli stipendi italiani sono piu’ bassi di non meno del 12% della media europea, pari a 3.700 euro in meno l’anno della retribuzione complessiva, il cui divario cresce fino a 7.600 euro l’anno rispetto alla Francia ed a 8.000 in meno rispetto alla Germania”.