Signor Ministro,
ormai da mesi si trascina una situazione di grave incertezza che determina un notevole pregiudizio economico ai danni dei funzionari della Polizia di Stato, inviati in servizio fuori sede, su incarico dell’Amministrazione, per partecipare alle sedute delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale.
Gli stessi non percepiscono, infatti, né il trattamento di missione, né il pagamento delle ore di straordinario maturate, poiché il gettone di presenza, pari a novanta euro lordi a seduta, è stato sin qui considerato dagli uffici competenti alla liquidazione delle spese come onnicomprensivo a fronte del servizio prestato.
Tuttavia, l’art. 4 del d. lgs. 28 gennaio 2008, n. 25 stabilisce unicamente che ai partecipanti alle predette Commissioni sia attribuito un gettone di presenza, il cui ammontare è fissato con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, non prevedendo alcun tipo di limitazione.
Più volte abbiamo sottolineato l’iniquità dell’interpretazione sostenuta, che ha determinato una vera e propria sospensione degli specifici istituti contrattuali previsti, che incidono su diritti fondamentali del dipendente, come quello al trattamento economico. Peraltro, la particolare rilevanza del servizio in questione è stata espressamente ribadita anche con circolare n. 555-DOC/C/STRAN/SORD/3794-15 del 18 maggio 2015, con la quale è stato evidenziato che la partecipazione dei funzionari della Polizia di Stato deve essere comunque garantita, senza eccezione alcuna.
In data 5 febbraio 2016, a seguito di un nostro ulteriore intervento, la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha fatto sapere che la Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo e la Ragioneria Generale dello Stato ritengono che il gettone di presenza riconosciuto ai membri delle Commissioni abbia natura di rimborso spese e non sia da considerare ricompreso nei regimi di onnicomprensività del trattamento economico.
Tuttavia, poiché tale considerazione non si rivela di per sé idonea a dirimere la questione, i Servizi di Ragioneria della Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo hanno a suo tempo proposto al MEF uno specifico quesito, come ci era stato comunicato anche con nota del 21 luglio 2015 dall’Ufficio per le Relazioni Sindacali.
Nonostante il notevole lasso di tempo ormai trascorso, il MEF non ha ancora fornito alcuna risposta e la citata Direzione Centrale per le Risorse Umane ha provveduto ad attirare ulteriormente l’attenzione del Presidente della Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo sulla particolare rilevanza della questione.
La situazione sin qui descritta non appare ulteriormente sostenibile, soprattutto per i numerosi colleghi che devono affrontare spostamenti dalla sede di servizio a proprio esclusivo carico, non ottenendo alcun rimborso delle spese di vitto e di viaggio, oltre a non percepire lo straordinario a fronte di riunioni che si protraggono spesso fino a sera. Il gettone di presenza non è certo sufficiente a coprire tali oneri.
Il notevole lasso di tempo trascorso senza che il MEF si sia ancora pronunciato lascia chiaramente trasparire un ingiustificato disinteresse, che si ripercuote negativamente sui funzionari della Polizia di Stato che continuano diligentemente a svolgere l’incarico in questione, né l’emissione del parere può ragionevolmente essere rimandata sine die.
Alla luce di quanto sin qui esposto, Le chiediamo di voler intervenire al fine di garantire la definitiva ed auspicata risoluzione della criticità rappresentata.
Grati sin d’ora per l’interessamento, porgiamo i più cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale Lorena LA SPINA