La proposta di legge n. 1528 sul numero identificativo, presentata lo scorso 18 gennaio da un esponente del PD non solo non risolve il problema dell’ordine pubblico ma rischia di aggravarlo, inoltre ci chiediamo se interessa tutti i cittadini un tema che è, in evidente antitesi con i contenuti e i propositi emersi nel recente confronto di Palazzo Chigi tra il SIAP/ANFP e le organizzazioni sindacali maggioritarie della Polizia di Stato e il premier Conte, il Ministro Lamorgese e il Sott. Sibilia.
Riteniamo che l’adozione del codice identificativo sui caschi o esposto sulle uniformi delle forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico, sia un assist ai professionisti del disordine, abili nel provocare e nel dileguarsi dopo aver attaccato violentemente i poliziotti, ed esporremmo ogni operatore impegnato nel garantire l’ordine e la sicurezza pubblica a denunce strumentali di ogni tipo, il cui unico scopo è quello di indebolire se non addirittura paralizzarne l’azione durante le fasi più delicate e sensibili dei servizi.
I poliziotti sono donne e uomini democratici e civili, servono con senso di responsabilità e del dovere i cittadini e le istituzioni di questo Paese. Sono loro, al pari dei cittadini onesti e pacifici, a dover essere tutelati dalla legge.
Siamo davvero stanchi di essere guardati con sospetto in ogni atto che facciamo. Se il Disegno di legge dovesse essere approvato, dovremo prendere atto che la promotrice della proposta di Legge e lo stesso governo ritengono gli appartenenti alle forze di Polizia siano gli unici responsabili dei disordini e delle devastazioni subite dalle nostre città, tanto da arrivare a marchiarli. Puntualizziamo diversamente dalle notizie diffuse che sul tema non siamo stati consultati ed esprimiamo la nostra ferma contrarietà.

Roma, 31 ottobre 2019

 

Sicurezza: Siap-Anfp, identificativo è assist a violenti
(ANSA) – ROMA, 31 OTT – L’adozione del codice identificativo per le forze di polizia impegnate in ordine pubblico “e’ un assist ai professionisti del disordine” e ha un unico scopo, ” indebolire se non addirittura paralizzarne l’azione durante le fasi piu’ delicate e sensibili dei servizi”. Lo affermano i segretari del Siap e dell’Anfp Giuseppe Tiani ed Enzo Letizia sottolineando che “i poliziotti sono donne e uomini democratici e civili” che “servono con senso di responsabilita’ e del dovere i cittadini e le istituzioni” e “sono loro, come i cittadini onesti e pacifici, a dover essere tutelati dalla legge”.
I poliziotti, proseguono i sindacati, sono “stanchi di essere guardati con sospetto per ogni atto che fanno. Se la proposta di legge dovesse essere approvata, dovremo prendere atto che lo stesso governo ritiene gli appartenenti alle forze di polizia gli unici responsabili dei disordini e delle devastazioni, tanto da arrivare a marchiarli “.(ANSA).

Sicurezza: Anfp, ok a bodycam ma no a numeri identificativi
(ANSA) – ROMA, 31 OTT – “Le bodycam le chiediamo dal 2009, anno in cui si svolse il G8 a L’Aquila, perche’ siamo a favore della trasparenza e oggettivita’ di quanto accade nelle nostre piazze. Abbiamo sempre espresso il nostro favore alla trasparenza ma sopratutto alla certezza del dato oggettivo offerto dalle riprese nell’ambito di quei fenomeni di piazza, troppo spesso inquinati dai professionisti del disordine. Quello che manca pero’ sono le risorse per avere questo tipo di dotazioni, gia’ sperimentate con successo. Sui numeri identificativi ribadiamo che siamo assolutamente contrari perche’, con una serie di denunce strumentali, avremmo sotto ricatto i poliziotti che scendono in piazza, esponendoli in caso di denunce alla loro completa identificazione”. Lo ha detto Mimmo Lacquaniti, portavoce nazionale dell’Anfp, il sindacato dei funzionari di polizia.
“La deputata Giuditta Pini, che ha avanzato la proposta di legge, non ci ha interpellati su questo”, ha aggiunto Lacquaniti sottolineando inoltre che Con un’eventuale introduzione dei numeri identificativi “c’e’ il rischio che dopo appena tre manifestazioni arrivino avvisi di garanzia a 3-400 agenti. E questo significa, con l’assetto normativo attuale, sovraesporre appunto migliaia di operatori delle forze dell’ordine alla merce’ di denunce strumentali”. “Quello di cui invece ha veramente bisogno questo Paese – conclude il portavoce dei funzionari di Polizia – e’ la certezza della pena e di togliere quel diffuso senso di impunita’ di cui sembrano godere troppi delinquenti, compresi quelli che si annidano negli scontri in manifestazioni di piazza o allo stadio”.(ANSA).

SICUREZZA: TIANI-LETIZIA (SIAP-ANFP), ‘CODICE IDENTIFICATIVO RISCHIA DI AGGRAVARE PROBLEMA’
Roma, 31 ott. (Adnkronos) – “La proposta di legge n. 1528 sul numero identificativo, presentata lo scorso 18 gennaio da un esponente del Pd, non solo non risolve il problema dell’ordine pubblico ma rischia di aggravarlo”. Cosi’ in una nota Giuseppe Tiani, segretario generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia e Enzo Letizia, segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
“Inoltre – proseguono Tiani e Letizia – ci chiediamo se interessa tutti i cittadini un tema che e’ in evidente antitesi con i contenuti e i propositi emersi nel recente confronto di Palazzo Chigi tra il Siap/Anfp e le organizzazioni sindacali maggioritarie della Polizia di Stato e il premier Conte, il ministro Lamorgese e il sottosegretario Sibilia”.
“Riteniamo che l’adozione del codice identificativo – vanno avanti i due portavoce – sui caschi o esposto sulle uniformi delle forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico, sia un assist ai professionisti del disordine, abili nel provocare e nel dileguarsi dopo aver attaccato violentemente i poliziotti, ed esporremmo ogni operatore impegnato nel garantire l’ordine e la sicurezza pubblica a denunce strumentali di ogni tipo, il cui unico scopo e’ quello di indebolire se non addirittura paralizzarne l’azione durante le fasi piu’ delicate e sensibili dei servizi”. (segue)
“I poliziotti sono donne e uomini democratici e civili – affermano i segretari delle due organizzazioni – servono con senso di responsabilita’ e del dovere i cittadini e le istituzioni di questo Paese. Sono loro, al pari dei cittadini onesti e pacifici, a dover essere tutelati dalla legge. Siamo davvero stanchi di essere guardati con sospetto in ogni atto che facciamo”.
“Se il Disegno di legge dovesse essere approvato – aggiungono i portavoce – dovremo prendere atto che la promotrice della proposta di legge e lo stesso Governo ritengono gli appartenenti alle forze di polizia siano gli unici responsabili dei disordini e delle devastazioni subite dalle nostre citta’, tanto da arrivare a marchiarli “.
“Puntualizziamo – concludono Tiani e Letizia – diversamente dalle notizie diffuse che sul tema non siamo stati consultati ed esprimiamo la nostra ferma contrarieta’”.