A volte durante le riunioni di preparazione dei volumi ai quali ha collaborato poteva sembrare drastico fino al radicalismo, addirittura “fumantino”. Ma era la passione scientifica e morale, civile e democratica ad animare Francesco Carrer, criminologo, esperto del Consiglio d’Europa e consulente del Censis, collaboratore di numerose organizzazioni di polizia italiane e straniere, membro di importanti istituzioni operanti nel settore della prevenzione e della repressione.
Francesco ci ha lasciati sabato, dopo una malattia che ha avuto la meglio sulla sua combattività e la sua tenacia di studioso.
A lui dobbiamo suggerimenti e analisi fondamentali che hanno aiutato la nostra riflessione e hanno contribuito a farci maturare un pensiero indipendente ed obiettivo sulla sicurezza civile (proprio questo è il nome che abbiamo voluto dare alla collana di pubblicazioni cui ha lungamente collaborato).
Le sue indagini e le conclusioni cui addiveniva con scrupolo e caparbia, volontà di comprensione e conoscenza, combinavano lo studio dei fenomeni attraverso un approccio scientifico ineccepibile ed una capacità di approfondimento in grado di abbracciare un orizzonte globale, caratterizzata dalla straordinaria sensibilità nell’ascolto e da una particolare empatia verso chi ogni giorno, con spirito di servizio, abnegazione e senso di responsabilità, è impegnato sul difficile e scivoloso terreno della difesa della legalità, dell’ordine e della sicurezza della collettività. A lui si deve una rilettura originale del vissuto dei poliziotti, delle condizioni in cui sono chiamati ad operare, ha, inoltre, fornito un valido supporto metodologico e concettuale anche alle nostre rivendicazioni di categoria.
Ma è all’amico Carrer, oltre che all’esperto, che dobbiamo riconoscenza per aver contribuito a rafforzare il nostro orgoglio di appartenere ad un’Istituzione sana, che ha saputo superare ostacoli e difficoltà, rinsaldando ogni giorno di più il patto di fiducia coi cittadini ed ha rinvigorito il non facile confronto con i decisori e la politica.
“I FUNZIONARI DELLA POLIZIA DI STATO – Analisi di una professione alla ricerca di identità”; “LE POLITICHE DELLA SICUREZZA – Dalla «polizia comunitaria» alla «tolleranza zero»”; “DAL CONTROLLO DEL TERRITORIO ALLA CERTEZZA DELLA PENA”; “L’ORDINE PUBBLICO – Un equilibrio fra il disordine sopportabile e l’ordine indispensabile” ed infine “LA POLIZIA DI STATO A TRENT’ANNI DALLA LEGGE DI RIFORMA”: sono questi i frutti di una collaborazione feconda e fondamentale per la nostra Associazione e per noi tutti, servitori dello Stato, dirigenti della Polizia, cittadini tra i cittadini, cui compete la responsabilità di vigilare e concorrere alla realizzazione di una sicurezza intrinsecamente civile e democratica, nella rigorosa e costante difesa dei diritti e delle libertà di tutti.