La confisca di circa 20 milioni di beni ai Casamonica sono un importante risultato nelle lotta al crimine organizzato che opera nella capitale.
Le indagini condotte con impegno e professionalità dalla Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno evidenziato la notevole sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché l’origine illecita dei proventi come frutto di attività usuraie e di condotte estorsive degli imputati. Colpire il patrimonio indebolisce seriamente la forza e la capacità di rigenerarsi del clan a proseguire le proprie attività criminali.
ADNKRONOS Roma: Anfp, ‘confisca beni a Casamonica è risultato a lotta crimine organizzato’
“La confisca di circa 20 milioni di beni ai Casamonica sono un importante risultato nelle lotta al crimine organizzato che opera nella capitale. Le indagini condotte con impegno e professionalità dalla Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno evidenziato la notevole sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché l’origine illecita dei proventi come frutto di attività usuraie e di condotte estorsive degli imputati. Colpire il patrimonio indebolisce seriamente la forza e la capacità di rigenerarsi del clan a proseguire le proprie attività criminali”. Così, in una nota, il Segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Letizia.
Casamonica: Funzionari ps, confisca indebolisce rigenerarsi clan
(AGI) – Roma, 11 feb. – “La confisca di circa 20 milioni di beni ai Casamonica sono un importante risultato nella lotta al crimine organizzato che opera nella capitale”. Ad affermarlo è
il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia. “Le indagini condotte con impegno e professionalità dalla Divisione anticrimine della questura di Roma – sottolinea Letizia – hanno evidenziato la notevole sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché l’origine illecita dei proventi come frutto di attività usuraie e di condotte estorsive degli imputati. Colpire il patrimonio indebolisce seriamente la forza e la capacità di rigenerarsi del clan a proseguire le proprie attività criminali”. (AGI)