495-celleA differenza di quanto affermato dal capo del DAP Franco Ionta, non troviamo nella norma sulle celle di sicurezza alcun equilibrio ma una forzatura a carico delle polizia. Infatti, nel DL svuota carceri si prevede che l’arrestato non può essere condotto nella casa circondariale del luogo dove l’arresto è stato eseguito, né presso altra casa circondariale. Quale bisogno c’era di rafforzare l’attuale sistema normativo con l’intervento del PM, forse la polizia in questi vent’anni non ha collaborato e non ha fatto la sua parte? Su questo punto il Capo del DAP chiarisca e spieghi quanto incidono mediamente al giorno coloro che dalla libertà entrano in carcere e vi restano fino a tre giorni. Analizzando bene i dati del DAP risulta evidente che il sovraffollamento e’ determinato dalle detenzioni superiori ai 6 mesi per cui servono nuove carceri ed un ricorso sistematico agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Quest’ultimo strumento finora ha fallito perché esso può’ essere utilizzato solo su base volontaria e ad un tipo di braccialetto acquistato agli inizi degli anni 2000 laddove la fibra ottica per la rete telefonica non era diffusa su tutto il territorio nazionale. Si modifichi dunque l’art. 275 bis del codice di procedura penale e si utilizzi una tecnologia moderna, che oggi non comporterebbe i costi eccessivi di quella passata. Un braccialetto elettronico non dovrebbe costare più di un ipod, essendo dotato della stessa tecnologia peraltro con minori funzioni, cui va aggiunto un semplice impianto da collegare al telefono di casa, simile a quello tipico di tutti i sistemi di allarme delle nostre abitazioni.

Roma, 10 gennaio 2011

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