88-ponticelliRoma, 22 giugno – Ieri a Ponticelli, area storica della guerra tra bande della malavita organizzata, un commando col volto coperto da caschi integrali, ha esploso numerosi colpi contro un’auto della polizia e in aria. È stata una chiara intimidazione per marcare il territorio. I criminali hanno sparato contro le forze dell’ordine impegnate nella lotta ai clan che da anni tentano di diventare padroni incontrastati di ogni settore della vita economica e sociale di quell’area.
L’avvenimento è inquietante e dimostra che l’attività di contrasto alla criminalità , al di là dei trionfalismi, non può ridursi alla cattura di latitanti. Esso non deve essere sottovalutato come fatto episodico poiché conferma che la malavita non si limita a difendersi e a prosperare nella clandestinità, ma intende portare un vero e proprio attacco sfrontato al cuore delle istituzioni e dello Stato colpendo la polizia in modo che tutti capiscano chi comanda nel napoletano.
I poliziotti del Commissariato di Ponticelli non devono essere lasciati soli. Occorre intervenire subito per riaffermare la presenza dello Stato. Da ieri sera le auto civetta della Giudiziaria si sono ridotte del 50%: dopo lo scontro a fuoco di ieri sera da due ne è rimasta solo una utilizzabile.
Le forze dell’ordine attive in quell’area cruciale conducono da anni una guerra impari: occorrono risorse economiche per incrementare l’attività di investigazione e intelligence, è necessario aumentare il numero del personale impegnato, non è rinviabile il ricorso a tecnologie che permettano il monitoraggio costante del territorio.
Non sono ammessi tagli di spesa e riduzione degli investimenti in questo settore: si tratta della sicurezza del Paese, della tutela delle sue istituzioni, del ripristino delle condizioni di legalità. Il traffico di stupefacenti è l’attività più redditizia in assoluto che permette alla malavita di inserirsi in tutti i gangli vitali della società partenopea e si irradia come un format in tutto il Paese. La classe politica deve prendere coscienza che e non vuole consegnare questo Paese all’illegalità, deve interrompere con determinazione, il fiume di denaro che entra nella casse della criminalità organizzata.
A Napoli si gioca una partita decisiva per l’intero Paese come le cronache di questi ultimi mesi dimostrano quotidianamente.

Enzo Marco Letizia

Ripreso da AGI, ANSA