156-5riunioneCome già preannunciato, a seguito delle numerose problematiche emerse in relazione alla distribuzione del buono per l’acquisto degli abiti civili al personale che espleta in via permanente attività investigativa o che è comunque esonerato dall’uso dell’uniforme, è stato chiesto ed ottenuto un incontro, che si è tenuto ieri mattina, con una delegazione formata dai rappresentanti delle Direzioni centrali interessate e presieduta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi.
Riassumo, innanzitutto, le priorità evidenziate dall’Associazione, d’intesa con il SIAP:
1) omogeneo riconoscimento del buono per l’acquisto degli abiti civili a tutto il personale che, in quanto adibito permanentemente a servizi di carattere investigativo, ha diritto di percepire il beneficio – sulla base dell’art. 4 del DM 4 ottobre 2005 -, senza pretestuose distinzioni di ruoli e/o qualifiche;
2) necessità di rimediare, già per l’anno in corso, all’ingiustificata esclusione che ha penalizzato funzionari di Squadre Mobili, Digos e Sezioni di PG, determinando un’inaccettabile disparità di trattamento tra analoghi uffici siti in province diverse e persino nell’ambito dei medesimi uffici (proprio in ragione della qualifica degli aventi titolo), a seconda delle diverse interpretazioni ivi adottate e delle determinazioni assunte dai competenti Servizi tecnico-logistici;
3) rigorosa applicazione del principio sancito dal citato art. 4 del DM del 2005, con attribuzione del buono senza distinzione di qualifica, anche a fronte delle affermazioni di una delle OO.SS. presenti, a tenore della quali, considerata l’esiguità delle risorse, sarebbe giusto privilegiare le qualifiche diverse da quella direttiva;
4) espressa inclusione dei funzionari che dirigono i Commissariati distaccati nell’elenco del personale destinatario del buono (specie in considerazione del dato testuale di cui all’art. 4, co. 2 del DM del 2005, foriero di possibili criticità applicative), che dovrà essere predisposto direttamente a livello centrale con apposita circolare, per esigenze di evidente ed intuibile omogeneità, nel rigoroso rispetto di quanto previsto dall’art. 4, co. 4 del DM in questione;
5) analoga espressa inclusione per chi presta servizio nei Gabinetti di Polizia Scientifica, anche in questo caso senza distinzione di ruolo e/o qualifica;
6) individuazione delle ulteriori categorie di personale esonerato dall’uso dell’uniforme con apposito provvedimento del Capo della Polizia, titolare della relativa facoltà, sulla base di quanto previsto dal medesimo art. 4, co. 4, secondo periodo, del DM in esame, al fine di assicurare l’indispensabile omogeneità di trattamento;
7) revisione della circolare interpretativa del 28 dicembre 2005 – che ha finito per determinare ulteriori criticità in sede applicativa – tenendo presenti i principi stabiliti dal DM del 2005, in base ai quali è esonerato dall’uso dell’uniforme il personale adibito permanentemente ai servizi di carattere investigativo, mentre le altre categorie di personale eventualmente autorizzato a non fare uso della divisa devono, appunto, essere individuate dal Capo della Polizia, per le ragioni di cui si è detto al punto precedente.
Ed ancora, abbiamo evidenziato che se le risorse stanziate sul capitolo 2679/3 non provengono dal contratto, esse allora dovranno essere utilizzate anche per il personale del ruolo dirigenziale.

Più in generale, nel corso della riunione, le OO.SS. hanno segnalato due sostanziali criticità: da un lato, l’illogica negazione del diritto a svariate categorie di personale autorizzato ad espletare che servizio in abiti civili riscontrata in molte realtà sul territorio; dall’altro, la generalizzata carenza di scelta e la scarsa qualità del materiale acquistato dalle prefetture, peraltro con modalità che hanno spesso sollevato fortissime perplessità, specie in considerazione dei variabili importi riconosciuti a ciascun operatore nelle varie realtà territoriali.

Proprio a tale ultimo proposito, è stato chiesto di conoscere l’esatta entità dello stanziamento disponibile, il numero complessivo dei beneficiari e la somma il cui equivalente avrebbe dovuto essere distribuito a ciascun avente diritto, apprendendo che 1.750.000 euro sono stati distribuiti a fronte di 16.465 operatori segnalati, a ciascuno dei quali sarebbero spettati, dunque, capi di vestiario per un controvalore di 106,2861 euro (non sempre, però, i buoni hanno avuto lo stesso valore sul territorio).E’ stata concordemente rivendicata l’emanazione, in tempi brevi, di direttive centrali, analitiche e dettagliate, volte a garantire l’uniforme riconoscimento del diritto al buono a tutto il personale esonerato dall’uso dell’uniforme perché permanentemente adibito ai servizi investigativi, in forza della previsione di cui all’art. 4, co. 4 del DM 4 ottobre 2005.

Le OO.SS. hanno anche chiesto di valutare nuove modalità di appalto delle forniture, possibilmente gestite a livello centrale, attraverso un fornitore unico, che diano a ciascun interessato la possibilità di acquistare capi idonei alle proprie esigenze lavorative e che abbiano caratteristiche merceologiche adeguate ed uniformi su tutto il territorio nazionale.
L’Amministrazione, recependo le richieste formulate, si è impegnata a presentare entro marzo la bozza del nuovo provvedimento, accompagnata dalla prevista relazione tecnica, per le conseguenti osservazioni delle OO.SS., da discutere poi in una nuova riunione, con l’obiettivo di addivenire, già per la fornitura 2016, sia ad un ampliamento della platea dei destinatari (anche con eventuale incremento delle risorse da stanziare sul pertinente capitolo), sia ad una gara d’appalto bandita a livello nazionale, nei termini di cui si è detto.

Roma, 18 febbraio 2016

Lorena LA SPINA