Oggi ricorre l’anniversario dell’assassinio di Boris Giuliano, un esempio per gli investigatori italiani, tanto che Paolo Borsellino scrisse di lui nell’ordinanza-sentenza di rinvio a giudizio degli imputati del primo maxiprocesso contro la mafia, scaturito dalle dichiarazioni di Tommaso Buscetta: “… “Deve (…) ascriversi ad ennesimo riconoscimento dell’abilità investigativa di Giuliano se quanto è emerso faticosamente solo adesso, a seguito di indagini istruttorie complesse e defatiganti, era stato da lui esattamente intuito e inquadrato diversi anni prima…”.
Fu uno dei pionieri delle indagini bancarie sui conti correnti, che lo portarono ad investigare sui rapporti tra mafia e colletti bianchi.
In una ricorrenza così significativa della lotta al crimine organizzato e delle sue infiltrazioni in un tessuto economico, solo apparentemente sano, ma in realtà profondamente compromesso, constatiamo che il cammino sulla strada indicata da Boris Giuliano alla fine degli anni 70, è ancora lungo.
Infatti sull’ultima relazione semestrale della D.I.A. le operazioni bancarie oggetto di segnalazioni sospette sono state in totale 132.438 di cui 62.947 nel Nord Italia, 28.081 nel Centro, 28.848 nel Meridione e 10.476 nell’Italia Insulare, ed altro 2.086 (Lombardia 28.214, Sicilia 8.776).
Sono dati che dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare nelle aree a maggiore penetrazione mafiosa sulla vigilanza attiva che il mondo economico e finanziario deve esercitare al suo interno e nella società, per contribuire a garantire le condizioni di legalità contro la criminalità organizzata.Polizia: Anfp,Giuliano pioniere indagini su colletti bianchi
(ANSA) – ROMA, 21 LUG – Boris Giuliano “fu uno dei pionieri delle indagini bancarie sui conti correnti, che lo portarono ad investigare sui rapporti tra mafia e colletti bianchi”. Lo afferma il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Lorena La Spina nel giorno dell’anniversario della morte del capo della squadra mobile di Palermo, ucciso da Cosa Nostra. “Boris Giuliano è un esempio per gli investigatori italiani – dice l’Anfp – e il cammino sulla strada da lui indicata alla fine degli anni 70, è ancora lungo. Dall’ultima relazione semestrale della Dia emerge che le operazioni bancarie oggetto di segnalazioni sospette sono state in totale 132.438 di cui 62.947 nel Nord Italia, 28.081 nel Centro, 28.848 nel Meridione e 10.476 nell’Italia Insulare”. Sono dati, conclude l’Anfp, “che dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare nelle aree a maggiore penetrazione mafiosa e che tipo di vigilanza attiva il mondo economico e finanziario deve esercitare al suo interno e nella società, per contribuire a garantire le condizioni di legalità contro la criminalità organizzata”.(ANSA).