Suscita orgoglio e profonda emozione sapere che in questo periodo i colleghi delle Squadre Mobili si sono impegnati nella realizzazione del progetto Wanted finalizzato ad arrestare il maggior numero di ricercati. Non c’è miglior modo di onorare la memoria di Beppe Montana, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte, Dirigente della Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, ucciso dalla mafia il 28 luglio 1985, il cui esempio è vivo nella memoria di ognuno di noi. Tanto che la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile conferitagli dal Presidente Scalfaro il 26 settembre 1985, è un riconoscimento al suo “intenso e complesso lavoro investigativo che portava all’identificazione e all’arresto di numerosi fuorilegge”.
MAFIA ANFP PROGETTO WANTED MIGLIOR MODO PER RICORDARE BEPPE MONTANA 9Colonne Roma 28 lug – Suscita orgoglio e profonda emozione sapere che in questo periodo i colleghi delle Squadre Mobili si sono impegnati nella realizzazione del progetto Wanted finalizzato ad arrestare il maggior numero di ricercati lo afferma Lorena La Spina segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia. Non c’e’ miglior modo – aggiunge – di onorare la memoria di Beppe Montana di cui oggi ricorre l’anniversario della morte dirigente della Catturandi della Squadra Mobile di Palermo ucciso dalla mafia il 28 luglio 1985 il cui esempio e’ vivo nella memoria di ognuno di noi. Tanto che la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile conferitagli dal Presidente Scalfaro il 26 settembre 1985 e’ un riconoscimento al suo ‘intenso e complesso lavoro investigativo che portava all’identificazione e all’arresto di numerosi fuorilegge’.
POLIZIA: LA SPINA (ANFP), ORGOGLIO PER COLLEGHI IMPEGNATI IN PROGETTO WANTED ‘Non c’e’ miglior modo di onorare la memoria di Beppe Montana’ Roma, 28 lug. (AdnKronos) – “Suscita orgoglio e profonda emozione sapere che in questo periodo i colleghi delle Squadre Mobili si sono impegnati nella realizzazione del progetto Wanted finalizzato ad arrestare il maggior numero di ricercati”. Lo afferma Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Anfp, Associazione nazionale funzionari di polizia. “Non c’è miglior modo di onorare la memoria di Beppe Montana – aggiunge La Spina -, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte, Dirigente della Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, ucciso dalla mafia il 28 luglio 1985, il cui esempio è vivo nella memoria di ognuno di noi. Tanto che la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile conferitagli dal presidente Scalfaro il 26 settembre 1985, è un riconoscimento al suo ‘intenso e complesso lavoro investigativo che portava all’identificazione e all’arresto di numerosi fuorilegge'”.
Polizia Progetto Wanted 252 latitanti catturati in 40 giorni AGI – Roma 28 lug. – Duecentocinquantadue latitanti 111 italiani e 141 stranieri 233 uomini e 19 donne arrestati in quaranta giorni. E” il bilancio del Progetto Wanted che – su input del capo della polizia – ha visto il Servizio centrale operativo le 103 Squadre mobili e i vari uffici territoriali impegnati dal 14 giugno al 25 luglio scorsi in un piano mirato di ricerca di tutta una serie di soggetti che si sono sottratti all’esecuzione di misure cautelari per reati di criminalita’ comune tra quelli piu’ ricorrenti traffico e spaccio di stupefacenti per 38 dei latitanti assicurati alla giustizia furto 38 rapina 21 ricettazione 11 ed evasione 10 . Non parliamo di personaggi di caratura mafiosa – ha premesso il dirigente dello Sco Renato Cortese – ma di persone dedite quotidianamente ad attivita’ criminali in alcuni casi evase da poco toglierle dalla circolazione contribuisce a dare sicurezza al Paese . AGI
Criminalità: 250 latitanti arrestati da Polizia in un mese Progetto ‘wanted’ dedicato a agente ucciso dalla mafia
(ANSA) – ROMA, 28 LUG – Il più vecchio, un tedesco di 80 anni latitante per bancarotta, l’hanno bloccato al confine tra Trieste e la Slovenia; un torinese l’hanno trovato a casa della madre, nascosto in un armadio dietro i vestiti: quando gli agenti sono arrivati, la donna ha detto loro che il figlio era a Francoforte, in Germania. Era invece tranquillamente in vacanza, ospite sotto falso nome in un albergo della riviera romagnola, un tarantino ricercato per associazione mafiosa. Sono soltanto alcuni dei latitanti arrestati nell’ultimo mese dalla Polizia nell’ambito del ‘Progetto Wanted’, un programma messo a punto per rintracciare coloro che in questi anni si sono sottratti ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Dal 14 giugno al 25 luglio, grazie al lavoro di tutte le squadre mobili italiane, sono 252 le persone arrestate dalla Polizia: 233 uomini e 19 donne, 111 italiani e 141 stranieri. “Non parliamo di mafiosi o appartenenti alla criminalità organizzata – ha spiegato il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Renato Cortese – ma di soggetti colpiti da misure cautelari per piccoli reati che sono però quelli più fastidiosi per i cittadini, quelli che contribuiscono ad aumentare la percezione di insicurezza”. Insomma, un “repulisti di latitanti” l’ha definito Cortese, che continuerà anche nei prossimi mesi. “Crediamo che questo progetto debba proseguire – ha confermato il direttore della seconda divisione dello Sco, Vincenzo Nicolì – e confidiamo che nei prossimi mesi il progetto possa consentirci di arrivare alla cattura di altri soggetti”. Per rintracciare i latitanti gli investigatori hanno fatto sostanzialmente un lavoro “di scrivania”: hanno incrociato le informazioni presenti in decine di banche dati a loro disposizione, da quelle delle compagnie elettriche e telefoniche fino a quelle del catasto. Un metodo che ha consentito di intercettare ogni elemento riconducibile ai latitanti e soprattutto ai loro familiari: come spuntava un’anomalia, scattava il blitz. Che in 252 casi ha dato i frutti sperati. La provincia in cui sono stati rintracciati il maggior numero di soggetti (22) è Roma, da dove è partito tra l’altro il progetto pilota, seguita da Perugia, Varese, Torino e Genova. La maggior parte degli arrestati deve rispondere di reati quali droga, furto, rapina, ricettazione: “sono tutti soggetti che si sono resi protagonisti di reati di criminalità comune – ha spiegato Cortese – e dagli elementi raccolti finora non sono emersi collegamenti con il terrorismo”. Al di là dei numeri, ha detto ancora il capo dello Sco, si tratta di un “ottimo risultato che contribuisce a dare sicurezza agli italiani”. E un motivo d’orgoglio per la stessa Polizia: il progetto è infatti dedicato alla memoria di Beppe Montana, il capo della Catturandi di Palermo ucciso dalla mafia proprio il 28 luglio, del 1985. “La cosa più bella di questo progetto – ha detto il fratello di Montana, Dario – è proprio portare avanti il suo lavoro. Ci sono centinaia di colleghi che, quotidianamente, dimostrano di saper fare il lavoro per cui Beppe è morto”.(ANSA).