Baby gang, ANFP: “su problema culturale, non solo napoletano, anche TV e social network devono interrogarsi”.
“Il fenomeno delle baby gang o più in generale della devianza minorile rappresenta un problema non solo nel napoletano, oggi al centro dell’attenzione mediatica, ma anche in molte province, e non solo del sud, del nostro Paese”.
Interviene così Enzo Letizia, Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia sul tema oggi al centro del comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Ministro Minniti.
“In molti hanno evidenziato che non può trattarsi di un problema da affrontare solo in termini repressivi o attraverso le sole forze di Polizia ma che deve essere necessariamente fatto qualcosa per consentire una educazione o rieducazione di questi giovani” ha proseguito Letizia, “resta la domanda di chi deve intervenire e come. Io credo, che una parte importante spetti a quanti veicolano messaggi sbagliati o che possono essere visti da menti poco esperte e suggestionabili su televisione e social network”.
“Specie nelle famiglie prive di mezzi per garantire una adeguata educazione, questi giovani hanno accesso incontrollato ed indistinto a immagini che esaltano la violenza, la prevaricazione, e che rischiano di trasformare in protagonisti, e quindi in esempio figure criminali”.
“Per questo penso che oltre alle figure istituzionali preposte alla cura ed alla tutela dei ragazzi, scuola, servizi sociali e procure minorili, molto debba essere fatto da chi ha il potere di trasmettere o condividere video e messaggi pericolosi”.
“I ragazzi di oggi identificano il proprio successo con la visibilità” ha concluso il segretario dell’ANFP, “e se non riescono o non possono esserlo nel bene lo fanno nel male. Ecco perché credo che una riflessione sulla comunicazione vada fatta in modo responsabile da chi quotidianamente è fonte di ispirazione per questi giovani”.
Baby gang: Anfp, non è solo problema napoletano
Attenti a chi veicola messaggi sbagliati in tv e social
(ANSA) – ROMA, 16 GEN – “Il fenomeno delle baby gang o più in generale della devianza minorile rappresenta un problema non solo nel napoletano, oggi al centro dell’attenzione mediatica, ma anche in molte province, e non solo del sud, del nostro Paese”. Così Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia sul tema oggi al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Minniti. “In molti – spiega Letizia – hanno evidenziato che non può trattarsi di un problema da affrontare solo in termini repressivi o attraverso le sole forze di Polizia ma che deve essere necessariamente fatto qualcosa per consentire una educazione o rieducazione di questi giovani. Resta la domanda di chi deve intervenire e come. Io credo che una parte importante spetti a quanti veicolano messaggi sbagliati o che possono essere visti da menti poco esperte e suggestionabili su televisione e social network. Specie nelle famiglie prive di mezzi per garantire una adeguata educazione – aggiunge – questi giovani hanno accesso incontrollato ed indistinto a immagini che esaltano la violenza, la prevaricazione, e che rischiano di trasformare in protagonisti, e quindi in esempio figure criminali”. “Per questo penso che – prosegue il segretario dell’Anfp – oltre alle figure istituzionali preposte alla cura ed alla tutela dei ragazzi, scuola, servizi sociali e procure minorili, molto debba essere fatto da chi ha il potere di trasmettere o condividere video e messaggi pericolosi”. (ANSA).