La scorsa settimana abbiamo scritto ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, dell’Interno e della Pubblica Amministrazione, affinché il Governo sani l’ingiusto differimento del “trattamento di fine servizio”, poiché l’attuale situazione inflazionistica ha acuito l’urgenza di un intervento legislativo. Infatti, con un’inflazione alta, il differimento e la rateizzazione in tre tranches del TFS, di cui la prima è corrisposta dopo un anno (le successive rispettivamente dopo 24 e 36 mesi) dal collocamento in pensione, determina una svalutazione del 14% della liquidazione, cui concorre la lievitazione del costo bancario della cessione del TFS, per ottenerne l’anticipazione rispetto ai tempi previsti da una legge iniqua.

In merito, la Corte Costituzionale ha ribadito che il differimento del TFS viola il criterio della ragionevolezza nella compressione del diritto alla tempestiva corresponsione.

Abbiamo, altresì, scritto al Ministro dell’Interno affinché si adottino i provvedimenti normativi volti alla progressiva perequazione dei trattamenti pensionistici con il pubblico impiego, parificando i coefficienti di trasformazione del montante contributivo a quelli in vigore per l’età anagrafica prevista per l’accesso al pensionamento per vecchiaia dei pubblici dipendenti. Al riguardo, con la legge di bilancio per il 2022, è stato istituito un fondo specificatamente dedicato per l’adozione dei citati provvedimenti normativi.

Da ultimo, ma non per ultimo, continueremo a batterci per il riconoscimento, ai fini pensionistici, sia della laurea senza riscatto, sia dei quattro anni di corso per gli Allievi Aspiranti Vice Commissari della Polizia di Stato, al pari dei frequentatori delle Accademie Militari. Infatti, per nulla rassegnati di fronte all’ingiusta sentenza che ha rigettato la questione di legittimità costituzionale, sollevata dalla Corte dei Conti della regione Puglia, abbiamo presentato un ricorso presso la C.E.D.U. a Strasburgo, la cui ammissibilità è stata valutata positivamente dalla stessa Corte, per cui siamo in attesa della decisione di merito; inoltre, abbiamo sollecitato il Ministro Piantedosi ad un’iniziativa legislativa, per sanare la mancata giustizia.

Roma, 18 ottobre 2023

PENSIONI: AZIONE CONTINUA