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Nel suggestivo scenario del Tempio della Concordia è stato presentato oggi il libro “Investigare 5.0, criminologia e criminalistica – Viaggio nel mondo delle indagini”, curato dal Prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia e direttore centrale della Polizia Criminale e dalla professoressa Anna Maria Giannini, ordinario di psicologia all’Università La Sapienza di Roma. L’evento è stato condotto dai giornalisti Claudia Ricifari e Franco Castaldo. La manifestazione è stata organizzata da Anfp in collaborazione con Siap e il Questore di Agrigento, Emanuele Ricifari.

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Viaggio nel mondo delle indagini, il vice capo della polizia: “I criminali non usano più i pizzini, ma le piattaforme criptate”.

Alla Valle dei Templi è stato presentato il libro “Investigare 5.0”. Il prefetto Vittorio Rizzi: “Seguire le scie digitali è molto più complicato che pedinare una persona””Il secolo che viviamo è il secolo della rivoluzione copernicana, si è passati dall’era analogica a quella digitale. Quando entrai in polizia, 35 anni fa, non c’erano i cellulari e i pc, oggi esiste il mondo del virtuale, un mondo nel quale si commette il 64% dei crimini. E’ diventato tutto molto più complicato, seguire le scie digitali è molto più complicato che seguire fisicamente una persona. Oggi i criminali non usano più i pizzini, ma usano le piattaforme criptate e l’investigazione è diventata una sfida tecnologica molto complessa”. Lo ha detto il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della polizia e direttore centrale della polizia criminale che, nella Valle dei Templi di Agrigento, ha presentato il libro “Investigare 5.0, Criminologia e criminalistica – Viaggio nel mondo delle indagini”. “Il prefetto Rizzi, uno straordinario investigatore che si è occupato delle indagini più importanti degli ultimi 30 anni, tende a promuovere la cultura delle investigazioni – ha detto il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che è stato il responsabile della scuola di investigazione della polizia di stato, come primo incarico da questore – . Insieme stiamo cercando di formare sia i poliziotti che i cittadini perché troppe se ne sentono. Spesso chi si spaccia per esperto non lo abbiamo mai visto sulla scena del crimine dove entrano solo coloro che hanno titolo e con modalità certificate. I sopralluoghi di polizia scientifica – ha aggiunto Ricifari – hanno un riconoscimento di certificazione di qualità che vanno fatte con procedure molto puntuali”. “Le indagini hanno fatto un salto enorme con l’avvento della tecnologia, delle indagini scientifiche e informatiche, molta dell’attività criminale passa dal web. Questo tipo di indagini sono un orizzonte importante – ha spiegato il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, – . Non va dimenticato che le indagini tradizionali sono sempre la base dell’accertamento dei fatti, quindi la conoscenza del territorio, delle persone, delle dinamiche economiche e criminali e continuano ad essere fondamentali”. All’evento – presentato dalla giornalista Claudia Ricifari e moderato dal giornalista Franco Castaldo – hanno preso parte anche il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il segretario nazionale Siap Giuseppe Tiani e il segretario nazionale Anfp Enzo Letizia.