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Cronaca

24/07/2011 – battaglia in Val Susa – le reazioni

Cota: “I No Tav sono i peggiori nemici della valle”

Il governatore: gli estremisti cercano visibilità

Alessandro Mondo
Torino

Ricorda che la richiesta gli è stata rivolta da numerosi sindaci della valle non più tardi di qualche giorno fa: lo avevano incontrato per ribadirgli che il territorio non è contro la Torino-Lione. «Per questo non bisogna far passare nessun episodio di violenza: non si tratta di avere la mano dura, ma di far rispettare la legalità».
Roberto Cota, reduce dalla telefonata con il prefetto per sincerarsi delle condizioni del carabiniere contuso durante l’ennesimo scontro a Chiomonte, censura senza mezzi termini la nuova ondata di violenza ma invita tutti a non perdere le staffe, anzi: mai come oggi è fondamentale mantenere la lucidità, evitando di offrire il palcoscenico un giorno sì e l’altro pure a chi cerca la gazzarra. «A questo punto occorre dire le cose come stanno – riflette il governatore -. Primo: i No Tav sono i peggiori nemici della Valle Susa. Secondo: bisogna chiedere il rispetto della legalità e condannare ogni episodio di violenza, ma senza enfatizzare troppo le azioni degli estremisti. Altrimenti rischiamo ogni volta di fare il loro gioco». Della serie: è ora che la politica mangi la foglia e si comporti di conseguenza.
A preoccupare Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia, è il rischio che il confine tra la violenza bruta e il legittimo dissenso diventi sempre più sfocato, lordando l’immagine dell’intera valle: «L’assedio di venerdì notte al cantiere mostra chiaramente una contiguità di frange valligiane con i professionisti della violenza, autori di gesti sempre più eversivi. Le modalità dell’ultima azione fanno ritenere che ormai il movimento si stia preparando a un’aggressione fisica della polizia, impegnata a evitare il contatto con i teppisti antidemocratici che stanno infiltrando la valle di sentimenti rivoltosi».
Timore condiviso da Massimo Montebove per il Sap – «ci prepariamo a fronteggiare altri attacchi» – e dall’Ugl nella persona di Giovanni Centrella: «È inaccettabile, la guerriglia non può diventare consuetudine». Conclusione di Letizia: «Le istituzioni locali devono promuovere manifestazioni di netta condanna dei violenti, il rischio è che l’intera comunità possa apparire complice di un disegno organizzato di violenze ripetute nel tempo». Parole pesanti, che innescano la replica di Sandro Plano. «Noi siamo contrari all’uso della violenza tanto quanto alla Tav, abbiamo sempre fatto un’opposizione istituzionale e legale – taglia corto il presidente della Comunità Montana -. Qualsiasi altra considerazione sarebbe inopportuna».
La politica oscilla tra la preoccupazione e un’insofferenza sempre più spinta. Chi non la manda a dire è Antonio Saitta, totalmente solidale con le forze dell’ordine: «Resistere, resistere, resistere». Sprezzante Agostino Ghiglia, Pdl: «Assedio-flop, a Chiomonte solo gruppi di delinquenti da perseguire». Mentre Silvio Viale, presidente dei Radicali, accusa Burlando di essere «sponsor dei No Tav» e chiede a Fassino di incontrare il governatore della Liguria per un chiarimento.

La Stampa