182-95imagesSiamo di certo abituati a sopportare insulti, minacce, contumelie ed epiteti di ogni genere quando facciamo servizio allo stadio, eseguiamo un arresto o cerchiamo di garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni pubbliche. Ogni giorno, con pazienza, abbiamo imparato a fare semplicemente finta di niente, consapevoli che anche questo fa purtroppo parte del mestiere.
Non ci era ancora capitato, però, di dover persino sentire un Senatore della Repubblica dare del “questurino” al Presidente del Senato, che tentava con fatica di ripristinare l’ordine della seduta, richiamando tutti al rispetto del regolamento.
Se da un lato ci lusinga l’assimilazione a noi “questurini” di una delle principali cariche istituzionali, rappresentata – peraltro – da un uomo che ha speso la sua vita nella lotta all’illegalità ed al crimine organizzato, dall’altro, però, non possiamo fare a meno di rammaricarci per l’altezzoso sprezzo ed il tracotante distacco con cui quella parola è stata consapevolmente pronunciata.
A questo punto ci sembra davvero necessario ricordare a tutti che i “questurini” rischiano quotidianamente la vita per la tutela dei diritti, per la sicurezza delle persone e dei loro beni, per la garanzia del vivere civile o nel silenzioso svolgimento di migliaia di interventi di soccorso pubblico; che “questurini” sono pure moltissimi degli addetti ai servizi di scorta a politici e cariche istituzionali, che – giorno dopo giorno – sopportano sacrifici e rischi di ogni tipo, senza “se” e senza “ma”; che “questurino” è, ad esempio, lo stesso Nicola Barbato, ricoverato in condizioni estreme dopo essere stato gravemente ferito a Napoli pochi giorni fa, mentre faceva il suo lavoro. Solo una delle tante vittime del dovere…
Certo stupisce e rattrista che a veicolare l’immagine di una polizia scomoda e gratuitamente repressiva questa volta sia stato proprio un Senatore, un rappresentante di quella stessa politica dalla quale ci aspetteremmo, per contro, considerazione, rispetto, attento e reale interesse per le numerose criticità che caratterizzano il complesso e delicato universo professionale cui apparteniamo.
Blanditi nelle campagne elettorali, dimenticati il giorno successivo alle elezioni; celebrati in occasione di anniversari e ricorrenze, abbandonati per tutto il resto dell’anno; elevati a simbolo di civiltà e giustizia all’esito delle più brillanti operazioni di polizia, considerati quale fastidioso inciampo dopo una multa o un banale controllo.
La sicurezza è un bene strategico e fondamentale per la crescita del Paese ed il benessere dell’intera collettività: riteniamo di meritare ben altra considerazione da chi dovrebbe rappresentare un esempio ed un punto di riferimento per ognuno di noi.

Comunicato ripreso da agi, adnkronos, 9colonne

Lega: “Grasso questurino”, protesta funzionari Polizia AGI/ITALPRESS) – Roma, 6 ott. – “Siamo di certo abituati a sopportare insulti, minacce, contumelie ed epiteti di ogni genere quando facciamo servizio allo stadio, eseguiamo un arresto o cerchiamo di garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni pubbliche. Non ci era ancora capitato, pero’, di dover persino sentire un senatore della Repubblica dare del “questurino” al Presidente del Senato, che tentava con fatica di ripristinare l’ordine della seduta, richiamando tutti al rispetto del regolamento”. Lo afferma Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia

(Anfp), commentando le parole rivolte al Pietro Grasso da un senatore della Lega. “Ogni giorno, con pazienza, abbiamo imparato a fare semplicemente finta di niente, consapevoli che anche questo fa purtroppo parte del mestiere. Se da un lato ci lusinga l’assimilazione a noi “questurini” di una delle principali cariche istituzionali, rappresentata – peraltro – da un uomo che ha speso la sua vita nella lotta all’illegalita’ ed al crimine organizzato, dall’altro, pero’, non possiamo fare a meno di rammaricarci per l’altezzoso sprezzo ed il tracotante distacco con cui quella parola e’ stata consapevolmente pronunciata. (AGI)
Lega: “Grasso questurino”, protesta funzionari Polizia
(AGI) – Roma, 6 ott. – “A questo punto ci sembra davvero necessario ricordare a tutti che i ‘questurini’ – commenta La Spina – rischiano quotidianamente la vita per la tutela dei diritti, per la sicurezza delle persone e dei loro beni, per la garanzia del vivere civile o nel silenzioso svolgimento di migliaia di interventi di soccorso pubblico; che ‘questurini’ sono pure moltissimi degli addetti ai servizi di scorta a politici e cariche istituzionali, che – giorno dopo giorno – sopportano sacrifici e rischi di ogni tipo, senza se e senza ma; che ‘questurino’ e’, ad esempio, lo stesso Nicola Barbato, ricoverato in condizioni estreme dopo essere stato gravemente ferito a Napoli pochi giorni fa, mentre faceva il suo lavoro.
Solo una delle tante vittime del dovere? Certo stupisce e rattrista che a veicolare l’immagine di una polizia scomoda e gratuitamente repressiva questa volta sia stato proprio un Senatore, un rappresentante di quella stessa politica dalla quale ci aspetteremmo, per contro, considerazione, rispetto, attento e reale interesse per le numerose criticita’ che caratterizzano il complesso e delicato universo professionale cui apparteniamo. Blanditi nelle campagne elettorali, dimenticati il giorno successivo alle elezioni; celebrati in occasione di anniversari e ricorrenze, abbandonati per tutto il resto dell’anno; elevati a simbolo di civilta’ e giustizia all’esito delle piu’ brillanti operazioni di polizia, considerati quale fastidioso inciampo dopo una multa o un banale controllo. La sicurezza e’ un bene strategico e fondamentale per la crescita del Paese ed il benessere dell’intera collettivita’: riteniamo di meritare – conclude – ben altra considerazione da chi dovrebbe rappresentare un esempio ed un punto di riferimento per ognuno di noi”. (AGI)
RIFORME: FUNZIONARI POLIZIA, I ‘QUESTURINI’ RISCHIANO LA VITA OGNI GIORNO = Roma, 6 Ott. (AdnKronos) – “Siamo di certo abituati a sopportare insulti, minacce, contumelie ed epiteti di ogni genere quando facciamo servizio allo stadio, eseguiamo un arresto o cerchiamo di garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni pubbliche. Ogni giorno, con pazienza, abbiamo imparato a fare semplicemente finta di niente, consapevoli che anche questo fa purtroppo parte del mestiere. Non ci era ancora capitato, però, di dover persino sentire un senatore della Repubblica dare del ‘questurino’ al Presidente del Senato, che tentava con fatica di ripristinare l’ordine della seduta, richiamando tutti al rispetto del regolamento”, lo scrive in una nota Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Anfp, Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. “Se da un lato ci lusinga l’assimilazione a noi ‘questurini’ di una delle principali cariche istituzionali, rappresentata, peraltro, da un uomo che ha speso la sua vita nella lotta all’illegalità ed al crimine organizzato, dall’altro, però, non possiamo fare a meno di rammaricarci- sottolinea La Spina- per l’altezzoso sprezzo ed il tracotante distacco con cui quella parola è stata consapevolmente pronunciata”. (segue)
RIFORME: FUNZIONARI POLIZIA, I ‘QUESTURINI’ RISCHIANO LA VITA OGNI GIORNO (2) = (AdnKronos) – “A questo punto ci sembra davvero necessario ricordare a tutti che i ‘questurini’ rischiano quotidianamente la vita per la tutela dei diritti, per la sicurezza delle persone e dei loro beni, per la garanzia del vivere civile o nel silenzioso svolgimento di migliaia di interventi di soccorso pubblico. I ‘questurini’ sono pure moltissimi degli addetti ai servizi di scorta a politici e cariche istituzionali, che sopportano sacrifici e rischi di ogni tipo, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Il ‘questurino’ è, ad esempio, lo stesso Nicola Barbato,- specifica La Spina- ricoverato in condizioni estreme dopo essere stato gravemente ferito a Napoli pochi giorni fa, mentre faceva il suo lavoro. Solo una delle tante vittime del dovere”.
“Certo stupisce e rattrista che a veicolare l’immagine di una polizia scomoda e gratuitamente repressiva questa volta sia stato proprio un senatore, un rappresentante di quella stessa politica dalla quale ci aspetteremmo, per contro, considerazione, rispetto, attento e reale interesse per le numerose criticità che caratterizzano il complesso e delicato universo professionale cui apparteniamo”, continua la nota. (segue)
RIFORME: FUNZIONARI POLIZIA, I ‘QUESTURINÌ RISCHIANO LA VITA OGNI GIORNO (3) = (AdnKronos) – «Blanditi nelle campagne elettorali, dimenticati il giorno successivo alle elezioni, celebrati in occasione di anniversari e ricorrenze, abbandonati per tutto il resto dell’anno. Elevati a simbolo di civiltà e giustizia all’esito delle più brillanti operazioni di polizia, considerati – prosegue l’Anfp- quale fastidioso inciampo dopo una multa o un banale controllo». «La sicurezza è un bene strategico e fondamentale per la crescita del Paese ed il benessere dell’intera collettività. Riteniamo di meritare ben altra considerazione da chi dovrebbe rappresentare un esempio ed un punto di riferimento per ognuno di noi», conclude Lorena La Spina.

SENATO, ANFP: RATTRISTATI DA UTILIZZO SPREZZANTE “QUESTURINO” (9Colonne) Roma, 6 ott – “Se da un lato ci lusinga l’assimilazione a noi ‘questurini’ di una delle principali cariche istituzionali, rappresentata – peraltro – da un uomo che ha speso la sua vita nella lotta all’illegalità ed al crimine organizzato, dall’altro, però, non possiamo fare a meno di rammaricarci per l’altezzoso sprezzo ed il tracotante distacco con cui quella parola è stata consapevolmente pronunciata”. Così il segretario generale della Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Lorena La Spina commenta l’epiteto utilizzato all’indirizzo del presidente del Senato Pietro Grasso. E aggiunge: “A questo punto ci sembra davvero necessario ricordare a tutti che i ‘questurini’ rischiano quotidianamente la vita per la tutela dei diritti, per la sicurezza delle persone e dei loro beni, per la garanzia del vivere civile o nel silenzioso svolgimento di migliaia di interventi di soccorso pubblico” e “certo stupisce e rattrista che a veicolare l’immagine di una polizia scomoda e gratuitamente repressiva questa volta sia stato proprio un Senatore, un rappresentante di quella stessa politica dalla quale ci aspetteremmo, per contro, considerazione, rispetto, attento e reale interesse per le numerose criticità che caratterizzano il complesso e delicato universo professionale cui apparteniamo”.