82-57agenzie-lulio-2015I tragici attentati di Parigi dimostrano che il terrorismo internazionale agisce secondo criteri multiformi e difficili da prevedere, con modalità “asimmetriche”; utilizza forme di comunicazione e propaganda che creano un forte impatto emotivo; riesce ad infiltrarsi e a fare proseliti anche in ambienti all’apparenza insospettabili, si avvale abilmente del web ed assume così una connotazione sempre più globale, che travalica i confini territoriali.
A fronte di questo, ripensare la sicurezza del nostro Paese e delle nostre città è un vero e proprio imperativo morale.
Internet è ormai diventato un colabrodo per la sicurezza occidentale. Servono nuove assunzioni, di giovani formati e motivati da destinare ai servizi di prevenzione e contrasto.
Per le attività di monitoraggio del web e del web profondo, oltre che per garantire la necessaria tempestività alle indagini che coinvolgono la rete, sarebbe opportuno creare sezioni specializzate all’interno delle Questure, considerato che sulla Polizia Postale grava già un onere molto significativo, essendo chiamata a gestire un settore che ha un’importanza strategica a livello investigativo, certo non solo in materia di terrorismo.
Oggi sono disponibili direttamente in rete software che consentono di modificare costantemente l’identità degli utilizzatori presso i server delle società che forniscono i servizi di connessione. Si tratta di un elemento che, insieme al proliferare di chat di vario genere, in molti casi impossibili da intercettare, ci dà un’idea della complessità del settore. Anche per questo è urgente la reintroduzione della norma che, fino al 2011, imponeva agli internet point ed a tutti coloro che offrono il servizio di connessione ad internet all’interno della propria attività l’obbligo di identificare i fruitori del servizio e di richiedere la licenza al Questore. A ciò è conseguito anche il venir meno del corretto trattamento dei dati e della loro conservazione, con evidente pregiudizio per eventuali esigenze di carattere investigativo. Nel 2013 è stato abrogato anche l’obbligo di avvalersi di soggetti abilitati (c.d. patentino installatori) per i lavori di allacciamento dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica e delle reti private.
Alla luce di tutto questo è di assoluta evidenza la necessità di invertire la rotta ed investire in sicurezza, per la vita e la democrazia del nostro Paese, anch’esso sottoposto ad una seria minaccia. Oggi è improponibile mantenere i vincoli di bilancio in materia di sicurezza pubblica, come l’esperienza francese ha drammaticamente dimostrato.

TERRORISMO: FUNZIONARI POLIZIA, INTERNET COLABRODO PER SICUREZZA = La Spina, creare sezioni specializzate nelle questure, si ripristini obbligo identificazione negli internet point Roma, 17 nov. (AdnKronos) – Dopo gli attentati di Parigi, «ripensare la sicurezza del nostro Paese e delle nostre città è un vero e proprio imperativo morale». È Lorena La Spina, leader dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, a sottolineare all’AdnKronos la nuova fisionomia di un terrorismo internazionale che «agisce secondo criteri multiformi e difficili da prevedere, con modalità ‘asimmetriche, utilizza forme di comunicazione e propaganda che creano un forte impatto emotivo, riesce ad infiltrarsi e a fare proseliti anche in ambienti all’apparenza insospettabili, si avvale abilmente del web ed assume così una connotazione sempre più globale, che travalica i confini territoriali». Internet, rileva la Spina, «è ormai diventato un colabrodo per la sicurezza occidentale. Servono nuove assunzioni, di giovani formati e motivati da destinare ai servizi di prevenzione e contrasto. Per le attività di monitoraggio del web e del ‘web profondò, oltre che per garantire la necessaria tempestività alle indagini che coinvolgono la rete, sarebbe opportuno -propone- creare sezioni specializzate all’interno delle Questure, considerato che sulla Polizia Postale grava già un onere molto significativo, essendo chiamata a gestire un settore che ha un’importanza strategica a livello investigativo, certo non solo in materia di terrorismo». (segue) 17-NOV-15

TERRORISMO: FUNZIONARI POLIZIA, INTERNET COLABRODO PER SICUREZZA (2) = (AdnKronos) – «Oggi sono disponibili direttamente in rete software che consentono di modificare costantemente l’identità degli utilizzatori presso i server delle società che forniscono i servizi di connessione. Si tratta -aggiunge la leader dei Funzionari di Polizia- di un elemento che, insieme al proliferare di chat di vario genere, in molti casi impossibili da intercettare, ci dà un’idea della complessità del settore». Anche per questo, spiega, «è urgente la reintroduzione della norma che, fino al 2011, imponeva agli internet point ed a tutti coloro che offrono il servizio di connessione ad internet all’interno della propria attività l’obbligo di identificare i fruitori del servizio e di richiedere la licenza al Questore. A ciò è conseguito anche il venir meno del corretto trattamento dei dati e della loro conservazione, con evidente pregiudizio per eventuali esigenze di carattere investigativo. Nel 2013 è stato abrogato anche l’obbligo di avvalersi di soggetti abilitati (il cosiddetto patentino installatori) per i lavori di allacciamento dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica e delle reti private». «Alla luce di tutto questo è di assoluta evidenza la necessità di invertire la rotta ed investire in sicurezza, per la vita e la democrazia del nostro Paese, anch’esso sottoposto ad una seria minaccia. Oggi -conclude- è improponibile mantenere i vincoli di bilancio in materia di sicurezza pubblica, come l’esperienza francese ha drammaticamente dimostrato».

Parigi: funzionari polizia, sicurezza non si fa a costo zero
(ANSA) – ROMA, 17 NOV – “Gli attentati di Parigi dimostrano come ripensare la sicurezza del nostro paese e delle nostre città sia un vero e proprio imperativo morale”. Lo afferma il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Lorena La Spina sottolineando che “la sicurezza non si fa a costo zero”. “Servono nuove assunzioni di giovani formati e motivati da destinare ai servizi di prevenzione e contrasto e sarebbe opportuno creare, per le attività di monitoraggio del web, sezioni specializzate all’interno delle questure” dice l’Anfp secondo cui “è inoltre urgente la reintroduzione della norma che imponeva agli internet point ed a tutti coloro che offrono il servizio di connessione ad internet di identificare i fruitori del servizio e di richiedere la licenza al questore”. E’ dunque “si assoluta evidenza – concludono i funzionari di polizia – la necessità di invertire la rotta ed investire in sicurezza, per la vita e la democrazia del nostro paese, anch’esso sottoposto ad una seria minaccia. Oggi è improponibile mantenere i vincoli di bilancio in materia di sicurezza pubblica”.(ANSA)