La positiva esperienza di recente sperimentata nelle principali stazioni ferroviarie italiane ed in particolare a Termini, dimostra che la sicurezza partecipata è lo strumento vincente, come da tempo abbiamo sottolineato.
Ed infatti, le misure introdotte per il contrasto del terrorismo hanno inciso significativamente anche sui reati predatori, in notevole diminuzione e su quella complessa fenomenologia, derivante da un perverso connubio tra criminalità comune e marginalità sociale, che per un lungo periodo ha causato disagi ai passeggeri ed agli utenti degli scali ferroviari. Situazione che, peraltro, ha anche determinato appesantimenti e difficoltà nelle attività di contrasto da parte delle stesse forze dell’ordine, costrette ad affrontare un problema che in molti casi non può essere strettamente definito come “di polizia”.
I sistemi di videosorveglianza, così come i gate che impediscono l’accesso ai binari alle persone non autorizzate, costituiscono oggi un concreto ostacolo ad attività quali il facchinaggio non autorizzato o la questua molesta in prossimità delle biglietterie automatiche, che, benché non siano in sé penalmente illecite, alimentano comunque il senso di insicurezza e sono spesso prodromiche al compimento di reati, come l’esperienza ha dimostrato.
Il contributo dei diversi attori sociali ed istituzionali a vario titolo coinvolti rappresenta uno strumento essenziale per l’innalzamento dei livelli di sicurezza, al pari del concorso tra fattore umano e tecnologia, anche al fine di garantire che le forze dell’ordine possano dedicarsi elettivamente alle funzioni di loro diretta competenza, ottimizzando i risultati che il loro razionale e corretto impiego è in grado di offrire, a vantaggio dell’intera collettività.
Roma, 22 febbraio 2016
Lorena La Spina
Sicurezza: funzionari polizia, sfida da vincere insieme
(AGI) – Roma, 22 feb. – “La positiva esperienza di recente sperimentata nelle principali stazioni ferroviarie italiane, in particolare a Termini, dimostra che la sicurezza partecipata e’ lo strumento vincente, come da tempo abbiamo sottolineato”. Il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari polizia, Lorena La Spina, commenta cosi’ il calo di reati negli scali ferroviari piu’ controllati. “Le misure introdotte per il contrasto del terrorismo – ricorda La Spina – hanno inciso significativamente anche sui reati predatori, in notevole diminuzione e su quella complessa fenomenologia, derivante da un perverso connubio tra criminalita’ comune e marginalita’ sociale, che per un lungo periodo ha causato disagi ai passeggeri ed agli utenti. Situazione che, peraltro, ha anche determinato appesantimenti e difficolta’ nelle attivita’ di contrasto da parte delle stesse forze dell’ordine, costrette ad affrontare un problema che in molti casi non puo’ essere strettamente definito come ‘di polizia’”. Per il segretario dell’Anfp, “i sistemi di videosorveglianza, cosi’ come i gate che impediscono l’accesso ai binari alle persone non autorizzate, costituiscono un concreto ostacolo ad attivita’ quali il facchinaggio non autorizzato o la questua molesta in prossimita’ delle biglietterie automatiche, che, benche’ non siano in se’ penalmente illecite, alimentano comunque il senso di insicurezza e sono spesso prodromiche al compimento di reati. Il contributo dei diversi attori sociali ed istituzionali a vario titolo coinvolti rappresenta uno strumento essenziale per l’innalzamento dei livelli di sicurezza, al pari del concorso tra fattore umano e tecnologia, anche al fine di garantire che le forze dell’ordine possano dedicarsi elettivamente alle funzioni di loro diretta competenza, ottimizzando i risultati che il loro razionale e corretto impiego e’ in grado di offrire, a vantaggio dell’intera collettivita’”.
(AGENPARL) – Roma, 22 feb 2016 – La positiva esperienza di recente sperimentata nelle principali stazioni ferroviarie italiane ed in particolare a Termini, dimostra che la sicurezza partecipata è lo strumento vincente, come da tempo abbiamo sottolineato. Ed infatti, le misure introdotte per il contrasto del terrorismo hanno inciso significativamente anche sui reati predatori, in notevole diminuzione e su quella complessa fenomenologia, derivante da un perverso connubio tra criminalità comune e marginalità sociale, che per un lungo periodo ha causato disagi ai passeggeri ed agli utenti degli scali ferroviari. Situazione che, peraltro, ha anche determinato appesantimenti e difficoltà nelle attività di contrasto da parte delle stesse forze dell’ordine, costrette ad affrontare un problema che in molti casi non può essere strettamente definito come “di polizia”. I sistemi di videosorveglianza, così come i gate che impediscono l’accesso ai binari alle persone non autorizzate, costituiscono oggi un concreto ostacolo ad attività quali il facchinaggio non autorizzato o la questua molesta in prossimità delle biglietterie automatiche, che, benché non siano in sé penalmente illecite, alimentano comunque il senso di insicurezza e sono spesso prodromiche al compimento di reati, come l’esperienza ha dimostrato. Il contributo dei diversi attori sociali ed istituzionali a vario titolo coinvolti rappresenta uno strumento essenziale per l’innalzamento dei livelli di sicurezza, al pari del concorso tra fattore umano e tecnologia, anche al fine di garantire che le forze dell’ordine possano dedicarsi elettivamente alle funzioni di loro diretta competenza, ottimizzando i risultati che il loro razionale e corretto impiego è in grado di offrire, a vantaggio dell’intera collettività”. Lo dichiara in una nota il Segretario Nazionale ANFP, Lorena La Spina.