Roma, 14 luglio – Con la cancellazione del termine “reiterate” dalla formulazione del reato di tortura, così come licenziato dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, l’Aula del Senato ha mostrato di non aver compreso che sta esponendo tutto il personale delle Forze di Polizia a denunce strumentali da parte di criminali di ogni specie.
Manca, altresì, il requisito dell’intenzionalità del dolo, che pure è previsto dalla Convenzione Anti Tortura, il quale avrebbe reso più rigoroso l’accertamento sull’elemento psicologico.
La fattispecie del reato di tortura dovrebbe essere concepita sin dall’inizio con la chiarezza necessaria ad evitare ogni ambiguità a livello interpretativo e scevra di qualsiasi forma di pericolosa e discutibile ideologizzazione che guarda con sospetto l’operato delle Forze dell’Ordine.
Tortura: Siap-Anfp, poliziotti esposti a denunce strumentali
(ANSA) – ROMA, 14 LUG – “Con la cancellazione del termine ‘reiterate’ dalla formulazione del reato di tortura, così come licenziato dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, l’Aula del Senato ha mostrato di non aver compreso che sta esponendo tutto il personale delle forze di polizia a denunce strumentali da parte di criminali di ogni specie”. Lo dicono i segretari di Siap e Anfp, Giuseppe Tiani e Lorena La Spina. “Manca, altresì – sottolineano – il requisito dell’intenzionalità del dolo, che pure è previsto dalla Convenzione Anti Tortura, il quale avrebbe reso più rigoroso l’accertamento sull’elemento psicologico. La fattispecie del reato di tortura dovrebbe essere concepita sin dall’inizio con la chiarezza necessaria ad evitare ogni ambiguità a livello interpretativo e scevra di qualsiasi forma di pericolosa e discutibile ideologizzazione che guarda con sospetto l’operato delle forze dell’ordine”. (ANSA).
IL FATTO QUOTIDIANO
Ddl tortura: Anfp-Siap,formulazione favorisce denunce strumentali
(AGI) – Roma, 14 lug. – “Con la cancellazione del termine ‘reiterate’ dalla formulazione del reato di tortura, cosi’ come licenziato dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, l’Aula del Senato ha mostrato di non aver compreso che sta esponendo tutto il personale delle forze di polizia a denunce strumentali da parte di criminali di ogni specie”. Ad affermarlo sono Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari polizia, e Giuseppe Tiani, segretario generale Sindacato italiano appartenente polizia. “Manca, altresi’ – notano La Spina e Tiani – il requisito dell’intenzionalita’ del dolo, che pure e’ previsto dalla Convenzione anti tortura, il quale avrebbe reso piu’ rigoroso l’accertamento sull’elemento psicologico. La fattispecie del reato di tortura dovrebbe essere concepita sin dall’inizio con la chiarezza necessaria ad evitare ogni ambiguita’ a livello interpretativo e scevra di qualsiasi forma di pericolosa e discutibile ideologizzazione che guarda con sospetto l’operato delle forze dell’ordine”. (AGI)