111-100imagesLa forte e convinta reazione popolare alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980, che si espresse anche attraverso imponenti manifestazioni, impedì  al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche spingendole verso derive autoritarie. Oggi c’è un’altra specie di terrorismo, quello jihadista, che ha anch’esso l’obbiettivo di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani, nel quale, tra l’altro, potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista, i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa.
Ci auguriamo che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista, che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani. La preghiera comune di domenica scorsa, che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo è un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità islamiche ed Autorità di polizia, per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche.
Tale collaborazione non è delazione, ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese, ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere. La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione della società civile, indipendentemente dalla nazionalità dei suoi componenti. È senz’altro vero che ci servono uomini e mezzi, ma è anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente  sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente  destinato a fallire.

Roma, 2 agosto 2016
Lorena LA SPINA

Strage Bologna: Anfp, reazione cittadini esempio contro jihad (AGI) – Roma, 2 ago. – La reazione popolare alla strage di Bologna, che impedì al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche, può essere un esempio per la comunità islamica a lottare contro la jihad. Lo afferma in una nota l’Associazione nazionale dei funzionari di polizia (Anfp).   “Oggi c’è un’altra specie di terrorismo, quello jihadista, che ha anch’esso l’obbiettivo di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani, nel quale, tra l’altro, potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista, i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa – osserva il segretario nazionale dell’Anfp, La Spina. Ci auguriamo che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista, che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani.  La preghiera comune di domenica scorsa, che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo è un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità  islamiche ed Autorità  di polizia, per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche. Tale collaborazione non è delazione – puntualizza La Spina- ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese, ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere.  La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione della società  civile, indipendentemente dalla nazionalità  dei suoi componenti. E’ senz’altro vero che ci servono uomini e mezzi, ma è anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente destinato a fallire”.

STRAGE BOLOGNA. LA SPINA ANFP REAZIONE CITTADINI ESEMPIO PER ISLAMICI DIRE Roma 2 ago. – La forte e convinta reazione popolare alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980 che si espresse anche attraverso imponenti manifestazioni impedì al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche spingendole verso derive autoritarie. Oggi c’e’ un’altra specie di terrorismo quello jihadista che ha anch’esso l’obbiettivo di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani nel quale tra l’altro potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa. Cosi’ in una nota Lorena La Spina segretario dell’associazione nazionale Funzionari di Polizia Anfp. Ci auguriamo – prosegue La Spina – che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani. La preghiera comune di domenica scorsa che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo e’ un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità islamiche ed Autorità di polizia per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche. La collaborazione non e’ delazione sottolinea il segretario dell’Anfp ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere. La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento la partecipazione e la collaborazione della società civile indipendentemente dalla nazionalità dei suoi componenti. E’ senz’altro vero che ci servono uomini e mezzi ma – conclude – e’ anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente destinato a fallire.

Strage Bologna: Funzionari Ps, oggi combattere terrore jihad (ANSA) – ROMA, 2 AGO – “La forte e convinta reazione popolare alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980, che si espresse anche attraverso imponenti manifestazioni, impedì al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche spingendole verso derive autoritarie. Oggi c’è un’altra specie di terrorismo, quello jihadista”. Lo rileva Lorena La Spina, segretario dell’associazione Funzionari di Polizia che sottolinea come anche il terrorismo jihadista abbia l’obiettivo “di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani, nel quale, tra l’altro, potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista, i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa”. “Ci auguriamo – aggiunge – che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista, che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani”. “La preghiera comune di domenica scorsa, che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo – prosegue – è un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità islamiche ed Autorità di polizia, per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche. Tale collaborazione non è delazione, ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese, ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere. La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione della società civile, indipendentemente dalla nazionalità dei suoi componenti”. “È senz’altro vero – conclude – che ci servono uomini e mezzi, ma è anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente destinato a fallire”.(ANSA).

(AGENPARL) – Roma, 02 ago 2016 – “La forte e convinta reazione popolare alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980, che si espresse anche attraverso imponenti manifestazioni, impedì al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche spingendole verso derive autoritarie. Oggi c’è un’altra specie di terrorismo, quello jihadista, che ha anch’esso l’obbiettivo di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani, nel quale, tra l’altro, potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista, i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa. Ci auguriamo che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista, che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani. La preghiera comune di domenica scorsa, che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo è un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità islamiche ed Autorità di polizia, per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche. Tale collaborazione non è delazione, ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese, ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere. La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione della società civile, indipendentemente dalla nazionalità dei suoi componenti. È senz’altro vero che ci servono uomini e mezzi, ma è anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente destinato a fallire”. Lo dichiara il segretario nazionale Anfp, Lorena La Spina.

Strage Bologna, 36° anniversario all’insegna della lotta “contro ogni forma di terrorismo”
„Bologna Today.it: Strage Bologna, 36° anniversario all’insegna della lotta “contro ogni forma di terrorismo”

Strage Bologna, 36° anniversario all’insegna della lotta “contro ogni forma di terrorismo”
„”La forte e convinta reazione popolare alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980, che si espresse anche attraverso imponenti manifestazioni, impedì al terrorismo neofascista di destabilizzare le istituzioni democratiche spingendole verso derive autoritarie. Oggi c’è un’altra specie di terrorismo, quello jihadista, che ha anch’esso l’obbiettivo di dividere il Paese spingendolo verso derive razziste e liberticide per creare l’humus di uno scontro di religione tra cristiani e musulmani, nel quale, tra l’altro, potrebbe riprendere vigore anche la violenza fascista, i cui segnali inquietanti sono presenti in tutt’Europa”. Così in una nota Lorena La Spina, segretario dell’associazione nazionale Funzionari di Polizia (Anfp). “Ci auguriamo – prosegue La Spina – che gli immigrati musulmani sappiano reagire senza tentennamenti al terrorismo fondamentalista, che si trincera dietro la religione per compiere crimini barbari ed inumani. La preghiera comune di domenica scorsa, che ha visto vicini cattolici e musulmani nello sdegno e nella condanna del jihadismo è un importante segnale di speranza su cui tessere un percorso di collaborazione tra comunità islamiche ed Autorità di polizia, per contrastare le infiltrazioni e le insorgenze terroristiche”. La collaborazione non è delazione, sottolinea il segretario dell’Anfp, “ma costruzione lungimirante di un futuro di integrazione civile e di condivisione dei valori fondanti del nostro Paese, ove gli immigrati islamici hanno scelto di vivere”. “La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione della società civile, indipendentemente dalla nazionalità dei suoi componenti. È senz’altro vero che ci servono uomini e mezzi, ma – conclude – è anche vero che qualunque progetto che si basi unicamente sulla presenza fisica delle Forze dell’ordine sul territorio è fatalmente destinato a fallire”.

(9 COLONNE) Strage di Bologna, Anfp: reazione cittadini esempio per islamici – Roma, 2 agosto 2016