Le notizie diffuse dalla stampa in merito alle condizioni del Commissariato di Polizia di Ventimiglia e l’inevitabile polemica che ne è scaturita, suscitano una prima, doverosa riflessione sulle enormi difficoltà che derivano dalla gestione di un’emergenza che oramai da molti mesi grava su quei territori e che finisce, fatalmente, per ricadere sulle spalle degli Uffici di Polizia, a cui vengono addossati oneri che oggettivamente anche altre istituzioni dovrebbero concorrere a ridurre.
Ma la situazione descritta da quelle immagini ci induce anche a sottolineare uno dei principali problemi con cui le nostre strutture sul territorio ogni giorno si confrontano: l’attuale sistema che disciplina la programmazione triennale delle spese ed il conseguente stanziamento dei fondi attraverso il c.d. manutentore unico, è problematico e farraginoso.
E quindi, se da un lato resta attuale il tema dei fondi necessari ad assicurare la manutenzione ed il buon funzionamento di uffici, apparati e mezzi, dall’altro si pone comunque il problema della gestione di quelle risorse. Infatti, i Questori, pur essendo dirigenti pubblici di livello apicale, chiamati a fronteggiare situazioni complesse ed articolate, non godono della possibilità di intervenire concretamente, a fronte delle necessità relative alle singole realtà operative, in costante mutamento ed alle oggettive condizioni delle strutture, spesso obsolete ed inadeguate. Si tratta di esigenze che richiedono in molti casi azioni immediate, che mal si conciliano con una burocrazia incoerente e che sembra non tenere affatto conto di queste difficili condizioni e del peculiare e differenziato approccio che il settore della sicurezza avrebbe certamente imposto.
SICUREZZA FUNZIONARI POLIZIA SITUAZIONE VENTIMIGLIA INVITA A RIFLESSIONE ‘Ai nostri uffici sono addossati oneri che altri dovrebbero concorrere a ridurre’ Roma 16 set. AdnKronos – Le notizie diffuse sulle condizioni del commissariato di polizia di Ventimiglia e la polemica che ne e’ scaturita suscitano una riflessione sulle difficolta’ derivanti dalla gestione di un’emergenza che da molti mesi grava su quei territori e finisce per ricadere sugli Uffici di Polizia a cui sono addossati oneri che oggettivamente anche altre istituzioni dovrebbero concorrere a ridurre . Lo scrive in una nota Lorena La Spina segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. La situazione ci induce a sottolineare uno dei problemi – continua il segretario dell’Anfp – con cui le nostre strutture ogni giorno si confrontano il sistema che disciplina la programmazione triennale delle spese. Da un lato resta attuale il tema dei fondi necessari ad assicurare la manutenzione ed il funzionamento di uffici apparati e mezzi dall’altro si pone il problema della gestione di quelle risorse . I questori pur essendo dirigenti pubblici sono chiamati a fronteggiare situazioni complesse ed articolate – spiega ancora – e non godono della possibilita’ di intervenire a fronte delle necessita’ delle realta’ operative in costante mutamento ed alle condizioni delle strutture spesso obsolete. Sono esigenze che richiedono azioni immediate che mal si conciliano con una burocrazia incoerente che sembra non tenere affatto conto di queste condizioni e del peculiare e differenziato approccio che il settore della sicurezza avrebbe certamente imposto.