Al Signor Ministro dell’Interno
Pref. Matteo Piantedosi
e, p.c.
Al Signor Capo della Polizia
Pref. Vittorio Pisani
Signor Ministro,
abbiamo accolto con favore l’impegno formale assunto dal Governo lo scorso 18 dicembre nell’ambito della sottoscrizione del rinnovo contrattuale per il personale non dirigente del Comparto Sicurezza e Difesa. L’affermazione chiara sulla necessità di superare definitivamente l’attuale sistema di finanziamento dell’area negoziale della dirigenza rappresenta un passo decisivo verso il riconoscimento del ruolo essenziale svolto dai dirigenti della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia e Forze Armate.
Come ribadito dai Ministri competenti del Comparto Sicurezza e Difesa e dal Ministro della Funzione Pubblica, è indispensabile intervenire a livello normativo per modificare il meccanismo di finanziamento, superando l’attuale impianto tanto che l’applicazione è stata congelata con mirati interventi normativi per evitare la penalizzazione dei dirigenti del Comparto.
Nella stessa dichiarazione è cruciale l’impegno del Governo a riavviare entro 90 giorni dal 18 dicembre le procedure negoziali per il rinnovo del contratto della dirigenza delle Forze di Polizia e delle Forze Armate, essendo entrati nell’ottavo anno di attesa per il primo contratto della dirigenza di polizia. È perciò necessario che si evitino ulteriori ritardi che aggraverebbero una situazione già insostenibile. Infatti, i Dirigenti di Polizia, a fronte di funzioni di altissima responsabilità, continuano a operare con trattamenti economici accessori non solo inadeguati, ma in alcuni casi persino inferiori rispetto a quelli del restante personale.
Chiediamo dunque che il Governo dia seguito tempestivamente agli impegni sottoscritti, con l’adozione delle necessarie misure legislative e con l’immediata apertura del confronto negoziale, affinché si possa finalmente restituire dignità e certezze a questa categoria.
Inoltre, a causa della criticità connesse alla carenza ed alla dinamica dell’organico complessivo dei Dirigenti di Polizia è opportuno intervenire sui tempi ordinamentali per la progressione di carriera.
Parallelamente, resta irrisolta la questione della cosiddetta “previdenza dedicata”, uno strumento indispensabile per garantire una tutela pensionistica equa e sostenibile per il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
L’attuale sistema previdenziale penalizza in maniera evidente le nuove generazioni di operatori della sicurezza, che rischiano di affrontare la vecchiaia in condizioni economiche insostenibili a causa di un calcolo contributivo che non tiene conto delle peculiarità e dei sacrifici del loro servizio. Al contempo, migliaia di poliziotti e militari prossimi alla quiescenza vedranno riconosciuto un trattamento pensionistico che non riflette adeguatamente i rischi affrontati e l’abnegazione dimostrata in una carriera di servizio allo Stato.
La creazione di un sistema previdenziale dedicato non è solo una misura di giustizia sociale, ma rappresenta anche un investimento sulla stabilità e sull’efficienza delle Forze dell’Ordine, evitando che il personale si trovi costretto a ricorrere ad onerose soluzioni alternative.
L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia e il SIAP ribadiscono l’urgenza di un intervento in questa direzione, attraverso un confronto aperto e costruttivo che porti a una soluzione definitiva e adeguata. Il riconoscimento dei diritti previdenziali di chi garantisce la sicurezza del Paese non può essere ulteriormente rinviato.
Fiduciosi nella Sua attenzione e sensibilità su queste tematiche, restiamo in attesa di riscontri concreti sugli impegni assunti dal Governo.
Roma, 13 marzo 2025