‘Sono sottoposti alla legge, non ci sara’ nessuno scudo’ (ANSA) – ROMA, 15 GEN – “Non ci sara’ nessuna immunita’ per i poliziotti e le altre forze dell’ordine; noi non la chiediamo, ma servono regole di maggior tutela per chi e’ piu’ esposto: non si possono equiparare gli agenti ai delinquenti”. Cosi’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, interviene nel dibattito su quello che qualcuno ha definito ‘scudo penale’, la norma cui il governo sta lavorando per evitare l’iscrizione automatica nel registro degli indagati del personale in divisa.
“Non si puo’ – secondo Letizia – parlare di scudo penale per le forze di polizia. Noi non siamo al di sopra della legge, siamo sottoposti alla legge. Se il nostro operato non fosse sottoposto al vaglio dell’autorita’ giudiziaria non saremmo piu’ in uno stato di diritto”.
“Ha invece senso – prosegue il segretario dell’Anfp – evitare che il personale in divisa venga sottoposto fin da subito a procedimento penale, con i conseguenti costi economici, quando poi e’ il magistrato stesso a dire che non ci sono estremi di natura penale nel comportamento di quell’agente, che sta operando in nome e per conto dello Stato, nell’interesse pubblico”.
“Essere sottoposto ad indagine penale – ricorda Letizia – significa dover prendere un consulente legale. Si crea cosi’ un clima che incide sulla motivazione del personale, che ha gia’ uno stipendio non certo ricco. Non si tratterebbe dunque – aggiunge – di immunita’, ma in situazioni diverse bisogna agire in modo diverso, non si puo’ equiparare un poliziotto ad un delinquente”.
(ANSA)
Sicurezza, Funzionari Polizia: scudo penale? Nessuno vuole immunita’ Sicurezza, Funzionari Polizia: scudo penale? Nessuno vuole immunita’ Letizia (Anfp): “Spesso siamo noi i primi a denunciare” Milano, 16 gen. (askanews) – “A mio avviso l’uso del termine scudo penale su una proposta a tutela degli agenti in divisa e’ culturalmente sbagliato, perche’ non fa altro che alimentare il senso di vendetta dei cittadini nei confronti delle Forze dell’Ordine. Non si puo’ parlare di scudo penale perche’ gli agenti non sono al di sopra della legge ne’ vogliono esserlo, questo termine indica una sorta di immunita’ che nessuno di noi vuole.
Quello che vogliamo e’ evitare che gli agenti siano sottoposti da subito a un’indagine penale e che debbano sobbarcarsene i costi, quando spesso e’ lo stesso magistrato a chiedere poi l’archiviazione”. Lo ha detto ai microfoni di Radio Cusano il segretario generale dei Funzionari di Polizia Enzo Letizia commentando la proposta del Governo di non iscrivere immediatamente nel registro degli indagati le forze dell’Ordine coinvolte in un’indagine quando sono nell’esercizio delle loro funzioni.
“Spesso come detto l’indagine si conclude in un nulla di fatto ma intanto l’agente si e’ dovuto pagare l’avvocato, e da questo punto di vista lo stipendio tutt’altro che ricco non aiuta. Il tema-spiega il segretario- e’ che quasi sempre gli operatori sono indagati per uso legittimo della forza e dell’arma da fuoco, come abbiamo visto nel caso del collega di Verona – ha proseguito il sindacalista -. In queste circostanze le indagini si definiscono ‘atti dovuti’ ma finiscono quasi sempre in un nulla di fatto.
Nessuno si sente al di sopra della legge ma non possiamo pagare l’aver fatto il nostro lavoro, soprattutto in situazioni in cui la nostra vita e’ a rischio”.
“Noi da tempo chiediamo di introdurre l’uso delle bodycam sugli agenti, proprio per evitare queste situazioni. Non solo, desideriamo siano apposte anche sulle volanti e nelle celle di sicurezza per far si che tutti siano tutelati. Quando ci sono stati comportamenti da parte di membri delle Forze dell’Ordine che violavano la legge e costituivano reato, i responsabili sono stati denunciati e sono stati arrestati i colleghi che hanno sbagliato. Spesso siamo stati noi i primi a denunciare”, conclude il segretario Letizia.
SCUDO PENALE, LETIZIA (ANFP): NESSUNO VUOLE IMMUNITA’, SPESSO NOI PRIMI A DENUNCIARE (LA4NEWS/9Colonne) Roma, 16 gen – “A mio avviso l’uso del termine scudo penale su una proposta a tutela degli agenti in divisa e’ culturalmente sbagliato, perche’ non fa altro che alimentare il senso di vendetta dei cittadini nei confronti delle Forze dell’Ordine. Non si puo’ parlare di scudo penale perche’ gli agenti non sono al di sopra della legge ne’ vogliono esserlo, questo termine indica una sorta di immunita’ che nessuno di noi vuole. Quello che vogliamo e’ evitare che gli agenti siano sottoposti da subito a un’indagine penale e che debbano sobbarcarsene i costi, quando spesso e’ lo stesso magistrato a chiedere poi l’archiviazione”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il segretario generale dei Funzionari di Polizia Enzo Letizia intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito alla proposta del Governo di non iscrivere immediatamente nel registro degli indagati le forze dell’Ordine coinvolte in un’indagine quando sono nell’esercizio delle loro funzioni. E ha proseguito “Spesso come detto l’indagine si conclude in un nulla di fatto ma intanto l’agente si e’ dovuto pagare l’avvocato, e da questo punto di vista lo stipendio tutt’altro che ricco non aiuta. Il tema-spiega il segretario- e’ che quasi sempre gli operatori sono indagati per uso legittimo della forza e dell’arma da fuoco, come abbiamo visto nel caso del collega di Verona. In queste circostanze le indagini si definiscono ‘atti dovuti’ ma finiscono quasi sempre in un nulla di fatto. Nessuno si sente al di sopra della legge ma non possiamo pagare l’aver fatto il nostro lavoro, soprattutto in situazioni in cui la nostra vita e’ a rischio”. In merito alla questione che questo provvedimento potrebbe evitare agli agenti delle ingiuste condanne afferma: “Noi da tempo chiediamo di introdurre l’uso delle bodycam sugli agenti, proprio per evitare queste situazioni. Non solo, desideriamo siano apposte anche sulle volanti e nelle celle di sicurezza per far si che tutti siano tutelati. Quando ci sono stati comportamenti da parte di membri delle Forze dell’Ordine che violavano la legge e costituivano reato, i responsabili sono stati denunciati e sono stati arrestati i colleghi che hanno sbagliato. Spesso siamo stati noi i primi a denunciare”.