Al Ministro dell’Interno
Prefetto Matteo Piantedosi
e, p.c.
Al Capo della Polizia
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Vittorio Pisani
Oggetto: Legge di Bilancio – art. 23 misure in materia di trattenimento in servizio.
Signor Ministro,
desideriamo sottoporre alla Sua attenzione alcune considerazioni in merito alla formulazione dell’articolo 23 dell’emananda legge di Bilancio, che introduce la possibilità di un ulteriore trattenimento in servizio per il comparto Sicurezza e Difesa, con conseguente innalzamento dell’età pensionabile. Al riguardo, riteniamo indispensabile che tale misura venga modulata in modo da rispettare la specificità professionale dei Funzionari e del personale di Polizia.
A nostro avviso, l’innalzamento dell’età pensionabile dovrà essere adottata esclusivamente su base volontaria, attraverso un sistema che non interferisca con le legittime aspettative di carriera dei Funzionari che non sono coinvolti nel pensionamento. È, infatti, essenziale evitare che l’adozione di queste misure rallenti la normale progressione di carriera, altrimenti si determinerebbero nella categoria ulteriori incertezze e frustrazioni.
Le modalità attualmente proposte per attuare questa misura appaiono, inoltre, non del tutto eque: la limitazione del trattenimento in servizio ad una minoranza (ipotizzata attualmente al 10% dei pensionandi) rischia di generare una disparità di trattamento ingiustificata e potenzialmente discriminatoria, alla luce del fatto che la pensione costituisce un diritto e non una promozione. Riteniamo, pertanto, opportuno che eventuali modifiche possano assicurare la libertà di scegliere a tutti i Funzionari ed agli appartenenti di Polizia, garantendo parità di trattamento e riconoscendo il valore del contributo professionale di ciascuno.
In quest’ottica, proponiamo l’estensione ai Funzionari ed a tutto il personale di Polizia dei principi che regolano la cosiddetta posizione di “ausiliaria”, attualmente applicabile al personale militare, che come noto non incide sulla regolare progressione di carriera e sul turn over.
La possibilità per il personale della Polizia di Stato di scegliere tra l’istituto del moltiplicatore e quello dell’ausiliaria, oggi riservata solo ai militari, renderebbe paritetico l’intero sistema previdenziale del Comparto Sicurezza e Difesa. Inoltre, tale posizione di ausiliaria permetterebbe alla Pubblica Amministrazione di avvalersi di funzionari esperti e altamente qualificati, per soddisfare esigenze funzionali altrimenti difficilmente colmabili.
Questa proposta di revisione si inserisce nel solco del percorso di omogeneizzazione avviato con la legge n. 183 del 2010, che ha promosso la progressiva perequazione degli ordinamenti, delle carriere e delle condizioni di impiego del personale del Comparto Sicurezza e Difesa. Estendere tali istituti ai Funzionari di Polizia non solo favorirebbe una maggiore equità, ma contribuirebbe a valorizzare ulteriormente il loro prezioso ruolo a supporto della sicurezza pubblica. Inoltre, va evidenziato che ai Funzionari di Polizia rispetto agli Ufficiali dei corpi militari non si riconosce, ai fini previdenziali, né la frequenza del corso per allievo Vice Commissario né il corso di laurea per l’accesso al relativo ruolo, il che determina una rilevante penalizzazione nella corresponsione della pensione e del trattamento di fine servizio, che si pone in contrasto con il principio di specificità, riconosciuto dall’articolo 19 della citata legge 183 del 2010, anche sul versante pensionistico. Per di più ai Funzionari di Polizia mancano, rispetto ai militari, almeno otto anni di contributi, poiché i medesimi entrano in servizio mediamente ai 27/28 anni mentre gli Ufficiali accedono nel ruolo a 19/20 anni.
Confidando nella Sua sensibilità su queste tematiche, restiamo a disposizione per un confronto costruttivo, volto a definire le modalità più opportune per garantire il benessere e la valorizzazione del personale della Polizia di Stato.
Roma, 15 novembre 2024
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Enzo Marco Letizia