CONSIGLIO NAZIONALE ANFP DEL 26 E 27 SETTEMBRE 2024

PREMESSA

 

L’attività dei Funzionari di Polizia è pilastro fondamentale per il mantenimento della sicurezza pubblica e la salvaguardia dell’ordine democratico nel nostro Paese. Il nostro impegno merita un riconoscimento chiaro e tangibile da parte delle istituzioni, non solo in termini di apprezzamento formale, ma soprattutto attraverso l’attuazione di politiche contrattuali ed economiche che rispetti e valorizzino il ruolo essenziale dei Funzionari di Polizia.

Perciò, la dirigenzializzazione delle qualifiche di Commissario e Commissario Capo rappresenta un obiettivo strategico e fondamentale per l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. Non possiamo permettere che chi, nel pubblico impiego, acceda con una laurea quinquennale immediatamente ottenga una carriera dirigenziale, mentre i funzionari di Polizia, con lo stesso requisito, debbano iniziare con qualifiche direttive. Questo sistema è anacronistico e penalizzante per la nostra categoria, impedendo un equo riconoscimento delle competenze e delle responsabilità. È importante sottolineare che, in ogni caso, l’attività condotta dall’Associazione per la tutela dei dirigenti di Polizia riguarda già i Commissari e Commissari Capo, poiché dopo otto anni nel ruolo direttivo conseguono la qualifica dirigenziale. Tuttavia, è essenziale continuare a lottare per una carriera che riconosca sin dall’inizio la natura dirigenziale di queste qualifiche, garantendo ai funzionari di Polizia una progressione adeguata al loro ruolo ed impegno.

In questa prospettiva va evidenziato che i segnali provenienti dall’attuale contesto politico, con l’avvio delle trattative per il contratto del personale non dirigente e l’impegno chiaro ad affrontare immediatamente dopo la situazione dei dirigenti, rappresentano un’opportunità significativa per colmare le lacune che, per troppo tempo, hanno penalizzato l’area dirigenziale. L’inclusione del più alto finanziamento mai stanziato per la nostra categoria nella Legge di Bilancio 2024, va nella direzione di un riconoscimento concreto dell’importanza del nostro lavoro. Tuttavia, è essenziale garantire che questo non resti un semplice annuncio, ma si traduca in misure concrete che migliorino le condizioni lavorative e retributive dei dirigenti.

Siamo convinti che la funzione dei dirigenti di Polizia debba essere sostenuta e valorizzata, nel rispetto dei sacrifici e dell’impegno quotidiano, anche attraverso la giusta e tempestiva remunerazione delle ore di straordinario che, spesso, rappresentano la risposta necessaria ed inevitabile alla crescente domanda di sicurezza pubblica ed alla carenza di personale. Lungo questa direttrice si colloca la nostra proposta di introdurre una “Flat tax” sugli straordinari del personale di Polizia, che non solo mira a compensare adeguatamente il suo sforzo straordinario, ma rappresenta anche un mezzo per migliorare il benessere dei colleghi ed incentivare l’efficace gestione della sicurezza nazionale.

L’annuncio del Governo di un possibile innalzamento volontario dell’età pensionabile, dev’essere valutata con attenzione. In merito, la nostra posizione non è contraria ideologicamente ad estendere volontariamente la possibilità di restare in servizio otre l’attuale limite di età, purché ciò avvenga senza discriminazioni e senza compromettere sia i diritti che i riconoscimenti specifici già acquisiti, e senza ulteriori rallentamenti per la progressione in carriera dei dirigenti.

In questo contesto, la lotta per il contratto della dirigenza dev’essere sostenuta con grande determinazione. Il nostro obiettivo è assicurare che ogni promessa istituzionale venga mantenuta, che ogni impegno assunto si trasformi in realtà tangibile e che nessun diritto acquisito venga sacrificato, sull’altare della burocrazia o delle decisioni politiche miopi.

 

DELIBERE

 

CONTRATTO

 Considerato che:

  • il contratto della dirigenza di Polizia rappresenta uno strumento fondamentale per il riconoscimento del valore e della dignità del ruolo svolto dai Dirigenti;
  • nella legge di bilancio per il 2024, è stato previsto il più alto finanziamento mai stanziato per l’area dirigenziale, dimostrando un chiaro riconoscimento dell’importanza di questa categoria.

Ritenuto che:

  • il fattore tempo rappresenta un rischio concreto per l’erosione dei risultati già ottenuti, con il pericolo che le promesse non si traducano in misure concrete ed efficaci per il miglioramento delle condizioni economiche e contrattuali dei dirigenti.

Delibera quanto segue:

  • sollecitare con forza e determinazione il Governo e le autorità competenti affinché, venga avviata la negoziazione per il contratto della dirigenza di polizia, subito dopo la conclusione della negoziazione per il restante personale, come più volte promesso dagli organi istituzionali;
  • ribadire che il Consiglio Nazionale e l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia saranno soddisfatti solo quando la negoziazione sarà finalmente aperta, conclusa e gli effetti economici saranno visibili nelle buste paga dei Dirigenti;
  • riconoscere che qualsiasi ulteriore ritardo nell’avvio delle trattative rischia di compromettere i passi avanti finora compiuti e che pertanto l’Associazione sarà vigile e pronta ad intraprendere ogni azione necessaria per difendere i diritti della categoria.

 

ADEGUAMENTO ECONOMICO

Considerato che

  • il meccanismo previsto dall’art. 24, comma 2, della legge 23 dicembre 1998, n° 448, garantisce automaticamente gli incrementi annuali del trattamento economico dei dirigenti di Polizia, sulla base della media degli incrementi previsti per il pubblico impiego;
  • la difesa di tale meccanismo è cruciale per garantire la stabilità e la dignità del trattamento economico dei dirigenti di Polizia.

Ritenuto che:

  • l’art. 46, comma 5, del Decreto Legislativo 95/2017, introduce un principio inaccettabile di autofinanziamento del contratto da parte dei dirigenti, prevedendo l’uso di parte dei fondi destinati esclusivamente all’incremento delle voci fisse e continuative della busta paga per finanziare le indennità accessorie.

Riconosciuto che:

  • grazie alla determinata azione dell’Associazione, si è finora riusciti ad ottenere la disapplicazione del suddetto “comma 5”, salvaguardando così i diritti dei dirigenti.

Delibera quanto segue:

  • difendere senza sosta il meccanismo previsto dall’art. 24, comma 2, della Legge 23 dicembre 1998, n° 448, che garantisce automaticamente gli incrementi annuali del trattamento economico dei dirigenti di Polizia, in base agli aumenti salariali del pubblico impiego;
  • lottare fino alla cancellazione del comma 5 dell’art. 46 del Decreto Legislativo 95/2017, che prevede un meccanismo di autofinanziamento inaccettabile per i dirigenti di Polizia, in modo da difendere il principio che gli incrementi economici delle voci fisse e continuative non devono essere utilizzati per finanziare le indennità accessorie;
  • impegnarsi a proseguire con determinazione la propria azione per garantire che tutti i fondi destinati al trattamento economico dei dirigenti siano utilizzati esclusivamente per il miglioramento delle condizioni salariali e per la tutele dei diritti acquisiti.

 

STRAORDINARIO

Considerato che:

  • il pagamento del lavoro straordinario effettuato in esubero, rispetto al monte ore dell’ufficio, rappresenta un diritto fondamentale dei funzionari di Polizia.

Preso atto che:

  • grazie alle continue azioni sindacali condotte dall’Associazione nel mese di ottobre 2024 verrà finalmente saldato il lavoro straordinario relativo all’anno 2022, ma che restano ancora arretrati da liquidare per gli anni successivi.

Ritenuto che:

  • il ritardo nel pagamento delle ore di straordinario eccedenti, rappresenta un disconoscimento del sacrificio e della dedizione dei funzionari di Polizia, i quali operano in condizioni di crescente pressione a causa delle esigenze di sicurezza pubblica.

Considerato che:

  • l’Associazione ha richiesto l’introduzione di una Flat Tax sugli straordinari del personale di Polizia, al pari di quanto previsto per altre categorie, come quella sanitaria, al fine di ridurre la tassazione sugli straordinari ed incentivare il personale a sostenere i crescenti carichi di lavoro;

Delibera quanto segue:

  • rivendicare con incisive azioni sindacali, inclusa quella di ricorrere ad iniziative legali, il pagamento di tutto il lavoro straordinario effettuato in esubero rispetto al monte ore previsto, al fine di assicurare che ogni ora di straordinario venga corrisposta in modo completo e tempestivo;
  • proseguire nelle richieste per l’introduzione di una Flat Tax sugli straordinari del personale di Polizia, ribadendo la richiesta di un’aliquota ridotta al 15%, come già previsto per altre categorie, per compensare adeguatamente il disagio affrontato e migliorare la gestione della sicurezza pubblica;
  • sollecitare il Governo e le Autorità competenti affinché venga garantita la piena attuazione di tutte le misure necessarie per il tempestivo pagamento degli straordinari e per l’introduzione di politiche fiscali più favorevoli per il personale delle Forze di Polizia.

 

PREVIDENZA

  1. Innalzamento limiti di età

Considerato che:

  • la proposta d’innalzamento volontario dell’età pensionabile riguarderebbe solo il 10% dei dipendenti pubblici, secondo quanto dichiarato dal Ministro della Funzione Pubblica;
  • non è ancora stato confermato se tale provvedimento riguarderà anche il personale delle Forze di Polizia a status civile, militare e delle Forze Armate;
  • qualsiasi forma di discriminazione nell’accesso al diritto alla pensione è inaccettabile.

Ritenuto che:

  • la posizione dell’ANFP debba essere pragmatica e non ideologica, e che non vi è opposizione preconcetta all’innalzamento dell’età pensionabile, purché questo non comporti una compressione degli specifici riconoscimenti dei dirigenti di Polizia;
  • i riconoscimenti specifici dei dirigenti di polizia, quali il moltiplicatore dell’ultimo anno per 5, i cinque scatti di anzianità, l’attuazione dell’incremento del coefficiente di trasformazione e la progressione di carriera, debbano essere preservati;
  • l’esclusione del 90% del personale (9 su 10) da tale misura e la selezione da parte delle amministrazioni del restante 10% (1 su 10), sarebbe ingiusta, iniqua, discriminatoria ed in contrasto con il principio costituzionale secondo cui la pensione è un diritto e non un privilegio.

Preso atto che ulteriori informazioni verranno fornite dal Governo nelle prossime settimane.

Delibera quanto segue:

  • mantenere una posizione pragmatica nei confronti della proposta di innalzamento volontario dell’età pensionabile, valutandola non in maniera ideologica, ma in base all’effettivo rispetto dei diritti e dei riconoscimenti specifici dei dirigenti di Polizia;
  • dichiarare che l’ANFP non potrà accettare un provvedimento che preveda l’applicazione della misura solo ad una minoranza del personale, lasciando alle amministrazioni il compito di decidere chi potrà continuare il servizio e chi no;
  • ribadire che l’innalzamento dell’età pensionabile non dovrà comportare alcuna limitazione dei riconoscimenti che riguardano la specificità della categoria, nel ritardare la progressione di carriera dei Funzionari di Polizia;
  • ribadire che l’innalzamento dell’età pensionabile non dovrà comportare nessun ritardo nella progressione di carriera dei Funzionari di Polizia;
  • impegnare l’Associazione ad esprimere le proprie valutazioni sul provvedimento allorquando il Governo avrà fornito le necessarie informazioni in merito e, comunque, a battersi per il mantenimento di una giusta progressione di carriera e dei diritti acquisiti dei Funzionari di Polizia.

 

  1. Adeguamento coefficiente di trasformazione al pubblico impiego

Considerato che:

  • i funzionari di Polizia, ai sensi dell’art. 19 della legge 2010 n. 183, devono vedere riconosciuta la loro specificità in materia di trattamento pensionistico rispetto agli altri lavoratori del settore pubblico e privato;
  • il collocamento in quiescenza per i dirigenti di Polizia non è una scelta individuale, ma un obbligo di legge e che, di conseguenza, la loro pensione non può essere calcolata applicando coefficienti destinati a chi sceglie volontariamente di andare in pensione prima del previsto.

Rilevato che:

  • i Dirigenti di Polizia collocati in quiescenza al raggiungimento del limite ordinamentale, viene applicato un coefficiente di trasformazione riferito a quello degli altri dipendenti che vanno in pensione prima dei 65 anni;
  • allo stato, si determina una notevole penalizzazione rispetto al resto del pubblico impiego.

Delibera quanto segue:

  • richiedere con forza l’applicazione del coefficiente di trasformazione pensionistico previsto per i 65 ed i 67 anni, come per il pubblico impiego in generale, al fine di garantire ai Dirigenti di Polizia un trattamento pensionistico equo e proporzionato alla specificità della loro funzione;
  • sollecitare il Governo e le Autorità competenti affinché venga attuata la previdenza dedicata, già finanziata, affinché sia sanata la penalizzazione pensionistica che attualmente colpisce tutti coloro che sono collocati in quiescenza al raggiungimento del limite ordinamentale;
  • assicurare che il trattamento pensionistico dei Dirigenti di Polizia rispecchi la specificità del loro ruolo e le particolari condizioni di servizio, evitando l’applicazione di coefficienti che penalizzano chi, per obbligo di legge e non per scelta, viene collocato in quiescenza prima dei 65 anni.

 

GRUPPI DI STUDIO

Considerato che:

  • è fondamentale garantire condizioni economiche e previdenziali eque per la dirigenza di Polizia rispetto alle altre dirigenze del pubblico impiego, riconoscendo le specificità e le difficoltà intrinseche al ruolo svolto dai funzionari di Polizia;
  • la conoscenza approfondita delle condizioni economiche e previdenziali di altre categorie dirigenziali è un supporto essenziale per formulare richieste sindacali motivate e sostenibili nei confronti del Governo;
  • la tutela delle condizioni previdenziali dei dirigenti di Polizia rappresenta un elemento cruciale per garantire il giusto riconoscimento del servizio prestato e affrontare il pensionamento con la necessaria serenità.

Delibera quanto segue:

  • vengono istituiti due gruppi di studio: uno per l’analisi comparativa dei trattamenti economici della dirigenza di Polizia rispetto alle altre dirigenze del pubblico impiego, e uno per approfondire il tema della previdenza. Questi gruppi avranno il compito di raccogliere dati, analizzare e confrontare le condizioni economiche e previdenziali, identificare eventuali disparità e formulare proposte migliorative;
  • il primo avrà come oggetto l’Analisi Comparativa e la valutazione delle condizioni economiche dei dirigenti di Polizia e se queste siano competitive e/o uguali nel trattamento economico complessivo, rispetto a quelle di altre categorie dirigenziali del pubblico impiego, al fine di sostenere eventuali rivendicazioni sindacali con dati oggettivi e motivati. Dovrà, inoltre, studiare le politiche retributive e previdenziali adottate in altri settori del pubblico impiego, con l’obiettivo di identificare best practices che possano essere applicate anche alla dirigenza di Polizia;
  • il secondo avrà come oggetto la Previdenza e la Specificità approfondendo il tema della previdenza per garantire che i Funzionari di Polizia sotto il profilo economico non siano penalizzati rispetto agli altri dipendenti pubblici, tenendo conto delle specificità e delle peculiarità del loro ruolo in armonia con i limiti ordinamentali per il collocamento in quiescenza;
  • i gruppi di studio dovranno produrre rapporti e analisi che potranno essere utilizzati per sostenere le rivendicazioni dell’Associazione nelle richieste alla parte pubblica, al fine di ottenere condizioni economiche e previdenziali che riconoscano e rispettino il valore e la specificità della funzione svolta dai Dirigenti di Polizia.

 

FUNZIONARI MEDICI

Considerato che:

  • i medici della Polizia di Stato svolgono un ruolo essenziale per garantire la salute e la sicurezza degli operatori, nonché il supporto sanitario nelle situazioni critiche;
  • l’attuale retribuzione dei medici della Polizia di Stato è inferiore rispetto a quella offerta dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dall’INPS, determinando un’emorragia di professionisti verso queste altre realtà, con il rischio di una crisi irreversibile del servizio medico interno.

Delibera quanto segue:

  • promuovere l’attuazione di meccanismi incentivanti, che possano trattenere i medici della Polizia di Stato a partire da quelli economici. Gli incentivi dovranno comprendere:
  1. opportunità di formazione continua e sviluppo professionale avanzato;
  2. miglioramento delle condizioni di lavoro, con particolare attenzione alla dotazione strumentale e alla qualità dell’ambiente di lavoro;
  3. benefici, come agevolazioni per l’accesso agli alloggi di servizio e programmi di supporto per la mobilità familiare;
  4. riconoscimenti formali e valorizzazione del loro contributo all’interno della struttura della Polizia di Stato;
  5. offerta di percorsi di specializzazione interna per rendere il ruolo più stimolante e gratificante;
  • sollecitare le istituzioni competenti affinché vengano adottate misure concrete ed immediate per contrastare le dimissioni di medici dalla Polizia di Stato e per garantire il benessere del personale, nonché la continuità e l’efficienza del servizio sanitario interno;
  • mantenere alta l’attenzione sul tema, avviando un dialogo costante con il Ministero dell’Interno e le altre istituzioni coinvolte, per assicurare una soluzione sostenibile e duratura alla problematica della carenza di personale medico.

 

FUNZIONARI TECNICI

Considerato che:

  • i tecnici della Polizia di Stato sono essenziali per garantire il funzionamento delle infrastrutture tecnologiche e la gestione delle tecnologie critiche, come la comunicazione, la sicurezza informatica, l’analisi forense ed i sistemi di sorveglianza, attività indispensabili per l’efficacia operativa della Polizia;
  • la crescente concorrenza da parte del settore privato e di altre amministrazioni pubbliche, che offrono retribuzioni più competitive e condizioni di lavoro migliori, sta portando alla fuga dei tecnici più competenti e specializzati, compromettendo la capacità della Polizia di Stato di mantenere un alto livello di efficienza e innovazione tecnologica;
  • l’evoluzione tecnologica costante richiede un continuo aggiornamento delle competenze tecniche e la perdita di queste professionalità mette a rischio la capacità della Polizia di gestire adeguatamente le nuove sfide legate alla criminalità tecnologica;
  • è necessario implementare concrete misure per trattenere i tecnici all’interno della Polizia di Stato, prevedendo incentivi economici e professionali che valorizzino le competenze e migliorino le condizioni di lavoro.

Delibera quanto segue:

  • richiedere alle autorità competenti l’introduzione di un sistema di incentivi mirati per i tecnici della Polizia di Stato, volto a contrastare la fuga di queste professionalità verso altre amministrazioni od il settore privato. Tali incentivi dovranno includere:
  1. a) formazione specializzata e continua, che offrano opportunità di aggiornamento professionale e percorsi di specializzazione tecnologica avanzata per garantire la crescita delle competenze e l’evoluzione delle professionalità interne;
  2. b) progressione di carriera, con criteri chiari per l’avanzamento professionale dei tecnici, legati all’esperienza ed alle competenze acquisite, al fine di rendere più attrattivo il percorso professionale all’interno della Polizia di Stato;
  3. c) Miglioramento delle condizioni lavorative: Prevedere benefici come maggiore flessibilità lavorativa, miglioramento delle dotazioni strumentali e condizioni generali di lavoro che rendano più attrattivo il ruolo all’interno della Polizia;
  4. d) incentivi economici specifici come quelli previsti per il fondo incentivi funzioni tecniche con l’estensione alle qualifiche dirigenziali (anche per gli altri ruoli ordinario e medico), per valorizzare il lavoro altamente specializzato dei tecnici, rendendo il pacchetto retributivo più competitivo rispetto alle opportunità esterne;
  • sollecitare una revisione delle politiche di gestione del personale tecnico, al fine di creare condizioni di lavoro più attrattive e competitive, garantendo che la Polizia di Stato possa trattenere e valorizzare i tecnici che sono una risorsa strategica per l’operatività del Corpo;
  • monitorare e valutare costantemente l’impatto di tali misure, in modo da garantire che le azioni intraprese abbiano l’effetto desiderato nel trattenere le competenze tecniche all’interno della Polizia di Stato, promuovendo una maggiore efficienza operativa e continuità nei servizi tecnologici.

 

ALLOGGI

Considerato che:

  • la Sicurezza e Prontezza Operativa dei funzionari di Polizia è fondamentale per garantire interventi rapidi e tempestivi in situazioni di emergenza e crisi e che, la disponibilità di alloggi di servizio permette di raggiungere tale obiettivo;
  • la Mobilità e Continuità del Servizio rappresentano una componente essenziale del lavoro dei dirigenti di Polizia, i quali sono spesso soggetti a trasferimenti sul territorio nazionale, e che la disponibilità di alloggi di servizio facilita tali spostamenti senza interrompere la continuità del servizio;
  • il benessere e le condizioni di vita del personale, incluso il sostegno in caso di trasferimenti improvvisi, sono elementi essenziali per garantire la serenità dei funzionari e la loro capacità di svolgere con efficacia il proprio lavoro;
  • il riconoscimento della specificità del ruolo dei Funzionari di Polizia, che svolgono un lavoro impegnativo, rischioso e caratterizzato da orari imprevedibili, richiede il riconoscimento concreto delle loro esigenze, anche tramite l’assegnazione di alloggi di servizio adeguati;
  • l’equità ed il trattamento paritario con altre categorie del pubblico impiego, come militari e altre forze dello Stato, è fondamentale per garantire pari diritti e condizioni ai Funzionari di Polizia;
  • il supporto alle famiglie dei Funzionari di Polizia, che spesso devono affrontare cambiamenti di residenza e adattarsi a nuove realtà, è un elemento cruciale per garantire un sano equilibrio tra vita lavorativa e familiare.

Delibera quanto segue:

  • impegnarsi con determinazione affinché gli alloggi di servizio siano garantiti, adeguati e sufficienti per soddisfare le esigenze dei Dirigenti di Polizia, rendendo il loro lavoro e la loro vita personale più gestibili e dignitosi;
  • richiedere alle autorità competenti una revisione ed un ampliamento delle politiche sugli alloggi di servizio, al fine di assicurare che il personale della dirigenza di Polizia abbia accesso a dimore adeguate, come riconoscimento della natura del loro ruolo nella sicurezza pubblica;
  • rappresentare in tutte le sedi l’importanza della disponibilità degli alloggi di servizio come misura di supporto al benessere, alla prontezza operativa ed alla mobilità dei funzionari, nonché come strumento fondamentale per garantire la parità di trattamento con altre categorie del Comparto Sicurezza e Difesa.

 

CONCLUSIONI

Alla luce delle questioni trattate durante le sessioni del Consiglio Nazionale e delle delibere adottate, emerge con chiarezza la necessità di agire con determinazione e coesione per tutelare i diritti e le condizioni di lavoro dei Dirigenti della Polizia di Stato.

È prioritario che tutti gli impegni assunti dal Governo non restino solo promesse. La trattativa per il contratto della dirigenza deve iniziare, senza ulteriori ritardi, subito dopo la chiusura del contratto per il restante personale, come ribadito più volte dai vertici istituzionali. Questo passaggio è fondamentale per garantire il giusto riconoscimento economico e professionale ai Dirigenti di Polizia, che operano in un contesto di crescente complessità e responsabilità.

Cancellazione della norma sull’autofinanziamento.

Altro tema prioritario è l’eliminazione definitiva della norma sull’autofinanziamento del contratto, un meccanismo che, se mantenuto, rischia di erodere progressivamente i diritti acquisiti e il valore del nostro lavoro. L’autofinanziamento contrattuale rappresenta una misura iniqua che penalizza i Dirigenti di Polizia, sottraendo risorse che devono essere destinate esclusivamente al miglioramento delle voci fisse e continuative delle loro retribuzioni, come, peraltro, previsto dalla legge del 1998.

Gestione degli straordinari.

La gestione degli straordinari rappresenta un punto critico assai significativo. Non possiamo accettare ulteriori ritardi o ignorare il mancato pagamento delle ore di straordinario già effettuate. Se le risorse necessarie per il giusto compenso non saranno allocate in modo tempestivo, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia dovrà far sentire la propria voce con forza e decisione. Siamo stati pazienti fino a questo momento, ma è giunto il tempo di garantire che il sacrificio quotidiano dei colleghi non venga più dato per scontato.

Tecnici e Medici della Polizia.

Allo stesso modo, è fondamentale salvaguardare le professionalità tecniche e mediche all’interno della Polizia di Stato. Le competenze specialistiche dei tecnici e dei medici rappresentano una risorsa strategica per l’operatività della nostra Istituzione e la loro fuga verso altre amministrazioni o il settore privato rischia di compromettere l’efficacia complessiva della Polizia. La nostra associazione continuerà a promuovere soluzioni incentivanti che non solo trattengano queste professionalità, ma le valorizzino adeguatamente all’interno del sistema.

Questione previdenziale – innalzamento coefficienti di trasformazione.

In tema di previdenza, resta fondamentale sanare la penalizzazione pensionistica subita dai dirigenti di Polizia collocati in quiescenza prima dei 65 anni per il raggiungimento del limite ordinamentale. Attualmente, viene applicato un coefficiente di trasformazione pensionistico riferito a chi va in pensione prima dei 65 anni, penalizzando i funzionari come se il loro collocamento in quiescenza fosse una scelta e non un obbligo di legge. È imperativo richiedere l’applicazione del coefficiente di trasformazione pensionistico previsto per il pubblico impiego a 65 e 67 anni. La nostra battaglia è volta a garantire una giusta equità per coloro che, pur rispettando gli obblighi di servizio, vedono ridotto il loro trattamento pensionistico.

Innalzamento dell’età pensionabile.

Relativamente all’ipotesi di innalzamento volontario dell’età pensionabile per i dipendenti pubblici, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ritiene che la questione debba essere affrontata in modo pragmatico. Non opponendoci ideologicamente a detto innalzamento, riteniamo che tale misura debba essere applicata in modo equo e non penalizzante per i dirigenti di Polizia. Qualsiasi innalzamento dell’età pensionabile, non deve tradursi in una compressione dei riconoscimenti previdenziali acquisiti, né ostacolare la progressione di carriera dei funzionari. La nostra posizione sarà determinata dalle specifiche del provvedimento, ma ci batteremo affinché i diritti dei dirigenti non vengano compromessi da un’applicazione iniqua della misura, soprattutto se limitata solo al 10% (1 su 10) del personale, come prospettato. Ogni decisione in merito dovrà rispettare la specificità e le condizioni di lavoro uniche della nostra categoria.

Maggiore frequenza delle riunioni del Consiglio Nazionale e sul territorio.

Al fine di migliorare la comunicazione e la partecipazione tra i membri dell’Associazione, si ritiene fondamentale aumentare la frequenza delle riunioni del Consiglio Nazionale e organizzare tali incontri anche a livello territoriale, in particolare nelle diverse regioni. Questo consentirà un maggiore coinvolgimento dei membri, una comprensione più profonda delle problematiche locali e la possibilità di raccogliere più ampie istanze direttamente dai territori. Portare le riunioni sul territorio favorirà anche un dialogo più stretto con le autorità locali e contribuirà a rafforzare l’unità e la coesione tra i dirigenti, rendendo l’associazione più presente e vicina ai bisogni dei propri iscritti.

Determinazione e unità.

Il tempo delle attese infinite è finito. Se il Governo non rispetterà gli impegni presi, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia non esiterà a manifestare pubblicamente, con determinazione ed unità, per far valere i diritti di chi ogni giorno garantisce la sicurezza del Paese con dedizione e professionalità. La nostra forza risiede nell’unità e nella capacità di agire insieme, convinti che solo attraverso una coesa azione sindacale si possano ottenere i giusti riconoscimenti economici e contrattuali per tutti i dirigenti e il personale della Polizia di Stato.

Il Consiglio Nazionale ribadisce che saremo pronti a far valere i nostri diritti, fino a quando ogni promessa non sarà concretizzata e ogni diritto economico e contrattuale non sarà rispettato. Con determinazione e fermezza, continueremo a difendere gli interessi della nostra categoria, pronti a rispondere alle sfide che ci attendono, consapevoli della nostra responsabilità e del nostro ruolo cruciale nella sicurezza del Paese.

 

Roma, 2 ottobre 2024

Il Segretario Nazionale

Enzo Letizia

Documento Consiglio Nazionale 26 e 27 settembre 2024